Natasha Romanoff/Reader

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Maratona Smut 2/4

AU!Non-Avengers
Biker!Natasha (perché è un'immagine che da un po' di tempo non riesco a togliermi dalla testa, ma siccome non c'è da nessuna parte la scrivo io)

AVVERTENZE: leggero momento di violenza, uso di strap-on, bottom!reader, linguaggio volgare

Her girl

Appena giunsero in città, tutti cominciarono a mormorare che avrebbero portato solo guai. Non credetti alle loro parole, poiché non credevo agli stereotipi e solo perché viaggiavano su delle motociclette ed erano "nomadi" non stava a significare che fossero dei criminali.

Proprio perché non li guardavo come se fossero dei mostri, riuscii a stringere amicizia con uno di loro: Sam. Un uomo dai capelli castani, dalla pelle scura e uno stranissimo drone che non sapevo per quale motivo portava sempre in giro.

Dopo un po' di tempo in sua compagnia, mi presentò al resto del gruppo. Così, conobbi Bucky (un affascinante uomo dai capelli castani lunghi e disordinati), Steve(il biondino con gli occhi azzurri e pieno di muscoli), Tony (quel fastidioso narcisista arrogante che, se imparavi a conoscere, diventava molto di più), Pepper (la donna dai capelli biondi che, chissà come, sopportava Tony), i gemelli Wanda e Pietro (definitivamente i più giovani), Vision(era una sorta di soprannome che gli avevano affibbiato poiché, in alcune occasioni, sembrava aver "previsto" ciò che sarebbe accaduto. Tra le altre cose, il britannico era anche fidanzato di Wanda) e infine c'era Natasha. Capelli rossi, occhi verdi e un corpo per cui valeva la pena morire.

Non me ne starò qui a raccontare i dettagli riguardo il lungo periodo di sospetto e non fiducia da parte sua, saltando direttamente al momento in cui cominciammo ad uscire insieme. Non potevo essere definita come la sua ragazza, poiché Natasha non era una da relazioni fisse e stabili. Lo sapevo benissimo e lo avevo accettato, perciò mi godevo i momenti in sua compagnia sapendo benissimo che prima o poi sarebbero finiti.

Quella sera, mi invitò in un bar che conoscevano poco fuori città. Era un luogo frequentato da altri bikers, che sembravano occupare l'intera sala senza lasciare nemmeno lo spazio per respirare. Era una sorta di tradizione che la fidanzata di uno dei membri si sedesse sulle sue gambe, affinché tutti gli altri intorno potessero comprendere che né lui né lei potevano essere rimorchiati quella sera. Con mia grande sorpresa, Natasha mi aveva fatta sedere sulle sue gambe e aveva stretto il braccio sinistro intorno alla mia vita. Dopo un po', la posizione mi era risultata persino comoda e mi ero rilassata tra le sue braccia.

<<Ecco la tua birra, tesoro. Vedi di non stare male>>, disse scherzosamente Bucky, passandomi la bottiglia verde. Roteai gli occhi, sporgendomi in avanti per prenderla. Nel muovermi, scoprii con grande sorpresa qualcosa di duro premere contro il mio sedere . Lanciai un'occhiata alla donna dai capelli rossi, ottenendo in tutta risposta un ghigno divertito. Arrossii furiosamente comprendendo cosa stava accadendo: lo stava indossando. 

<<Lo riceverai dopo, non preoccuparti>>, mormorò al mio orecchio con estremo divertimento. Non credevo che fosse possibile, ma arrossii ancora di più. 

Non sapevo come, ma riuscii a passare il resto della serata resistendo alla tentazione. Il desiderio di muovermi contro di lei, provando a creare un po' di contatto, era alto, però tenni duro per tutto il tempo provando ad ignorare ciò che sapevo. Dal modo in cui quella maledetta stronza sorrideva e mi osservava, sapevo che comprendeva benissimo in che condizioni mi trovavo e sembrava divertirla la miseria nella quale mi aveva lasciata.

<<...un altro giro>>, al suono di quelle parole pronunciate da Tony, mi risvegliai dai miei pensieri. 

<<Vado io>>, dissi, alzando la mano. <<Ho bisogno di sgranchirmi le gambe>>, aggiunsi velocemente, inventando una scusa plausibile per spiegare il mio scatto improvviso. Natasha, in tutta risposta, nascose il proprio ghigno dietro alla bottiglia di birra. 

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