Harley Queen/Reader

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Bonus per la maratona smut

Quella sera, Harley ed io saremmo dovute andare in uno dei club di Roman. Non sapevo nemmeno quale fosse il motivo, anche perché era tipico di Harley organizzare improvvisamente qualcosa senza darmi alcuna spiegazione. Non potevo dire che mi dispiacesse.

Avevo appena finito di prepararmi, perciò mi lanciai un'ultima occhiata allo specchio chiedendomi se alla mia ragazza sarebbe potuto piacere.

<<Tesoro! Dolcezza! Sei pronta? I migliori drink vengono serviti a quest'ora>>, sentii la voce di Harley aprirsi in una meravigliosa risata. Mi voltai, incontrando la donna che aveva appena fatto il suo ingresso.

Tuttavia, non ricevetti la reazione che mi aspettavo. Il vestito era rosso (uno dei suoi colori preferiti) e stringeva nei punti giusti il mio corpo (come sapevo le piaceva). Allora per quale motivo mi stava guardando con la mascella serrata come se a malapena contenesse la rabbia?

<<Perché lo indossi? Devi cambiarti>>, disse, poggiandomi le mani sulle spalle per darmi una leggera spinta che mi fece indietreggiare verso l'armadio.

<<No>>, esclamai, piantando i piedi a terra per fermarmi. Harley mi guardò, piegando la testa di lato. Non comprendevo a cosa fosse dovuta quella reazione, visto che in passato mi aveva detto che le piaceva qualsiasi cosa indossassi. Scoppiò a ridere, come se trovasse la mia risposta divertente.

<<E' così che andrà? Mi dirai "no"?>>, ripetette la parola in maniera quasi irrisoria. <<Inoltre, dove l'hai preso? Sembra estremamente costoso e...>>.

<<Ma che cazzo! Me l'ha regalato Dinah, perché diceva che le piaceva come mi stava e voleva aiutarmi a farti una sorpresa. Invece sei una stronza ingrata>>, sbottai, dandole le spalle per cominciare a togliermi il vestito. Le sue mani si posarono con decisione sui miei fianchi, impedendomi di muovermi.

<<Non parlarmi a quel modo, tesoro, sai che non mi piace>>, sussurrò in maniera tranquilla. <<E scusami se mi preoccupo. Ma sai che nei locali di Roman ci sono dei coglioni che non accettano un "no" come risposta e potrebbero infastidirti>>, continuò, toccando la mia schiena nuda con la punta delle dita. Rabbrividii e mi morsi il labbro inferiore, sentendo la tensione crescere intorno a noi. 

<<Vuoi aiutarmi a toglierlo?>>, mormorai alla fine, stupendomi al suono della mia voce così bassa e roca. Harley rise, terminando di abbassare la cerniera per farmi scivolare il vestito di dosso. Mi voltai, godendomi quei centimetri di altezza in più che mi davano i tacchi. Poggiò le mani dietro la mia testa e posò le labbra sulle mie, unendole in un bacio appassionato. Gemetti quando sentii il sapore del suo lucidalabbra alla fragola. Nel frattempo, la sua mano sinistra era scivolata lungo la mia gamba, tracciando un tragitto fino alla mia natura.

<<Sei così bagnata per me>>, disse con un ghigno arrogante e gli occhi colmi di lussuria. Indietreggiammo, finché la mia schiena non toccò il muro. Provai a spingermi contro le sue dita, ma i suoi fianchi mi tennero prigioniera e fermarono i miei movimenti. 

<<Forse sarebbe meglio andare sul letto>>, mormorò al mio orecchio, lasciandomi un bacio bollente sul collo. Sospirai, trattenendo un lamento quando si allontanò da me e il suo calore mi abbandonò. Eseguii il suo ordine, stendendomi sul letto e guardandola in attesa che facesse qualcosa.

<<Vediamo se ora mi starai ad ascoltare: potrai venire solo se ti darò il permesso, chiaro?>>, domandò con tono serio. Annuii. 

<<Adesso, chiudi gli occhi e non muoverti>>. Feci come aveva detto, sentendo il cuore battere al ritmo dei suoi passi mentre si muoveva per la stanza. Pochi istanti dopo, sentii un familiare ronzio e mi morsi il labbro inferiore comprendendo cosa sarebbe successo. Ciononostante, sussultai quando Harley passò il vibratore sul mio clitoride, disegnando un cerchio immaginario. Il tocco fu leggero all'inizio, come se mi stesse toccando con una piuma. Poi, quando dovette notare il mio corpo rilassarsi, lo posizionò con decisione contro di me e gemetti. Passarono interminabili minuti di tortura, in cui lo spingeva contro di me con decisione e poi lo allontanava proprio quando credevo di essere vicina. Dopo un po', lo allontanò definitivamente poiché lo spense.

