Wanda Maximoff/Reader

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Parte 3: The Red Witch 

Due anni dopo

Presi un bel respiro profondo e proprio mentre i miei polmoni si riempivano d'aria, le massicce porte in legno si aprirono. Gli occhi di tutti si posarono su di me, tuttavia la mia attenzione venne catturata dalla donna che mi aspettava dall'altro lato della chiesa. Indossava un completo rosso(ovviamente), mentre i suoi capelli erano ritornati ad essere castani come erano soliti essere quando l'avevo conosciuta tanti anni prima.

Clint mi diede un leggero pizzicotto al braccio, lasciandomi comprendere che dovevamo iniziare a camminare. In sottofondo, non c'era la solita musica che tutti conoscevano, bensì una melodia che la banda nella quale suonava Peter Parker (ultima aggiunta della squadra) aveva chiamato "Avengers' march". Quasi mi venne da ridere al pensiero, però l'amore presente negli occhi di Wanda aveva tutta la mia attenzione.

Come gli avevo chiesto, Clint mi lasciò  poca prima dell'altare, consentendomi di compiere gli ultimi passi completamente da sola. Wanda mi porse la mano per aiutarmi a salire i gradini, allora mi trovai al suo fianco.

<<Sei bellissima>>, sussurrò, prima di drizzare le spalle per fingere che non fosse accaduto niente. Trovai divertente che me lo avesse sussurrato piuttosto che avermelo detto telepaticamante, poiché ciò mostrava che fosse più agitata di quanto lasciasse trapelare.

Il momento in cui ci scambiammo i voti fu senza dubbio il più bello, anche perché non avevo la più pallida idea di cosa avesse in serbo per me.

<<Quando abbiamo cominciato a parlare di matrimonio, entrambe abbiamo quasi dato per scontato che la data dovesse essere proprio questa. Due anni fa, infatti, ci incontrammo per la prima volta>>, iniziò lei. Alcuni emisero dei versi confusi, chiedendosi di cosa stesse parlando.

<<Cinque mesi prima di questo giorno, due anni fa, ti vedevo camminare fuori dalla mia vita. Avevi scoperto che io e un'altra persona a cui vuoi bene, ti avevamo tenuto nascosto una questione importante e non sopportavi l'idea che ti avessimo trattato come un oggetto. Ti nasconderti così bene che né Tony, né Clint o Natasha, né Bucky riuscirono a trovarti. Furono i cinque mesi più brutti della mia vita, ma furono anche quelli in cui mi promisi che se ti avessi trovato non avrei passato un altro minuto senza di te. Verso la fine di giugno, pensai alla prima volta che ti vidi: io e Pietro eravamo in quella base Hydra da poco tempo, tuttavia tu ti eri già promessa che ti saresti presa cura di noi. Entrasti nella nostra cella con della cioccolata e due lattine di Cocacola, qualcosa di così semplice ma che al tempo stesso per noi risultò essere un piccolo tesoro prezioso. Ricordo che mi apparisti davanti agli occhi come un'immagine circondata da luce mistica. Eri la mia unica speranza e lo sei ancora.
In seguito a quel pensiero, fui in grado di trovarti. Scoprivo, per la prima volta, di poter localizzare le persone. Il mio primo istinto fu quello di avvertire la squadra, però una voce continuava a dirmi di venire da te da sola>>, spiegò con calma. Ricordavo ogni minuto di quello che stava raccontando, persino la strana sensazione che avvertii quando mi trovò, come se la mia mente avesse compreso di essere stata raggiunta da Wanda e ne gioisse con una timida vibrazione al retro del collo.

<<Mi lanciasti contro una lattina appena mi vedesti>>, mormorò, facendo ridere alcune persone. Me compresa.

<<Poi mi urlasti contro come non lo avevi mai fatto, lasciando andare tutta la rabbia che ti portavi dentro da anni. E mentre sbraitavi, ti agitavi e continuavi a lanciarmi contro svariati oggetti, io non potevo fare altro che pensare "questa è la donna che voglio sposare. Voglio passare ogni minuto della mia vita a sentire la sua voce, a guardarla muoversi per casa, a provare a farmi perdonare per essere stata una maledetta idiota e non averle detto cosa provavo dal primo momento. Voglio che cioccolata e Cocacola ritornino ad essere il mio piccolo tesoro segreto. Voglio dirle che la amo ogni singolo giorno, affinché non lo possa mai dimenticare">>, sussurrò, con le lacrime agli occhi.

