Supercorp(parte 1)

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The time traveler

Gli agenti del DEO si voltarono contemporaneamente, puntando le armi contro il portale che si era creato nella stanza. Supergirl si posizionò quasi inconsciamente dinnanzi ad Alex, anche se immaginava potesse trattarsi di Barry, Oliver o uno degli altri eroi. Invece, un giovane ragazzo sconosciuto attraversò il portale, guardandosi intorno incuriosito. Sembrò ignorare completamente gli uomini che gli puntavano contro le pistole, concentrandosi prontamente su Kara. I suoi occhi erano di un grigio chiaro, dipingendo i contorni con varie sfumature di verde. Kara sentì mancarle il fiato, perché conosceva benissimo quel colore di occhi, per non parlare del volto serio con la mascella definita e un accenno di barba. Come se questi piccoli dettagli non fossero abbastanza, indossava persino la stessa divisa nera aderente che gli aveva visto indosso in passato.

<<Ha la divisa della Legione>>, disse Brainy, facendo un paio di passi in avanti. Alex si intromise, stroncando la sua camminata.

<<Chi sei?>>, chiese Alex, stringendo le sopracciglia e formando la sua classica espressione seria e decisa. Proprio in quel momento, una seconda persona uscì dal portale. Kara, Alex e Brainy faticarono a credere ai loro occhi quando il secondo arrivato alzò lo sguardo e sorrise a tutti loro.

<<Wow! Magari abbassiamo le armi. Sapete che al buon vecchio Winn mettono paura>>, esclamò, ridendo. Kara balzò in avanti, stringendolo in un forte abbraccio. Alex avrebbe dovuto dirle di non muoversi, perché magari quello non era nemmeno Winn ma una qualche entità che aveva preso le sue sembianze, però non riuscì a farlo. Quel ragazzo le era mancato così tanto che se avesse avuto la supervelocità, avrebbe fatto la stessa cosa che aveva fatto sua sorella.

<<Sei proprio tu?>>, chiese Kara, poggiandogli le mani sulle spalle. Riconosceva gli stessi occhi vispi e pieni di conoscenza, con l'aggiunta di due piccole rughe che sbucavano ogni volta che sorrideva. I suoi capelli una volta castani, adesso sembravano essere quasi completamente bianchi, ma restava il primo ragazzo a cui Kara avesse confessato il suo segreto.

<<Sono proprio io>>, affermò. E Kara seppe che non stava mentendo: quello era il suo migliore amico Winn.

Agli agenti venne detto di abbassare le armi e ritornare alle proprie faccende, e dopo che anche Alex e Brainy ebbero salutato Winn, arrivò il momento di fare domande. Portarono i due nuovi arrivati in una delle stanze del DEO, affinché avessero un po' di privacy e nessuno potesse sentire ciò che si dicevano. Il ragazzo senza nome si guardava intorno incuriosito, studiando attentamente tutto ciò che osservava. Kara aveva fatto dei gesti a Winn, sperando che comprendesse cosa voleva dire, ma lui aveva solo alzato le spalle affinché sapesse che non aveva capito assolutamente nulla. Quello era Winn senz'ombra di dubbio. Da soli nella stanza, iniziarono le domande.

<<Cosa ci fai qui e chi è questo ragazzo?>>, chiese Alex, rivolgendosi a Winn. Il loro amico lanciò un'occhiata veloce al ragazzo, inarcando un sopracciglio come a spingerlo a parlare.

<<Il mio nome è Saturn. E credo che questa appartenga a te>>, disse, lanciando una collana verso Kara. Lei l'afferrò al volo, abbassando lo sguardo per trovare la collana che diede a Mon-El. Strinse le sopracciglia, sentendo il cuore battere più velocemente.

<<Come fai ad averla tu?>>, chiese, seria. Tuttavia, quella maledetta somiglianza le aveva già detto tutto, ma doveva sentirselo dire. Doveva avere la conferma di non aver perso completamente la testa.

<<Se i miei calcoli non sono sbagliati, hai il 10% dei geni di Imra, il 22% di Mon-El e...>>. Brainy spalancò gli occhi, fermandosi improvvisamente. Aveva passato abbastanza tempo sulla Terra da sapere quando chiudere la bocca: era qualcosa su cui lui e Nia stavano lavorando, affinché evitasse di mettersi nei guai. In quel momento, seppe che era meglio smettere di parlare e c'erano ottime probabilità che Nia sarebbe stata orgogliosa di lui per aver capito di dover tacere.

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