Multifemslash/Multifemale

Alycia Debnam-Carey/Eliza Taylor

Flowers
Prompt: Personaggio A è un* fiorai*. Personaggio B, che si è pres* una cotta, entra nel negozio e dice "quali fiori dicono voglio uscire con te?"
Ho scelto questa coppia per una questione di maggioranza nei commenti, però ho tenuto conto anche delle altre coppie che ho notato e mi sto preparando a scrivere delle one shot.

La notavo. Era difficile non notarla quando passava quasi tutto il giorno davanti al mio negozio, fermandosi a guardare alcune esposizioni floreali che avevo preparato quel giorno. Solitamente, i nostri occhi si incontravano inevitabilmente ad un certo punto (i suoi erano di una stupenda sfumatura azzurra) e dopo un timido sorriso che ricambiavo, la misteriosa donna dai capelli biondi spariva nel nulla. Solamente per ripetere quelle azioni il giorno dopo. 

Quella mattina, tuttavia, non si fermò. La vidi passare con passo svelto, il telefono in una mano mentre muoveva il braccio destro in maniera agitata. Dall'espressione corrucciata, mi resi conto che stava litigando con qualcuno. Mi dispiacque vederla così triste, così come mi dispiacque non poter guardare i suoi occhi attraverso la vetrina del negozio. Sospirai, apprestandomi a preparare un mazzo di fiori che sarebbero venuti a ritirare tra meno di un'ora. 

Quella sera,  mentre stavo chiudendo, avvertii una presenza alle mie spalle. Non mi spaventai, siccome la strada era ancora molto affollata e non credevo che mi sarebbe potuto accadere qualcosa. Nel momento in cui mi voltai, tuttavia, il mio cuore perse un battito quando incontrai due adorabili occhi azzurri che avevo imparato a conoscere.

<<Buonasera>>, disse la sua voce bassa e roca. Mi vennero i brividi, anche se non avrei saputo spiegare perfettamente perché. 

<<Buonasera a lei. Mi dispiace, ma ho appena chiuso>>, dissi, provando a sembrare il più calma e tranquilla possibile. Indicai la saracinesca chiusa, con espressione dispiaciuta. 

<<Quello l'avevo notato>>, mormorò con leggerezza, aprendosi in una melodiosa risata. Mi incantai a fissarla, chiedendomi se era normale che il mio cuore battesse con violenza. Certo, ero stata con delle donne in passato ed era chiaro che questa affascinante sconosciuta avesse catturato la mia attenzione, ma comunque non credevo fosse normale sentirsi in quella maniera per qualcuna che, appunto, non conoscevo nemmeno.

<<Allora come posso aiutarla?>>, domandai dopo quelli che sembrarono interminabili minuti, piegando la testa di lato. 

<<E' vero che i fiori hanno significati diversi?>>, chiese con curiosità, posando la spalla contro il muro del negozio. Inarcai un sopracciglio, come a provare a comprendere se fosse seria o meno. Ridacchiai, incrociando le braccia al petto.

<<Sì, hanno dei significati diversi. Lo chiede perché vorrebbe mandare a quel paese qualcuno in modo elegante?>>, dissi con divertimento. 

<<Perché c'è un fiore che significa "vai a quel paese"?>>, esclamò, spalancando gli occhi in maniera esagerata per farmi comprendere che stava scherzando. <<E per favore, il "tu". Quel "lei" non si può proprio sentire...>>, disse, lasciandomi comprendere che voleva il mio nome.

<<Alycia. E va bene, userò il "tu"...>>, sussurrai, lasciando la frase in sospeso. <<Eliza>>, continuò per me, sorridendomi. 

<<Probabilmente sembrerà assurdo, Alycia, ma ho da poco scoperto una passione per i fiori e semplicemente guardando la cura con cui li prepari si comprende che ti piacciono. Perciò mi chiedevo...saresti disposta ad insegnarmi qualcosa? Ho notato che sei sempre da sola e magari potrei farti da assistente>>, disse con un piccolo sorriso. 

<<Sai, non capita tutti i giorni di ricevere una sconosciuta in serata a chiederti di lavorare per te. Ma voglio accettare, Eliza. Dunque, ci vediamo domani alle nove. Per favore non farmi pentire della mia scelta>>, dissi, dandole le spalle per poi allontanarmi. Quando stavo per svoltare l'angolo, mi girai verso di lei e non potetti evitare di sorridere nel notarla ancora poggiata contro il muro ad osservarmi con aria sognante.