Multifemslash/Multifemale

Raquel Murillo(Lisbona)/Reader

Richiesta
Precede gli avvenimenti della serie, diciamo che ci troviamo nel periodo in cui Raquel conosce e frequenta Alicia. 

I wanna ruin our friendship (we should be lovers instead)

Poggiai il mento contro il palmo della mia mano sinistra, sporgendomi in avanti con il busto per poter seguire meglio i movimenti di Raquel. Volevo assicurarmi che nessuno le desse fastidio, soprattutto perché aveva deciso di indossare una gonna particolarmente corta. Ero consapevole che fosse libera di vestirsi come meglio credeva, tuttavia gli uomini non sapevano tenerlo nei pantaloni e temevo che qualcuno potesse provare ad infastidirla (al tempo stesso, però, ero sicura che gli avrebbe fatto il culo ancor prima che avessero potuto pensare di sfiorarla con un dito).

<<Sai, se non ci proverai tu, lo farò io>>, esclamò improvvisamente Alicia, colpendomi il gomito e rischiando di farmi sbattere con la faccia contro il tavolo. La fulminai con lo sguardo, rendendomi conto che stava provando a nascondere il sorriso dietro il proprio bicchiere.

<<Tu sei fidanzata>>, dissi subito, stringendo la mascella. Alzò le spalle.

<<Ma sembra che sia l'unico modo per farti reagire. Ti piace, eppure resti lì, come un'idiota a guardarla in silenzio...quanto tempo pensi che passerà prima che qualcuno inizi a corteggiarla?>>, mi fece notare, inarcando un sopracciglio. 

<<Senti, non so nemmeno se le piacciono le ragazze. Potrei rovinare tutto con una semplice frase>>, provai a ragionare con lei.

<<Raquel non è una stronza. Se non dovesse ricambiare, sono sicura che troverete comunque un modo per continuare ad essere amiche. Ma dubito che non ricambi>>, disse, addolcendo il tono di voce. Le sorrisi, lasciandole comprendere che apprezzavo il suo supporto e il suo appoggio. L'omosessualità non era vista in maniera positiva, soprattutto non in un paese come la Spagna che era ancora strettamente legata alla Chiesa. Trovare due donne come Alicia e Raquel, che avevano continuato a starmi accanto anche dopo averlo scoperto, mi aveva fatto avere speranza nel genere umano. Forse non tutti erano così pessimi come i miei genitori. Forse un giorno le cose sarebbero cambiate e le mie sofferenze non avrebbe dovuto patirle più nessun altro.

<<Secondo giro>>, urlò Raquel, posando il vassoio con i nostri drink sul tavolo. 

<<Oh, grazie! Stavo morendo di sete>>, disse Alicia, nonostante il fatto che avesse appena finito di bere il primo bicchiere. L'altra dovette rendersene conto, poiché si limitò a sbuffare e colpirla scherzosamente dietro la testa.

<<Sapete cosa? Ho voglia di ballare. Non fate niente che io non farei>>, disse improvvisamente la nostra amica, mettendosi in piedi e puntandoci un dito contro. Portò via con sé il bicchiere, prima di sparire tra i corpi delle persone intente a ballare ancor prima che potessimo dire qualcosa.

<<Ma cosa le prende oggi?>>, chiese Raquel, inarcando un sopracciglio.

<<Non chiederlo a me. E' amica tua>>, la presi in giro, dandole una leggera spinta con il gomito.

<<Ah, certo! Quando fa le cose per bene è amica tua, ma quando si comporta da pazza è amica mia>>, disse, sorridendo.

<<Certamente>>, ribattei subito, facendola ridere. 

Abbassai lo sguardo sulle mie dita, strette intorno al bicchiere col drink che aveva appena portato. Nella mia mente, alla velocità della luce, cominciarono a nascere numerosi discorsi in cui provavo a dirle quello che provavo nella maniera corretta. Proprio quando credevo di averlo trovato, tuttavia, mi si attorcigliava la lingua e non riuscivo a spiccicare parola. Raquel era troppo impegnata a guardarsi intorno per notare il mio disagio, poiché non mi chiese nulla riguardo il mio nervosismo.