Dianna Agron/Reader

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Maratona Halloween: 2

Haunted House

Dianna si alzò sulle punte, osservando la fila davanti a sé per controllare quante persone stavano entrando nella casa infestata. Stavano formando piccoli gruppi con almeno quattro membri, perciò il gruppo successivo entrava quando il ragazzo che si trovava all'ingresso riceveva la notizia che coloro all'interno erano a metà percorso. Sbuffò nel momento in cui si rese conto che avremmo dovuto attendere ancora un po' prima che fosse il nostro turno.

<<Smettila. Sapevi benissimo che avremmo dovuto attendere>>, le dissi, intrecciando le nostre braccia. 

<<Ma siamo infila più o meno da un'ora>>, sbottò, roteando gli occhi. Ridacchiai, stringendomi un po' di più a lei. La fila si teneva all'esterno dell'attrazione, dunque il freddo autunnale mi stava portando i brividi.

<<Una casa infestata con più di venti stanze e in ognuna di esse c'è un personaggio dei film horror, cosa ti aspettavi? Che ci fossimo solo noi?>>, chiesi, inarcando un sopracciglio.

<<Sai, come mia fidanzata, tu dovresti darmi ragione sempre>>, borbottò, fingendosi annoiata. 

<<Non è vero>>, esclamai, spingendola con la spalla e rischiando di farla sbattere contro le transenne. 

<<Sei una persona orribile>>, disse, ridendo. Le lasciai un bacio sulla guancia, muovendo poi scherzosamente il naso contro la sua pelle fredda. Allora, sistemai meglio la sciarpa intorno al suo collo, poggiando poi la faccia contro la lana che profumava di lavanda e vaniglia; il suo odore.

Dopo altri due gruppi, finalmente toccò a noi. I miei occhi si abituarono presto al buio all'interno della casa, sicuramente sfruttato per rendere l'atmosfera più tetra. Una musichetta inquietante prese a suonare appena attraversammo il telone nero che iniziava il tour della casa, accompagnata da rumori in lontananza e le urla del gruppo che si trovava più avanti. Anche se non era voluto, le loro urla si mescolarono perfettamente con l'intero ambiente. 
Entrate insieme ad un'altra coppia nel corridoio, ci trovammo davanti ad un bivio. Il ragazzo all'ingresso ci aveva detto che bisognava scegliere un solo percorso, poiché avevano avuto tante attrazioni ed erano stati costretti a dividerli. Lanciai un'occhiata ai due ragazzi che erano entrati insieme a noi, rendendomi conto che quello biondo si era già stretto con forza al braccio di quello dai capelli castani.

<<Destra o sinistra?>>, chiesi a quest'ultimo, consapevole che l'altro non avrebbe scelto poiché era evidente che non aveva voglia di fare il giro della casa.

<<Destra>>, rispose senza un attimo di esitazione.

<<Be', ci vediamo dall'altra parte>>, mormorò Dianna, prendendomi la mano portandomi verso sinistra. Una finestra finta mostrava che fuori c'era un temporale, accompagnata dal rumore della pioggia e dei gemiti del vento. Non ci misi molto a comprendere in quale "film" ci trovavamo, dunque non fui per niente sorpresa quando mi trovai davanti ad un letto, con le coperte color panna e delle corde sciolte che pendevano dalla testiera.

<<Regan>>, esclamò una voce femminile. <<Dov'è Regan?>>.

<<Eccoci>>, sussurrai, guardandomi intorno con attenzione. La luce si spense, accompagnata dal forte rumore di un tuono e mi strinsi con forza a Dianna, sentendola ridere a voce bassa. Un lamento basso e sommesso mi invase le orecchie, mettendomi i brividi. Quando la luce si riaccese, una donna truccata perfettamente come la bambina del film "L'esorcista", era legata al letto e ci guardava con attenzione. Il suo sguardo era estremamente vuoto, mentre un sorriso perverso prese forma sul suo volto. 

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