Capitolo 117

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Non avevo frequentato la zona deserta per molto tempo, ma sapevo che, procedendo a quel passo, l'avremmo raggiunta in meno di un'ora.

Non attraversammo tutta la città, avremmo attirato l'attenzione. Roy scelse delle stradine di campagna per portarci a destinazione. Per tutto il tragitto tentai di costruire un breve piano d'attacco, non sapevo dimensione e numero dei nostri avversari, ma sapevo quello della nostra scuola. Roy e Alexis valevano almeno dieci di noi, e questo mi dava conforto. La loro presenza era essenziale. 

Il sole ricopriva tutta la valle deserta: il nome potrebbe far pensare ad un posto privo di vegetazione e di qualsiasi forma di vita, in realtà era solo un enorme distesa verde tra le colline e i monti che separavano Soldor dalle altre città. Quando finalmente fummo arrivati, da lontano, un numero abbastanza consistente di licantropi giaceva immobile davanti a noi. Aumentai il passo, lasciai indietro il mio branco e corsi affianco a Roy.

«Paura ragazzo?» chiese il comandante con voce decisa.

«Abbastanza. Ma quanti sono esattamente?» domandai tentando di mantenere la calma.

«Non più di mille unita, spero.» Roy mi aveva risposto con una calma impressionante, ero sorpreso ma allo stesso tempo congelato dalla sua risposta. Mille licantropi pronti a uccidere ognuno di noi: era una follia bella e buona.

«Perfetto, grazie dell'aggiornamento» dissi asciugandomi una goccia di sudore.

Roy sorrise «Non c'è di che.»

Velocemente raggiunsi Lena e le comunicai la notizia, poi fu la volta di John, Kiran e infine Emily. Informare tutti gli altri sarebbe stato inutile, ormai eravamo dritti di fronte a loro a qualche centinaio di passi di distanza. Arrivati sul terreno di battaglia, Roy posizionò i nostri branchi in punti differenti. Kiran ed Emily alla mia destra, Lena e John alla mia sinistra, io invece ero al centro e di fronte a me avevo Roy, Alexis e Janus. Analizzai la situazione con tutta la calma possibile: intorno a me, oltre all'erba, che si estendeva a perdita d'occhio, qualche albero e diverse colline che proseguivano dritte fino all'orizzonte, non c'era niente che potessi usare come arma. Eppure sentivo qualcosa, sentivo che c'era qualcosa in agguato.

 «Raccon, quanti sono?» domandò, Kyle posizionato al mio fianco.

«Più di mille, ma mantieni la calma. Ho la situazione in pugno.» Mentivo spudoratamente, ma ero bravo a farlo e nessuno se ne accorse. Kyle era un ragazzo qualche anno più grande di me, era molto forte e coraggioso, ma aveva il brutto vizio di agitarsi eccessivamente e perdere il controllo. Mentire era la scelta giusta.

«Confido in te, Raccon.» La voce di Shiela mi raggiunse da dietro le file e io alzai la mano in segno di assenso. All'improvviso, Roy e Alexis mossero in avanti e due figure del clan nemico si distaccarono, così mi concentrai per origliare la conversazione.

«Envy, vedo che hai portato il tuo amico» Roy aveva lo sguardo fisso sui nemici e non aveva intenzione distoglierlo.

«Anche tu hai portato gente. Lo sai che vi faremo tutti quanti a pezzi?» Envy parlo con voce pregna di rabbia, mentre il vecchio accanto a lui sorrideva in modo beffardo.

«Ne dubito, ho come la sensazione che tornerete a casa con la coda tra le gambe. Un'ultima cosa...» disse Roy rivolgendosi al vecchio. «Qual è il tuo nome?»

«Il mio nome è Yuria, consigliere di Envy» l'uomo sorrise e poi distolse lo sguardo da Roy.

«Perché non hai cercato di dissuadere Envy?» domandò Alexis mentre tornava verso di noi.

«C'è qualcosa di strano in tutta questa storia. Envy aveva uno sguardo diverso dal solito, non hai notato?» continuò Roy.

«Non lo vedi da anni, sarà invecchiato.»

«Non in quel modo Al, non così.»

Roy e Alexis tornarono al loro posto, sapevo che di lì a poco sarebbe iniziato lo scontro. Mi girai verso Lena, le diedi un ultimo sguardo e poi mi voltai verso Roy.

Envy e Roy fecero rispettivamente un passo in avanti e si trasformarono diventando l'uno l'opposto dell'altro. Un manto bianco e immacolato come la neve ricoprì tutto il corpo di Roy, possenti zanne e artigli sprofondarono nel terreno: i fasci muscolari si distinguevano perfettamente sotto la pelle. "Non sapevo che un licantropo potesse avere il pelo di quel colore" pensai mentre ingoiavo l'agitazione all'interno della mia testa. Dall'altro lato, Envy divenne una bestia nera di circa due metri d'altezza. Gli occhi neri come la notte fissavano Roy annunciando morte e sangue, zanne e artigli ricurve toccavano il terreno piegandolo sotto il loro peso. Lo dovevo ammettere, Envy sembrava molto più muscoloso di Roy, ma non potevo credere che lo avrebbe sconfitto. Dopo qualche secondo, Alexis e Janus avanzarono e si unirono alla sua trasformazione. Alexis diventò un grosso lupo dal manto brizzolato, mentre Janus si limitò a sfoderare zanne e artigli: anche se non vidi il colore dei suoi occhi, capii che non era altro che un semplice beta. In pochi attimi, la battaglia era iniziata.

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