Multifemslash/Multifemale

Dani/Jamie(The Hunting Of Bly Manor)

Our box
Non segue la serie tv, perciò niente fantasmi o robe del genere, e soprattutto le nostre bambine sono felici e sposate. 
(Pubblicata originalmente come one shot Camren).
Leggete la nota alla fine, per favore.

Ci viene sempre detto che il matrimonio non è altro che il legame tra due anime che si amano, che vogliono stare insieme perché sentono il bisogno di appartenersi per davvero. Be', una volta che compi il grande passo, ti rendi conto che è molto di più di quello. Il matrimonio vuol dire crescere, maturare, imparare a prendersi cura di qualcun altro e, spesso, mettere quel qualcun altro prima di noi stessi. Inoltre, significava fronteggiare lo stress per il lavoro, le visite dai parenti, le lotte per cercare di arrivare a fine mese in un mondo dove sempre meno persone riescono a farlo. Litigare spesso, sentirsi male per questo ma essere troppo orgogliosi per ammetterlo, quindi far trascorrere giorni senza parlarsi, come se in casa vivessero due sconosciute. Per non parlare della maledetta gelosia...Dio, se credevo che quest'emozione svanisse una volta sposate, adesso mi rendevo conto che mi sbagliavo proprio di grosso. Al contrario, sembrava essere proprio peggiorata.

<<Ci stavi provando con lui!>>, sbottai, guardandola. Era poggiata con la schiena contro il bancone della cucina, le braccia conserte e lo sguardo fisso sul suo cellulare. Poco prima, ero entrata in cucina e l'avevo trovata a parlare- tutta sorridente, come una stupida adolescente innamorata- a telefono con un suo collega di lavoro. Lei diceva che erano solo amici, mentre io ero sicura che lui ci provasse con lei.

<<Non dire stupidaggini! Non lo farei mai...o almeno, non sarei così ingenua da chiamarlo in casa nostra, proprio quando so che tu torni da lavoro>>, disse, roteando gli occhi.

<<Devo ricordati che Peter ha portato in casa sua la sua amante e Rebecca li ha beccati a scopare nel suo letto?!>>, sbottai.

<<Oh, andiamo, Peter è pur sempre stato un puttaniere...io mi aspettavo che prima o poi la tradisse>>, disse, alzando le spalle.

<<Quello era davvero molto menefreghista da parte tua, Dani!>>, dissi, puntandole un dito contro.

<<Mi stai dando della menefreghista? Perché poi, ovviamente, la buona della situazione sei tu, no?! Accogliere Rebecca in casa, trascurandomi in uno dei miei periodi più bui, perché sai che mi intristisco sempre quando si avvicina l'anniversario della morte di mio padre! Consolare lei e non la menefreghista di Dani che ha passato notti a piangere, perché il vuoto dovuto alla sua assenza mi tormenta sempre! E infine, hai persino messo da parte il nostro discorso sull'avere un bambino...perché dovevi stare accanto alla povera Rebecca!>>, sbraitò, muovendo le mani in cielo.

<<Dani, io...>>, stavo per dire, prima di rendermi conto che non avrebbe avuto proprio senso parlare. Aveva ragione. Ero stata così presa nel cercare di aiutare Rebecca, per non farle pesare il tradimento del suo ex marito che...avevo trascurato mia moglie, il mio matrimonio. Avevo trascurato la donna che avevo giurato di amare, di proteggere e di rispettare...la donna con cui volevo costruire una famiglia.

Lei sospirò, passandosi nervosamente una mano tra i capelli. La vidi muoversi per la cucina, poi prese una sedia, la poggiò vicino ad un mobile e ci salì sopra. Cercò qualcosa con la mano e la vidi afferrare una scatola, poi, dopo essere scesa dalla sedia, sistemò tutto.
Riconobbi subito cos'era quella scatola ed un piccolo sorriso si formò sulle mie labbra, mentre lei usciva dalla cucina, lasciandomi capire che dovevo seguirla.
Uscimmo fuori in veranda, dove ci sedemmo sull'altalena che, in un certo senso, ci aveva fatto innamorare della casa. Entrambe avevamo subito pensato a come sarebbe stato bello sedersi lì, con i nostri bambini che, magari, ci raccontavano della loro giornata. Fino a quel momento, avevamo passato serate intere a guardare il cielo mentre chiacchieravamo del più e del meno, bevendo una bottiglia di vino.