Faberry/Brittana

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Something strange in the neighborhood

ghostbusters au

<<Ricordatemi di nuovo perché devo passare la notte ricoperta di slime disgustoso?>>, si lamentò Santana per quella che era, probabilmente, la centesima volta.

<<Perché è il tuo lavoro>>, rispose Brittany, che si trovava a capo del gruppo. La bionda camminava con sicurezza, stringendo tra le mani un dispositivo di sua invenzione che muoveva in aria alla ricerca di attività paranormale.

<<E come se non bastasse, è Halloween! Odio andare a caccia ad Halloween. I fantasmi sono ovunque e ciò vuol dire che anche il loro schifoso slime è ovunque>>. Continuò a lamentarsi, finché non mise il piede in una pozzanghera di slime e fece un'espressione stranita. <<Dio, Rachel, perché non potevano occuparsene i tuoi genitori?>>.

<<Sbaglio o sono loro che ti stanno pagando gli studi?>>, commentò Rachel. Quinn ridacchiò, camminando accanto alla sua ragazza, trovando persino un modo di stringerle la mano nonostante tutta l'attrezzatura.

<<...Già>>, borbottò Santana. <<Dovrei essere a studiare in questo momento>>, mormorò a bassa voce.

<<Smettila di lamentarti! Persino i fantasmi si sono stancanti di sentire i tuoi lamenti. Non mi stupisce che non vengano fuori>>, sbottò Quinn, mentre camminavano lungo la strada in una fredda serata di Halloween.

Ovviamente, nessuna di loro aveva voglia di andare in giro ad acciuffare fantasmi. Quinn avrebbe preferito di gran lunga passare una serata a casa, con Rachel. Perciò, per quanto fosse diventata fastidiosa, Santana aveva ragione. Ma sembrava che non ci fosse pace per le quattro ragazze, costrette a girare per le strade di Lima e tenere al sicuro tutti da ogni possibile attività paranormale. Sì, si occupavano di acciuffare i fantasmi: erano Ghostbusters. Prendevano i fantasmi che sfuggivano dal sottosuolo e ce li rimandavano.

Era un lavoro difficile, ma non annoiava mai. Si divertivano molto, in realtà. Era solo più complicato durante la giornata di Halloween, quando tutti i fantasmi decidevano di uscire per terrorizzare i cittadini, lanciando contro ognuno di loro dello slime e spaventando senza rimorso i bambini che uscivano alla ricerca di dolci. Ovviamente, non avevano intenzione di prenderli uno per uno, dato che erano troppi. Tuttavia, ce ne era uno particolarmente fastidioso e Leroy, il padre di Rachel, aveva chiesto di catturarlo.

<<Hai trovato qualcosa?>>, chiese Rachel a Brittany. Quest'ultima scosse la testa.

<<Ci sono molti fantasmi lì fuori, ma nessuno sembra essere quello che cerchiamo>>.

<<Cosa stiamo cercando di preciso?>>, domandò Santana. Quinn sbuffò. Odiava quello che cercavano. Perché non era un normale fantasma. Logicamente non era normale.

<<Secondo quello che dice Leroy, è un ciclope che è scappato dal Tartaro>>, commentò Quinn.

<<Scherzi, vero?>>, si lamentò nuovamente Santana.

<<Non un ciclope qualunque: Bronte>>, corresse Brittany.

<<Mi dispiace fidanzata ma...chi cazzo è Bronte?>>, chiese la latina.

<<Bronte è uno dei tre ciclopi fratelli che vennero inviati nel Tartaro da loro padre a causa del loro aspetto. Bronte è il suo nome e significa "tuono">>, rispose Rachel con un sorriso orgoglioso. <<Non che possa usare i tuoni, ormai: è un fantasma. La sua unica arma, come tutti gli altri, è lo slime. Solo che è più grande e più complicato da prendere>>.

<<Quello che ha detto lei>>, mormorò Brittany, controllando con attenzione il suo dispositivo. 

<<Secchiona>>, la prese in giro Quinn, facendo sorridere la sua ragazza.

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