Diana Prince/Reader

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Four sides of Diana Prince

I quattro frammenti non sono legati tra loro e la protagonista è un original character (ma potete immaginare chi volete, visto che non ci sono nomi oppure descrizioni fisiche)

I: Overprotective

Il compleanno di Barry Allen era ormai alle porte. Da tale bambino quale era, aveva reso molto chiaro che pretendeva una festa che non avrebbe mai dimenticato. Allora, Bruce si era offerto (leggersi: Arthur lo aveva costretto a) di lasciar sfruttare ai membri della Justice League la sua casa come luogo per organizzare la festa al velocista. Il giorno prima del suo compleanno, io e Diana eravamo state incaricate di sistemare dei palloncini rossi e uno striscione con la scritta degli auguri. Ovviamente, sia sui palloncini che tutto intorno allo striscione, avevano pensato che fosse molto originale farci stampare dei lampi- perché Barry era The Flash, quindi veloce come un lampo.

Originalità a parte, ero felice di rendermi conto che i membri della lega avevano fatto amicizia. Dalla loro prima missione, dove ognuno di loro sembrava nascondere qualcosa a tutti gli altri, avevano fatto tantissimi passi in avanti. Ormai, la loro sincerità aveva reso più facile lo sviluppo del loro rapporto e ogni missione risultava essere più semplice. C'erano dei momenti in cui litigavano ancora come dei bambini, ma almeno nessuno sentiva più il bisogno di uccidere qualcun altro.

<<Oh, dannazione! Sono finite le puntine per lo striscione>>, mormorò Diana, sbuffando.

<<Piano superiore. Seconda porta a sinistra. C'è una borsa arancione con gli attrezzi di Bruce, dovresti trovare altre puntine o almeno un po' di nastro adesivo>>, le dissi. Inarcò un sopracciglio, guardandomi confusa. Il mio rapporto con Bruce era sempre stato strano: ci conoscevamo da quando eravamo molto piccoli, potevamo essere considerati amici ma poi lui si era rinchiuso nel suo mondo dalla perdita dei genitori. Nel periodo in cui era sparito, Alfred ed io non avevamo mai perso la speranza che ritornasse. Perciò, di tanto in tanto passavo nella villa dei Wayne per fare compagnia al buon vecchio maggiordomo e non c'era un angolo di quella casa che mi fosse sconosciuto. Quando poi Bruce era ritornato e con lui era apparso Batman (non solo avevo capito subito che fosse lui), ci eravamo allontanati. Tuttavia, il fatto che avesse pensato a me nel momento in cui aveva formato la Lega, mi portava a pensare che forse ci teneva ancora a me.

<<Per quanto tu sia tenera da gelosa, ho proprio bisogno che tu mi dia qualcosa per fermare questo striscione. Non sento più il braccio>>, le feci notare, sorridendo. 

<<Ai suoi ordini, signora>>, esclamò divertita, affrettandosi a salire al piano superiore. Nel frattempo, mi guardai intorno, contenta che il nostro lavoro fosse quasi finito. I palloncini erano stati sistemati quasi tutti e lo striscione...era storto? Mi sporsi in avanti, cercando di capire se era un effetto creato dalla mia posizione oppure se io e Diana ci eravamo sbagliate. 

<<Maledizione>>, borbottai, rendendomi conto che l'avevamo messo male. Cercai di sistemarlo, allungando il corpo il più possibile, peccato che la scala tremò sotto di me e persi l'equilibrio. Chiusi gli occhi, aspettando l'impatto con il pavimento. Piuttosto che provare un forte dolore al sedere, mi ritrovai con la spalla premuta contro qualcosa di morbido e due braccia muscolose contro le gambe e la schiena. Aprii gli occhi, sorridendo alla vista di Diana.

<<La mia eroina>>, sussurrai. Diana strinse le sopracciglia, guardandomi dritto negli occhi.

<<Puoi lasciarmi andare adesso>>, le feci notare.

<<Ritornerai sulla scala?>>, chiese. 

<<Eh...qualcuno dovrà pur sistemare lo striscione>>, le ricordai. Mi strinse con più forza, tenendomi contro il suo petto.

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