Juliantina

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Lost and found. Soulmate!au

Prompt: in qualche modo, ogni volta che perdi qualcosa, questa appare nelle mani della tua anima gemelle.
Val decide di far vedere a sua moglie Juls tutto quello che ha trovato.

Cominciò come una serata alquanto noiosa: Guille e Renata avevano annullato la cena poiché il piccolo León si era sentito male e Juliana e Valentina si erano ritrovate a casa. Ovviamente alla televisione non faceva assolutamente nulla di interessante e non sapevano che fare.
Fu allora, nel silenzio più totale, che Valentina balzò in piedi e si rivolse a Juls con un sorriso a trentadue denti.

<<Da quando ci siamo incontrate, morivo dalla voglia di farti vedere i tuoi "Lost and Found". Ma, qualcuno fingeva sempre di non avere tempo. Ora...abbiamo tutto il tempo del modo>>.

Juliana dovette resistere all'impulso di urlare o sbuffare(magari entrambe le cose). Non che ci fosse qualcosa di sbagliato nella proposta di Valentina, però non aveva voglia di ripetere ricordi della sua infanzia che aveva provato a dimenticare. Aveva lottato contro se stessa per allontanarsi da tutto ciò che le faceva pensare a suo padre, a tutto il buio che dominava la sua vita prima dell'arrivo della sua anima gemella. Non era pronta a vedere quegli oggetti presenti nel suo passato e lasciare che le emozioni prendessero di nuovo la meglio. Tuttavia, le era sempre stato impossible dire di no a Val e si trovò ad annuire, forzando un sorriso. Gli occhi di sua moglie brillarono di felicità, perciò le porse la mano e la portò ad alzarsi dal divano. Salirono le scale, recandosi nella loro camera da letto. Juls sapeva che Valentina teneva al sicuro la scatola con i suoi oggetti nel loro gigantesco armadio(davvero, quell'armadio era più grande dell'appartamento che aveva preso con sua madre appena giunte in città. Quando la sua vita era ancora un disastro e Val non faceva parte del suo presente), ma non aveva mai nemmeno sentito il bisogno di aprirla.

Aiutò sua moglie a portare la scatola sul letto, visto che era più pesante di quanto immaginasse: doveva aver conservato proprio tutto...la cosa la terrorizzava, nonostante fosse un gesto molto carino da parte della donna dagli occhi azzurri. Quando aprirono la scatola, il primo oggetto che venne fuori fu un pupazzo. Un orsacchiotto dagli occhi dolci ed una maglia rossa, una piccola coda e un orecchio mezzo mangiucchiato.

<<Ti piaceva il cotone da bambina?>>, la prese in giro Val, accarezzando l'orecchio con adorazione. Era bellissimo poter guardare l'infanzia di Juliana, soprattutto perché voleva conoscere ogni dettaglio della sua vita prima che si incontrassero. Sapeva che la vita della sua controparte non era stata delle migliori: un padre sicario che non amava la famiglia, arrivando ad accusare spesso la povera Lupe di averlo tradito e dunque rinnegare che Juls fosse sua figlia. Però, non conosceva la bambina, solo l'adulta forgiata da tutto quel dolore. Voleva conoscerla, era più forte di lei.

<<Avevo due anni. Mi piaceva così tanto che lo portavo ovunque, o almeno così diceva mia madre. Un giorno, mentre camminavamo per la strada, cadde e un cane randagio lo afferrò>>, spiegò Juliana, sollevata al pensiero che almeno legato a quell'oggetto ci fossero ricordi positivi in fondo.

<<Aww! Possiamo farlo riparare se ti va. Nel frattempo, voglio sapere come si chiama>>, domandò Valentina con un sorriso divertito. Juls arrossì.

<<Non ricordo>>, sussurrò.

<<Bugiarda!>>, esclamò subito sua moglie, divertita.

<<Libertad. Si chiamava Libertad>>, ammise a voce bassa. Val le prese la mano, guardandola con dolcezza.

<<Ehi, guarda che non dobbiamo farlo se non vuoi. Sai che non ti obbligherei mai compiere un gesto contro la tua volontà>>, mormorò. Juls sospirò, prendendole il volto tra le mani e baciandola con amore.

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