<<Solo che non mi ero resa conto di star dicendo quelle parole a voce alta, di averti appena confessato ogni singola cosa che mi passava per la testa. Ma prima che potessi chiederti scusa per essere stata fuori luogo, mi baciasti e mi dicesti che il tuo cuore aveva scelto tanti anni fa, nella cella di una base dell'Hydra, una ragazza con le labbra sporche di cioccolata e una lattina di Cocacola mezza vuota>>.

***

Più tardi alla festa, osservai Wanda parlare animatamente con Sam anche se non sapevo bene di cosa. Tuttavia, stava sorridendo in maniera felice e spensierata ed era tutto ciò che contava per me.

<<Come sta la neosposa?>>, chiese una voce femminile e roca. Incontrai lo sguardo rilassato di Natasha, sorridendole cordialmente.

<<Se non tolgo le scarpe entro i prossimi dieci minuti, urlo. Ma per il resto tutto bene>>, dissi. <<Tu? Come stai?>>.

In due anni erano cambiate molte cose: il 2 luglio di due anni fa, Wanda ed io ci eravamo dette di amarci ed era stato un po' come se ci fossimo incontrate per la prima volta. Tra di noi non c'erano segreti, menzogne o barriere alzate. In questo giorno, due anni fa, sceglievo Wanda e non Natasha. Non fu facile all'inizio, di fatti il nostro ritorno alla base degli  Avengers indicò la sua partenza. Passò più di un anno in Russia, dove venimmo a sapere che aveva distrutto la Red Room, rendendo libere le ragazze che erano state portate in quel luogo in un modo o in un altro. Al suo ritorno, l'accompagnava sua sorella Yelena (l'avevo vista parlare con un agente pochi minuti prima, speravo solo che non facesse stupidaggini) e ci comunicò di avere intenzione di comprare una casa insieme a lei per abituarla alla vita in America.

Non fu facile, ma passo dopo passo, ricostruimmo un rapporto positivo ed amichevole. Lei e Wanda ritornarono persino ad essere le complici che erano diventate prima che si rendessero conto di provare qualcosa per me. Inoltre, Bruce cominciò a seguire una terapista che lo aiutò con Hulk e i due ebbero una lunga conversazione riguardo le fughe e l'importanza della comunicazione. Si misero insieme e sembravano essere finalmente felici ed appagati, tant'è che prima del nostro matrimonio stavano prendendo in considerazione l'idea di adottare un bambino, siccome Nat non poteva averne.

<<Bene, bene. Bruce ed io abbiamo visitato una casa famiglia l'altro giorno e abbiamo trovato una bambina adorabile>>, mi disse con la felicità impressa negli occhi.

Chiacchierammo per un altro po', finché mia moglie non mi poggiò le mani sulle spalle e portò la bocca verso il mio orecchio per sussurrare: <<è ora di andare, dorogoy. Devo toglierti questo vestito il prima possibile>>.

Siccome il destino era stranamente buffo, parecchi anni dopo, le due figlie adottive di Bruce e Natasha terminarono per innamorarsi di Tommy e Billy, i gemelli che avevamo avuto io e Wanda. Tommy aveva ereditato la velocità di Pietro, perciò si divertiva a portare Elizabeth in cima ai palazzi più alti per ammirare insieme a lei le stelle. Billy aveva invece ereditato le capacità di Wanda, ma aveva promesso a Claire di non usarle mai su di lei anche perché riteneva importate che si conoscessero in maniera genuina ed onesta.

<<Riuscirò mai a liberarmi di voi?>>, mormorò Natasha osservando i quattro ridere spensierati insieme.

<<No, mai>>, dicemmo io e Wanda nello stesso momento. Lei ci mostrò il dito medio, poi scoppiammo a ridere nello stesso momento.

Finalmente andava tutto bene.

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