Multifemslash/Multifemale

Choni

Golden fish

Prompt: "hey, amore, ti ricordi come hai detto a me e Maggie di prendere solo un pesciolino...?"
"Se tornate con qualcosa che non sia un pesce rosso, non vi faccio entrare in casa"

Il giorno in cui adottammo Maggie fu il più bello della mia vita. Eravamo in attesa che qualsiasi agenzia alla quale ci eravamo rivolte ci contattasse, affinché ci potessero dire che finalmente ci avevano organizzato un appuntamento per un orfanotrofio oppure casa famiglia. Qualsiasi cosa. Dopotutto quello che avevamo passato: l'odio della famiglia di Cheryl, la disapprovazione della mia quando avevano scoperto che uscivo con la figlia dell'uomo che anni addietro aveva fatto licenziare mio padre rendendo la nostra vita più difficile del previsto...C'erano stati molti ostacoli, che avevamo superato insieme. Meritavamo il nostro lieto fine.

Perciò, quando un'agenzia ci chiamò dicendoci che avevano un appuntamento per noi per farci conoscere una bambina, non eravamo state in grado di contenere il nostro entusiasmo. Avevamo avuto il permesso di portarle un regalo, ma era importante che l'assistente sociale ci studiasse in sua compagnia affinché potesse decidere se eravamo idonee o meno. 

Lei era bellissima. Aveva dei lunghi riccioli mori che le ricadevano delicatamente lungo la schiena. Due meravigliosi occhi color ambra, con un piccolo nasino delicato e due labbra sottili che sorridevano felici. Sapevamo che sua madre era una donna che aveva partorito in carcere ed aveva deciso di rinunciare a lei, mandandola in casa famiglia. Era cresciuta in quell'ambiente per sei lunghi anni, ma comunque sembrava essere felice e solare. L'uomo che si occupava dei bambini ci aveva rivelato che amava già scegliersi da sola l'abbigliamento, perciò seppi che il nastrino rosso tra i capelli, la maglietta rosa confetto con un coniglietto bianco e la gonna a righe bianche e nere era opera sua. Quando arrivammo noi, era propensa a correre in giardino con altri bambini, perciò erano tutti scalzi. 

<<Eccola lì. L'unica cosa che ha chiesto sua madre era di darle un nome, perciò lei è Margaret, ma tutti qui la chiamiamo solo Maggie>>, disse l'uomo, indicandola. Sorrisi, sentendo il cuore battere felice al centro del mio petto. Cheryl strinse la mia mano, come ad assicurarsi che tutto quello che stavamo vivendo fosse reale. La guardai con le lacrime agli occhi, annuendo contenta. Stava succedendo per davvero. 

<<Loro invece sono le signore Potter e Blake. Rispettivamente la psicologa della casa famiglia e l'assistente sociale. Osserveranno la vostra interazione con la bambina e, insieme, decideremo se la bambina può venire via con voi>>, disse, presentandoci le due donne che attendevano con dei sorrisi cordiali. Non me ne starò qui a descriverle, anche perché avevo prestato loro così poca attenzione che a malapena le ricorderei(successivamente, un'altra assistente sociale passava per i controlli mensili, dunque non vedemmo più la signora Blake). Quello che importa per davvero, fu il momento in cui la presentarono a noi. I suoi brillarono di felicità, sorridendoci allegramente. Poi, alzò le braccia verso Cheryl e attese che la prendesse in braccio. Nel momento in cui mia moglie l'aveva presa, avevo sentito che quella era la nostra famiglia. Finalmente, tutto sembrava avere un senso: il dolore, la tristezza, gli ostacoli, la frustrazione, le persone che avevamo perso...tutto aveva portato a quel preciso momento. Alcune settimane dopo, ci chiamarono per dirci che Maggie sarebbe venuta a casa con noi.

***Quattro anni dopo***

<<Ricorda Maggie, solo un pesciolino rosso. Cheryl non ama molto gli animali e ci ammazzerebbe>>, dissi, accarezzandole la schiena. Lei annuì, guardando l'aquario colmo di pesciolini presenti nel negozio di animali. Picchiettò il dito contro il vetro, divertendosi a guardare i poveri animali che si allontanavano il più possibile. La donna alla cassa ci guardava sorridendo in maniera forzata, in attesa che scegliessimo e le permettessimo di chiudere il negozio.