Malvie

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Waltzing with your enemy

Osservai le mie mani che poggiavano, come se fossero prive di vita, sul mio vestito azzurro. Alzando lo sguardo, lo vidi ballare con una principessa che avevo visto numerose volte ma della quale non mi era mai importato molto. Fino a quel momento. 

Non era giusto che mi abbandonasse per stare con lei. Era venuto con me e non avrebbe mai dovuto prendersi gioco di me, illudendomi che ci potesse essere qualcosa tra di noi, quando in realtà voleva solo che quella...che lei lo notasse. Li odiavo entrambi.

Improvvisamente, una figura vestita di nero mi si posò davanti, coprendomi la vista. Ed io che credevo di non poter odiare nessuno tanto quanto odiavo quei due. Sorrisi falsamente alla donna, maledicendo quei maledetti occhi verdi per essere così attraenti nei momenti meno opportuni. L'angolo della sua bocca si alzò verso l'alto, però la sua bocca ritornò a formare una linea retta prima che potessi commentare qualsiasi cosa.

<<Balliamo?>>, domandò, porgendomi la mano pallida ricoperta di anelli di ferro. Era una fata, il ferro avrebbe dovuto ucciderla, invece era lì, dinnanzi a me, con quella mano e il ferro sembrava non avere nessun effetto su di lei. Era forte, molto di più di quanto avessero potuto immaginare quegli umani. La sua aura, inoltre, era estremamente oscura. Comprendevo per quale motivo la invitassero tutti: una come lei è meglio non inimicarsela e i trascorsi con sua madre rendevano evidente che odiasse non essere presa in considerazione. 

<<Balliamo>>. Questa volta fu un ordine, poiché non amava nemmeno attendere oppure un rifiuto. Mi guarda intorno, rendendomi conto che numerosi occhi si erano posati su di noi. La strega e la fata malvagia...o meglio, la figlia della strega e la figlia della fata malvagia che si odiavano per una stupida faida iniziata anni addietro per chissà quale motivo. Una faida che tutti avevano preteso continuassimo anche noi e che ovviamente stavamo portando avanti. Immaginavo che si stessero chiedendo per quale motivo non ci fossimo già uccise, o forse temevano che l'avremmo fatto in quel momento.

<<Andiamo>>, mormorai, perché almeno avremmo sconvolto quei vecchi nobili con una vita monotona. 

La sua mano fredda si posò sulla mia, conducendomi verso la pista da ballo. Osservai, quasi con ammirazione, come tutti aprirono un varco per consentirle di passare, forse temendo di morire al solo sfiorarla. Scossi la testa, concentrandomi per non sorridere. 

<<Un potere come il vostro sarebbe sprecato con un umano come quello>>, commentò appena cominciammo a ballare; la sua mano sinistra sul mio fianco e quella destra in alto, stretta nella mia. Inarcai un sopracciglio.

<<Mi dispiace deludervi, ma a detta sua, è lui ad essere sprecato al mio fianco>>, ammisi, alzando il mento. Non sapevo se stavo sfidando lei oppure il principe con il quale ero venuta alla festa. 

<<Lui è un mero mortale...potrebbe cadere a pezzi semplicemente per un vento che soffia troppo forte. Voi siete la figlia della strega più potente che il regno abbia mai conosciuto. Chi è sprecato con chi, secondo voi?>>, domandò, lanciandomi uno sguardo altrettanto di sfida. 

<<Come dite voi>>, mormorai.

<<Non dovreste piangere per lui, davvero. Non lo merita>>, disse, tenendo le mie mani strette nelle sue. Ci allontanammo, come prevedeva quella parte del ballo, solo per ritornare petto contro petto. Guardai i suoi occhi con curiosità, poi la mia attenzione si posò su un canino affilato che aveva fatto la sua breve apparizione per mordere il labbro inferiore. Tuttavia, il mio studio venne interrotto quando mi fece fare una giravolta. Nel momento in cui la mia schiena terminò contro il suo petto, incontrai lo sguardo del mio (non più) accompagnante e della sua nuova amica e quest'ultima mi guardava con soddisfazione.

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