<<Guardati...>>, mormorò. <<Vuoi di più, vero? Non è abbastanza...vuoi che ti tocchi. Ne hai bisogno>>, disse, quasi come a prendermi in giro. Non ebbi vergogna ad annuire, implorandola di toccarmi. Spalancai gli occhi, incontrando la sua espressione divertita.

<<Sbrigati a scoparmi>>, dissi in maniera seria, mostrandole un sorriso di sfida.

<<Dimmi cosa vuoi. Usa le parole>>, disse, risalendo lungo il mio corpo. 

<<Voglio le tue dita dentro di me, ti prego...>>, mormorai.

<<E così sia>>, disse sorridendo, guardandomi come un predatore che sta per mangiare la preda. <<Ti scoperò>>.

Si sporse in avanti, baciandomi con trasporto e decisione. Mugolò, accarezzandomi la guancia. Nel mentre, sentii l'altra mano infilarsi tra le mie gambe e a causa della mia ipersensibilità, inarcai la schiena per incontrare il suo tocco. I nostri occhi si incontrarono, lei mi guardò come se l'avessi incantata e mi mostrò un sorriso dolce. Sussultai quando, senza preavviso, mi penetrò con un dito. Gemetti, piegando la testa all'indietro. Mossi i fianchi, dettando la velocità del movimento. Non sembrò dispiacerle, perciò continuai a farlo con più decisione.

<<Di più...voglio di più>>. 

<<Mi starai a sentire d'ora in poi?>>, chiese, piegando la testa di lato. Annuii. 

<<Quando ti dirò che non puoi indossare qualcosa senza la mia approvazione...>>, stava per dire, ma io la interruppi bruscamente. <<Ascolterò senza fare storie. Lo giuro>>, urlai.

<<Ti amo, lo sai. Voglio solo prendermi cura di te, proprio come tu ti prendi cura di me>>, sussurrò, lasciandomi un bacio veloce sulle labbra. Con quelle parole, aggiunse un secondo dito e prese a muoversi con decisione. I miei occhi si riempirono di lacrime, a causa della frustrazione che si era accumulata fino a quel momento. Dopo tutte le torture alle quali mi aveva sottoposto in precedenza, le bastarono pochi minuti prima che avvertissi un familiare bruciore al basso ventre.

<<Posso venire? Sono così vicina, Harley>>, sussurrai senza fiato.

<<Sì. Vieni per me>>, disse.

Quasi come se me lo avesse ordinato, venni urlando il suo nome. Strinsi le gambe, intrappolando la sua mano, mentre piegavo la testa all'indietro e chiudevo gli occhi in preda al piacere. Sentivo, anche se non potevo vedere, il suo sguardo bruciare su di me. Sembrava quasi che volesse registrare nella sua mente ogni singolo minuto, ogni singola reazione del mio corpo. 

<<Ti amo e amo darti piacere>>, sussurrò, stendendosi al mio fianco. Aprii l'occhio sinistro, osservandola avvolgere le labbra intorno alle sue dita per pulire. Dovetti stringere la mascella per evitare un gemito. 

<<Ti amo anche io>>, dissi, sorridendole.

<<Mi fa piacere saperlo>>, mormorò ridacchiando. <<Adesso riposa, tesoro>>.

<<E Roman? Non ci stava aspettando?>>, domandai, stringendo le sopracciglia con confusione.

<<Se ne farà una ragione>>, disse, spingendomi verso di lei affinché potessi poggiare la testa contro il suo petto. Cullata dal battito regolare del suo cuore, mi addormentai poco dopo.

A/a

Ci tengo a specificare una cosa: nessuno e intendo nessuno potrà mai dirvi cosa indossare e cosa no. Siete padron* del vostro corpo e qualsiasi cosa vi faccia stare bene con esso, allora vale la pena di essere indossato. Tuttavia, in questa one shot il commento di Harley era fatto con intenzione positive (voleva assicurarsi che nessuno infastidisse la sua compagna, perché sappiamo benissimo quanto possono essere fastidiose certe persone quando vedono un po' di pelle). Volevo specificarlo se a qualcuno fosse sfuggito.

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