Multifemslash/Multifemale

Diana Prince/Reader

Richiesta: Cop!Reader

Prima di lasciarvi alla one shot, volevo dirvi che ho pubblicato un post sul mio profilo riguardo un'idea per una one shot e mi servirebbe la vostra opinione per i personaggi/coppie da usare. Perciò passate a leggerlo e datemi la vostra opinione

You do your job (I'll do mine)

Dei mormorii indistinti catturarono la mia attenzione, perciò allontanai lo sguardo dal computer per vedere i miei colleghi radunati nelle vicinanze della porta di ingresso che chiacchieravano con confusione ed entusiasmo. Mi alzai dalla scrivania, uscii dal mio ufficio e mi avvicinai a loro, pronta a rimproverarli perché non stavano compiendo il proprio lavoro. 

<<Hey, boss, guarda cosa ci hanno regalato!>>, esclamò uno di loro appena mi vide arrivare. Come se fossi Mosè, aprirono un varco per lasciarmi passare ed arrivata a metà strada dalle porte in vetro, vidi un uomo con mani e piedi legati ed un bavaglio alla bocca. Il malcapitato si muoveva in maniera agitata, provando a liberarsi dalle corde. 

<<Quello è...>>, chiesi, uscendo velocemente dalla porta per aiutare gli uomini che lo stavano portando dentro. <<O'Connor>>, continuai quando ci trovammo faccia a faccia. Era uno dei criminali più ricercati di tutta la città, accusato di omicidio, spaccio e vendita di armi. Avevamo scoperto che uno degli uomini che si occupava del suo caso lavorava in realtà per lui, dunque gli aveva sempre dato le informazioni necessarie per evitare i nostri radar e farla franca. Nel momento in cui avevamo compreso di avere una spia, era già scappato dal paese ed ero consapevole che le probabilità di trovarlo erano particolarmente basse. Invece, eccolo lì dinnanzi alla mia stazione di polizia servito su un piatto d'argento.

<<MHMH!>>, urlò, abbassando lo sguardo verso il bavaglio per farmi comprendere di voler parlare.

<<Si può sapere cos'è successo?>>, domandai, ignorandolo completamente. I poliziotti che erano corsi a portarlo all'interno, avevano tagliato le corde che gli legavano i piedi per aiutarlo a camminare, anche se avrei amato vederlo mentre lo trascinavano di peso all'interno della stazione di polizia. 

<<Ero appena ritornato da un giro di pattuglia e l'ho trovato steso al di fuori della stazione. E' un falso magro, perciò ho chiesto l'aiuto di altri due colleghi per poterlo portare dentro>>, mi spiegò Johnson, camminando al mio fianco per entrare nel mio ufficio seguiti dai due che portavano l'uomo appena...catturato. 

<<Nessuno ha visto nulla?>>, domandai ancora. 

<<Possiamo controllare le telecamere>>, rispose lui. 

<<MHMH!>>, attirò la nostra attenzione O'Connor, ancora incapace di aprire bocca ma desideroso di parlare, a quanto pareva. Sospirai, abbassando il bavaglio.

<<Quella grandissima pazza furiosa ha letteralmente fatto irruzione in casa mia rompendo una parete, ha fatto fuori tutti i miei uomini e mi ha legato. Questo è sequestro di persona, per non parlare di violazione di domicilio>>, ebbe la faccia tosta di dire. Dovetti trattenermi per non assestargli un pugno in faccia.

<<Sei ricercato in tutto il paese. Però, ti prego, dimmi di chi stai parlando>>, dissi, piegando la testa di lato.

<<Wonder Woman>>.

Da quel momento, altri criminali che  stavamo cercando terminarono per essere lasciati legati al di fuori della stazione come una sorta di regalo da parte della semidea che aveva deciso di abitare le strade della nostra città. Da un lato, morivo dalla voglia di scoppiare a ridere mentre i criminali mi spiegavano il modo brutale in cui erano stati ridotti  e chiunque lavorava per loro e lo sdegno sui loro volti quando venivano lasciati sul ciglio della strada come degli agnelli pronti al sacrificio. Dall'altro, non potevo evitare di sentirmi incazzata perché nessuno le dava il diritto di intervenire in casi che appartenevano a me e alla mia squadra. Se Wonder Woman avesse continuato ad aiutarci in quella maniera, si sarebbero rammolliti tutti, convinti di poter contare solo e soltanto su di lei.