So, soulmates, uh?
Ogni essere umano ha un marchio che segna dove verrà toccato per la prima volta dalla propria anima gemella. Avevo passato quasi tutta la mia vita a vedere delle persone stringersi la mano e rendersi conto che quei piccoli puntini sul loro palmo combaciavano perfettamente con quelli dell'altra persona, perciò significava che si erano trovati. Avevo visto un collega dare una pacca sulla spalla ad un altro per congratularsi, solo per rendersi conto che la sua mano formicolava e quelle piccole macchie combaciavano con le macchioline che coloravano la spalla dell'altro. Quindi, era meraviglioso nascere con un simbolo simile. Così, non c'era il rischio di passare il resto della vita con una persona sbagliata. A meno che tu non abbia quasi trent'anni e non abbia ancora conosciuto la tua anima gemella, ma peggio ancora...che il tuo marchio sia proprio sulla tua faccia. Ci rendiamo conto di cosa vuol dire avere un marchio della grandezza del palmo di una mano in faccia? Mi copriva il naso, gran parte della fronte e le guance. Insomma, la mia anima gemella avrebbe dovuto prendermi a schiaffi, altrimenti non capivo la forma di quel segno. Almeno potevo contare sulla fortuna che nessun altro poteva vederlo...se non fosse per il fatto che ero finita in una squadra con dei meta-umani e ben presto mi avevano rivelato che, grazie ai loro poteri, per loro era possibile vedere i marchi di tutti. Era davvero imbarazzante provare a parlare con loro e rendermi conto che mi guardavano dritto in faccia, mentre provavano a trattenere una risata perché pensavano a chi mi avrebbe mai schiaffeggiato. Avrei voluto saperlo anche io...solo per poter schiaffeggiare quella persona per prima. Ciò mi rendeva molto più aggressiva di quanto si potesse immaginare e almeno questo c'era d'aiuto quando dovevamo combattere. Come in quel momento: eravamo nell'Inghilterra del 1183 e avevamo preparato un'imboscata a dei cavalieri che non dovevano giungere al castello del re.
<<E' Robin Hood!>>, urlò uno di loro quando partì la prima freccia. Ne afferrai una con le mani, impedendole di colpirmi e il gesto brusco mi fece cadere il cappuccio, rivelando il mio volto. Be', sarebbero morti tutti, perciò non c'era da preoccuparsi.
<<Non esattamente>>, dissi sorridendo, uccidendo un uomo lanciandogli contro la freccia. Iniziammo a combattere, battendoci con lo stessa forza e grinta di sempre. Quindi, fu proprio un pessimo momento per ricordare un piccolo dettaglio. Un uomo mi prese da dietro, stringendomi il braccio intorno al collo.
<<Gente, abbiamo risposto all'invito di matrimonio di Barry e Iris?>>, chiesi.
***
Alla cena di prova del matrimonio arrivammo per ultimi. Rory continuava a grugnire e lamentarsi, dicendo che odiava i matrimoni e avrebbe preferito continuare a bruciare piuttosto che presentarsi a quello di Barry ed Iris. Il professor Stain gli aveva appena finito di dire che avrebbe potuto ingozzarsi di cibo e lui aveva smesso di lamentarsi, sparendo verso il buffet appena entrati in sala. Il resto di noi, probabilmente molto più normali di lui, ci fermammo a salutare e congratulare i due sposini che ovviamente erano appiccicati l'un l'altro e sorridevano come se non ci fosse nient'altro al mondo di cui preoccuparsi. Barry mi aveva raccontato del momento esatto in cui aveva scoperto di essere l'anima gemella di Iris. Si conoscevano da quando erano due ragazzini, perciò avevano anche parlato dei propri marchi. Barry lo aveva sul petto, mentre Iris dietro la schiena. Nessuno dei due avrebbe mai potuto pensare che combaciassero, finché, quasi per scherzo, lui non l'aveva abbracciata da dietro e lei si era sistemata contro il suo petto. I puntini che creavano il marchio nero, simile ad un'ombra, avevano preso una forma concreta, mostrando ad entrambi che erano destinati a stare insieme. Erano quasi scoppiati a ridere perché si conoscevano da anni e non avevano mai realizzato che fossero anime gemelle. Li invidiavo, perché erano felici e perché finalmente si erano trovati.
Dopo averli lasciati a salutare altri invitati, mi ero intrattenuta a parlare con Oliver che teneva il braccio intorno alle spalle di Felicity. Già, il marchio di Oliver si trovava proprio sul bicipite e quello di Felicity sulle spalle. Era un gesto quasi affettuoso, che spesso compivano anche gli amici, ma loro due la rendevano una cosa maledettamente sdolcinata. Potevano fare concorrenza a Barry e Iris. Quando si persero nel loro piccolo mondo, distolsi lo sguardo e mi presi un po' di tempo per studiare attentamente tutti quelli che mi circondavano. Erano tutti così felici e sereni che mi sentivo quasi in colpa per portare con me questo forte senso di tristezza, perché io non conoscevo la mia anima gemella. I miei occhi si posarono su Kara, l'aliena che ci aveva rivelato che su Krypton non esistevano le anime gemelle. Diceva che lì non c'era bisogno di un marchio per capire chi fosse la persona con cui volevi passare il resto della tua vita. Adesso, non conoscevo i dettagli della sua vita privata, ma dall'espressione triste che aveva, non aveva ancora avuto fortuna a trovare l'alieno adeguato. Dato che guardavo lei, notai come Barry le si avvicinò, dicendole qualcosa ed indicando qualcuno. Il mio sguardo, così, si posò su una donna dai capelli rossi e corti, con un vestito nero che arrivava fin sopra le ginocchia intenta a bere un bicchiere di scotch. Come se ci fosse una forza che mi spingeva verso di lei, mi trovai al suo fianco. I suoi riflessi erano leggermente rallentati dall'alcol, perciò sobbalzò quando mi fermai proprio accanto a lei e presi a parlare, dicendo la prima stupidaggine che mi passava per la testa.
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Multifemslash/Multifemale
FanfictionVi spiego brevemente cosa accadrà in questa raccolta. Vi piace una coppia e vorreste una one shot su di loro? Me lo dite e io cercherò di darvela. Vi piace un personaggio e vi piacerebbe leggere qualcosa di quel personaggio(magari con accanto propri...