Hosie/Supercorp

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Mi era stato chiesto di scrivere delle one shot a tema Halloween per queste due coppie, però non ho avuto tempo per sviluppare le storie. Perciò, ho deciso di metterle insieme in questa one shot che è a tema natalizio (io e i miei voli pindarici). Siccome la trama è tratta da un film che ho visto di recente, perdonate le libertà che mi sono presa con i personaggi.

What if

<<Josie! Oh, Josie, ringraziando Dio almeno questo non è cambiato!>>, esclamò Lena, entrando nella gioielleria dove lavorava sua sorella minore. Quest'ultima la guardò con un sopracciglio inarcato, indicandole con un cenno del capo i clienti con i quali stava parlando.

<<No, è un'emergenza. Ho bisogno di te subito!>>, disse la più grande, avvicinandosi alla donna per prenderla per un braccio.

<<Scusate. E' mia sorella. Deve essere davvero grave se ha abbandonato il suo trono nell'alto dei cieli per venire fino a qui. Continuate pure a guardare gli altri bracciali nel frattempo>>, disse Josie, sospirando annoiata. Lena la trascinò fino ad un angolo della gioielleria, assicurandosi che nessuno potesse sentirla. 

<<Non potrai capire cosa mi è successo. Mi sono svegliata e a quanto pare sono a capo di una società chiamata L-Corp?>>, disse Lena, sconvolta. Josie piegò la testa di lato, prima di posarle una mano sulla fronte.

<<Hai la febbre o cosa? Lena, tu sei a capo di quella società da sette anni. Era un piccolo negozietto che quasi nessuno notava e con il tuo impegno è diventata il nome che conosciamo tutti oggi>>, rispose sua sorella, sorridendo in maniera confusa. Lena scosse la testa, furiosa.

<<No! Quella non è una società che ho creato io! Sette anni fa, io e Kara eravamo insieme in Alaska perché lei aveva cominciato il suo libro di fotografia. E poi, scusami ma dov'è mia moglie?>>, borbottò, incrociando le braccia al petto.

<<O sei estremamente stressata o hai battuto la testa, sorellona. Tu non sei sposata. A meno che sette anni fa tu non abbia sposato in gran segreto questa Kara di cui parli, allora potrebbe essere possibile>>, disse Josie. <<Adesso, torna a casa e va' a riposare. Io ho dei clienti di cui occuparmi altrimenti perdo il lavoro. Non tutti siamo il grande boss>>, continuò, liquidandola con un bacio sulla guancia.

<<Josie!>>, la chiamò quando fece per allontanarsi. La castana si voltò, esasperata.

<<Che c'è?>>.

<<Perché tu, Hope e le bambine siete andate vie? Pensavo sareste rimaste con noi fino alla fine dei lavori a casa vostra>>.

<<Lena, davvero, va' a riposare un po'. Io non ho figli e non ho la più pallida idea di chi sia Hope>>.

***

Lena nascose le mani nel cappotto (quel cappotto costava più di casa sua, dannazione!), cercando di proteggersi dal freddo di National City. Camminò senza avere una meta precisa, confusa più che mai su quello che fosse accaduto. Se non avesse ricordato perfettamente la sensazione di Kara premuta contro la sua schiena nel letto di mattina, la risata di Kara a qualche battuta squallida sentita in televisione o l'amore che Kara le dava ogni giorno, avrebbe creduto di aver perso la testa e di essersi inventata tutto. Lena Luthor Saltzman era sposata con Kara Danvers. Lena Luthor Saltzman lavorava in una piccola agenzia poco conosciuta per aiutare economicamente sua moglie e il suo progetto di creare un libro con fotografie di animali rari. 

<<Lena Luthor Saltzman>>, la chiamò una voce. Si voltò di scatto, incontrando gli occhi divertiti di una ragazza che sembrava avere la sua stessa età. Lei sembrava familiare, ma non avrebbe saputo dire dove l'avesse già vista.

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