Natasha Romanoff/Reader/Wanda Maximoff

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Qualcuno ha detto "triangolo"? No, nessuno, seriamente, però mi è venuta questa idea.
Sarà una four shots, due per introdurre la situazione (che tra l'altro ho deciso di spezzare altrimenti sarebbe venuto fuori qualcosa di estremamente lungo) e poi ci sarà un capitolo in cui Reader sceglie Wanda e un altro in cui sceglie Natasha.

Red is my favorite color 

<<Non ha ancora parlato>>, mormorò una voce che, in quelle ultime ore, mi era diventata estremamente familiare. Tony Stark stava cercando in vano di farmi aprire bocca, fallendo miseramente. Non importava cosa avrei detto, per loro sarei continuata ad essere una minaccia. Inoltre, il mio unico interesse era assicurarmi che i bambini stessero bene e sapevo che dopo averli lasciati con Captain America, si sarebbero presi cura di loro. Per quel che mi riguardava, la mia missione era terminata.

<<Arriveranno. Una delle due riuscirà a farla parare>>, sussurrò un'altra voce, quella del dottor Banner. Era stato sconvolgente trovarmi faccia a faccia con Hulk, soprattutto perché mi trovavo nella squadra opposta. E mentre osservavo quel pacato, timido dottore non potevo non meravigliarmi e terrorizzarmi, al tempo stesso, alla vista di ciò che poteva fare la scienza se posta nelle mani delle persone sbagliate. Come era accaduto con Bruce, come era accaduto con gli scienziati dell'HYDRA. 

<<Infatti, eccole qua! Perché hanno tardato così tanto? Credevo di aver reso estremamente chiaro che questa era la nostra priorità>>, borbottò Tony, incrociando le braccia al petto mentre osservava qualcosa- o meglio qualcuno- avvicinarsi alla porta della stanza dove mi avevano rinchiusa. Pochi istanti dopo, la porta venne aperta e due donne fecero il loro ingresso. La prima era la spia russa, quella che tutti conoscevano come Black Widow. Alle sue spalle, c'era...

<<Wanda?>>, mormorai a voce bassa, prima di potermi fermare. Quattro teste si voltarono di scatto verso di me, ma l'unica a guardarmi con affetto e non sospetto fu la ragazza che avevo appena chiamato per nome.

<<Non può essere>>, esclamò Wanda, balzando in avanti prima che qualcuno potesse fermarla. Mi alzai dalla sedia, faticando a stringerla con le manette che tenevano i miei polsi bloccati.

<<Pensavo fossi morta>>, dicemmo nello stesso momento. Non ci avevo capito molto, ma sapevo che avevano attaccato una base dell'HYDRA un anno prima e che lei e Pietro erano in qualche modo finiti per combattere con gli Avengers. Avevo saputo che Pietro fosse morto e siccome era sparita dalla faccia della terra, avevo immaginato fosse accaduto lo stesso a lei. Adesso, mi rendevo conto che queste persone avevano deciso di prenderla con loro ed insegnarle ad utilizzare i propri poteri per fare del bene, magari tenendola al sicuro da coloro che volevano farle del male per averli traditi.

<<Cosa accadde quella notte?>>, domandò, poggiandomi le mani sulle spalle.

<<Io...>>, ma non potetti parlare poiché qualcuno si schiarì la gola, distogliendo la mia attenzione dagli occhi dolci della ragazza che credevo di aver perso per sempre.

<<Mi dispiace interrompere la vostra rimpatriata, però mi piacerebbe sapere cosa sta succedendo>>, borbottò Tony, inarcando un sopracciglio. A quel punto, Wanda sembrò rendersi conto dove eravamo e abbassò lo sguardo per osservare le manette. I suoi occhi assunsero una sfumatura di rosso che conoscevo bene, perciò mi limitai a scuotere la testa. Non c'era bisogno che se li mettesse contro per aiutarmi.

<<Non dovrebbe essere qui>>, disse Wanda, voltandosi verso gli altri per farmi da scudo con il proprio corpo. 

<<E' un'agente dell'HYDRA, dove altro dovrebbe essere?>>, chiese Bruce, piegando la testa di lato. La ragazza scosse la testa, serrando la mascella.

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