Clexa/Supercorp/Faberry/Swanqueen

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Parte seconda di "Every blonde needs her brunette". Accennerà nuovamente alle SwanQueen, Supercorp e Faberry, ma sarà principalmente Clexa.

Quattro giorni dopo (la prima one shot)

<<Heda, come mai siete qui? E' accaduto qualcosa?>>, domandò l'Imperatore, studiandola con attenzione.

<<Le vostre figlie hanno conosciuto altre persone e si sono innamorate. Non le ho mai portate a Daxam, perché voglio che abbiano l'opportunità di essere felici>>, disse lei, decisa. I suoi occhi incontrarono quelli dell'uomo che aveva dinnanzi a sé, per mostrare di non avere paura delle conseguenze delle sue azioni. Aveva agito in maniera corretta, nessuno le avrebbe fatto cambiare idea.

<<Avete disobbedito agli ordini del vostro sovrano, Lexa. Che razza di comandante siete?>>.

<<Una comandante che non vuole essere la causa dell'infelicità di tre giovani donne. Non ho trovato in cuor mio la forza per portarle a sposarsi con uomini che non amano e non conoscono>>.

<<Il vostro è un tradimento. Sapete qual è la punizione per il tradimento, vero?>>, continuò l'Imperatore, che sembrava non stare ad ascoltare cosa diceva la donna. Lexa annuì, cominciando ad inginocchiarsi. Una guardia avanzò titubante, poiché quella era comunque colei che li aveva guidati in battaglia e condotti alla vittoria in più di un'occasione. Ma l'imperatore aveva deciso che sarebbe dovuta morire e lui non poteva opporsi. Proprio quando fece per sguainare la spada per decapitarla, una freccia volò verso la sua mano, colpendo l'impugnatura della sua arma e facendola così cadere sul pavimento. Tutti si voltarono verso la porta, che si era spalancata proprio in quel momento.

<<Mi scuso per il ritardo, vostra altezza. Ma ho dovuto fare una piccola sosta a Daxam prima di tornare>>, disse Clarke. L'arco ancora nelle sue mani, segno che era stata lei a far scoccare la freccia.

<<E' una presa in giro?>>, sbottò l'imperatore.

<<Assolutamente. Sono andata a Daxam e in dieci minuti ho parlato con il loro sovrano e ho convinto i suoi figli a tornare indietro con noi>>. A quelle parole, tre sconosciuti fecero il loro ingresso.

<<Wanheda, sareste così gentile da spigarmi cosa sta succedendo?>>, chiese l'uomo, stringendo la mascella. Lexa era ancora inginocchiata e guardava la sua futura sposa con un'espressione alquanto sconvolta.

<<Clarke è arrivata da noi dicendo di aver bisogno del nostro aiuto. In un primo momento, abbiamo creduto fosse accaduto qualcosa alle principesse, poi ci ha spiegato tutto>>, cominciò uno degli sconosciuti. Era alto, con i capelli biondo cenere e gli occhi verdi. Il suo nome era Robin e avrebbe dovuto sposare Regina.

<<Questa coraggiosa donna che avente davanti, vostra altezza, non ha avuto timore di raccontarci cos'era accaduto durante il viaggio. Era in ginocchio, dinnanzi a noi e non temeva di morire mentre ci spiegava che le vostre figlie amavano altre persone e avremmo dovuto annullare il matrimonio>>, continuò un altro. Costui era altrettanto alto come suo fratello, solo che aveva dei capelli castani e una barba molto folta. Il suo nome era Mon-El, che avrebbe dovuto sposare Lena.

<<E siamo qui, adesso, per dirvi che purtroppo, la stessa cosa è accaduta anche a noi. Abbiamo conosciuto delle donne di cui ci siamo perdutamente innamorati, tuttavia l'impegno che nostro padre aveva preso con voi ci impediva di essere felici. Adesso, però, pensiamo che i matrimoni possono essere annullati. A breve, sia voi che nostro padre lascerete il trono ai discendenti. I tempi stanno cambiando e...forse, è arrivato il momento di porre fine a questa pratica quasi primitiva di costringere uomini e donne a sposarsi per convenienza piuttosto che per amore>>, terminò il terzo fratello; che sembrava quasi una copia del secondogenito, solo che il suo volto era palesemente più bambinesco. Jesse, si chiamava, l'eventuale marito di Rachel.

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