Capitolo 113

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Quando Roy smise di parlare, si sentì avvolto da uno strano calore dovuto all'eccitazione. Era consapevole di aver fatto un discorso utile solo ad una squadra di calcio in lotta per la vittoria, ma aveva condotto un esercito una sola volta, molti anni prima. Non era preparato ad una battaglia e soprattutto non era preparato a guidare dei ragazzi che, fino a qualche mese fa, vivevano la loro vita nella più totale spensieratezza. Con l'aiuto dei Druna, le loro possibilità di vittoria aumentavano, ma quello non era un buon motivo per allentare la concentrazione. Gli Occhi Bui combattevano per uccidere e quindi non si sarebbero fatti scrupoli sul campo di battaglia.

A notte fonda, quando ormai quasi tutti gli studenti dormivano, un uomo racchiuso in un uniforme da battaglia di colore rosso vermiglio, suonò al campanello della Revive. Avendo riconosciuto l'odore oltre la porta, Roy aprì immediatamente senza farsi domande su chi fosse. La porta a forma di V si aprì e Roy vide il viso di uno dei suoi più vecchi amici. Kershark, capo dei Druna, si ergeva davanti a lui. Alto quasi due metri, occhi azzurri come il cielo terso, sguardo vispo, deciso e corporatura robusta. I due si guardarono per qualche attimo negli occhi, Roy fissava il viso dell'amico analizzandone i dettagli. La barba nera, che andava ad infoltirsi sul mento e le guance, incorniciava il viso ovale dell'uomo, donandogli un aspetto piuttosto amichevole. Il sorriso di Kershark interruppe il silenzio e i due si abbracciarono calorosamente.

«Kershark, mio caro amico. Hai fatto un buon viaggio?» domandò Roy stringendolo ancora più forte.

«Si, sarebbe stato più comodo utilizzare un areo per spostarci, ma tu hai voluto fare alla vecchia maniera. Saremmo dovuti arrivare ieri, ma abbiamo fatto una sosta in un paese vicino e abbiamo prolungato di qualche ora. Bene, dov'è che passeremo la notte?» Kershark aveva una voce molto profonda e cavernosa. Era in linea con la sua corporatura, ma certe volte si faceva difficoltà a capirlo.

«Mi spiace non potervi ospitare, ma potete accamparvi nella foresta qui vicino. Se avete bisogno di qualcosa, non indugiate e chiedete.»

«Tranquillo, mi basta che tu rispetti il nostro accordo. Per il resto, sono felice di poterti aiutare. Non conosco il capo degli Occhi Bui, ma con il suo predecessore ho avuto molti conflitti. Dare loro una bella lezione mi farà ricordare i vecchi tempi» Kershark sorrise e la cicatrice sulla guancia sinistra si increspò lievemente.

«Gli Occhi Bui combatteranno per uccidere, lo sai, vero?» Roy poggiò una mano sulla spalla dell'amico, come a voler trasmetterli la sua stessa preoccupazione.

«Anche noi, lo sai benissimo» L'uomo si voltò e alzo il braccio destro in aria, un battere di stivali giunse come risposta. A poco a poco, piccole fiaccole si accesero nell'oscurità della notte, prima una, poi due e così via, fino a diventare un unico grande fuoco che brillava nella notte.

«È il nostro modo di dire che siamo pronti a combattere al tuo fianco» disse Kershark sorridendo.

«Grazie amico, grazie davvero.»

I due uomini si separano, Roy raggiunse le sue stanze mentre i Druna si diressero nella foresta. Mancavano ancora sei ore al sorgere del sole, avrebbero tentato di riposare il più possibile.

Mentre tutti gli studenti dormivano, tre figure si aggiravano per la scuola cercando di fare meno rumore possibile. Ignorarono completamente l'incontro tra Roy e l'uomo fuori dalla porta e si diressero verso il cortile della scuola. I tre studenti raggiunsero il primo piano e percorsero il lungo corridoio facendo affidamento alla loro vista da lupo, una volta arrivati alla porta la aprirono e vi passarono oltre. Il cortile dell'accademia era immerso nel silenzio, la luce aurea della luna donava al verde paesaggio un senso di pace e tranquillità. Tutto ciò che non era coperto dagli alberi o tettoie, era completamente immerso in quella luce candida. Le tre figure si portarono al centro del cortile e raggiunsero il grande spiazzo, solitamente usato per gli annunci accademici. Una delle due figure si staccò e andò a sedersi su uno dei gradini vicini, non aveva la minima intenzione di unirsi a i due che si erano posizionati al centro dello spiazzo pronti a combattere.

«Bro, sicuro sia una buona idea allenarsi a quest'ora della notte?»

«Avanti T, non fare il pigrone proprio adesso. Consideralo come un riscaldamento pre-guerra.»

«Ok J, se lo dici tu.»

I due ragazzi si guardarono negli occhi, e poi partirono come fulmini pronti a squarciare il cielo.

«Cercate di non farvi male» urlò Lena, pronta a intervenire se J avesse esagerato. In realtà c'era un motivo ben preciso se J aveva invitato Raccon ad allenarsi. John voleva portare Raccon allo stremo delle forze, in modo da ricreare la stessa situazione creatasi con Roy durante la prova. Il ragazzo aveva chiesto aiuto a Lena, Lisa e Kiran, avvisati qualche giorno prima e felici di aiutarlo. Lena si guardò intorno ma non riuscì a vedere né Kiran e né Lisa, così si concentrò su ciò che stava accadendo a pochi metri da lei.

Cronache Di Un Lupo - L'inizioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora