Diana Prince/Reader

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First baby

<<Amore mio?>>, domandò la voce di Diana quando entrò in casa. 

<<In bagno>>, le risposi, sorridente. Non vedevo l'ora che tornasse. Durante la mattinata, poco dopo averla salutata poiché doveva andare a lavoro, avevo ricevuto la notizia che entrambe stavamo aspettando da tempo. Avevo avuto tutto il pomeriggio per pensare a come dirglielo ed avevo deciso che, siccome mi rendeva la donna più felice del mondo, prima di raccontarglielo avrei potuto organizzare una piccola serata rilassante per cercare di ricambiare quello che lei mi dava. Anche perché non avrei mai potuto ricambiare a pieno: mia moglie era pur sempre Wonder Woman. 

<<E questo cos'è?>>, chiese con il suo adorabile accento. Si guardò intorno, studiando il bagno che avevo lasciato in penombra, illuminato dalla lieve luce delle candele profumate che tanto le piacevano. La vasca era riempita con acqua tiepida e schiuma, perché Diana era come una bambina e spesso si divertiva a spruzzarmela contro quando decidevamo di rilassarci insieme. A volte, dimenticavo che aveva passato gran parte della sua vita in un'isola piena di Amazzoni e che numerose cose che davo per scontato, lei poteva non averle vissute. 

<<Ho pensato che avessi bisogno di rilassarti stasera. Poi, quando avremo finito, ci aspetta la cena nel forno>>, dissi, andando verso di lei. Mi osservò con un sorriso, prima di studiare il mio corpo coperto soltanto da un intimo nero combinato. Mi sentivo così a mio agio con Diana che avevo persino smesso di mettermi in tiro quando eravamo in casa, poiché non importava cosa indossassi lei aveva sempre l'abilità di farmi sentire come la donna più bella del mondo. 

<<Questo non me lo ricordavo>>, commentò, riferita all'intimo. Risi, poggiando le mani sulle sue spalle per abbassare le spalline del vestito blu scuro che indossava. I miei occhi guardarono con attenzione come il tessuto scendeva lungo le sue spalle, mostrandomi un centimetro in più di belle. Sospirai, scoprendo il suo reggiseno.

<<Penso che tu abbia un po' di bava proprio...qui>>, disse scherzosa, poggiando il pollice accanto alle mie labbra. Per vendicarmi, morsi delicatamente la pelle del suo dito, facendola ridere. Una volta liberata dal vestito, scese dai tacchi, ma nonostante ciò, era comunque più alta di me di un paio di centimetri. Feci un paio di passi in dietro, pronta a portarla verso la vasca, però lei aveva altri piani. Prese il mio polso, fermandomi, e mi spinse contro il suo corpo. Le sue mani accarezzarono la pelle dei miei fianchi, tracciando le smagliature che tanto avevo odiato prima di conoscerla. Con una pazienza che definitivamente non era umana, Diana le aveva baciate in continuazione, sussurrandomi fino allo sfinimento che quella era una parte di me e dovevo esserne orgogliosa. Ai suoi occhi, ero perfetta anche con quelle "piccole imperfezioni". 

<<Prima voglio un bacio>>, sussurrò contro le mie labbra. Mi alzai in punta di piedi, baciando le sue labbra. Un piccolo mugolio prese vita dal profondo della sua gola e siccome avevo le mani sulle sue spalle, ne avvertì la vibrazione. Intensificò il bacio, accarezzando il mio labbro inferiore per chiedermi l'accesso. Sorrisi, mordendo la sua lingua senza farle del male.

<<Ouch>>, esclamò, divertita.

<<Non dirmi che la grande e cattiva Wonder Woman si è fatta male per un piccolo morso>>, la stuzzicai.

<<Oh, sì...penso tu abbia appena compiuto l'obiettivo di tutti i miei nemici>>, disse, portandosi una mano al petto. 

<<Adesso devo farmi perdonare>>, mormorai.<<Cosa mai potrei fare?>>, chiesi tra me e me, portandomi un dito contro il mento fingendo di pensare. 

<<Potresti togliere tutto. Mi sembra un modo adeguato per cominciare a chiedere scusa>>, disse.

<<Ai suoi ordini, signora>>.

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