Wanda Maximoff/Stark!Reader

1.2K 53 0
                                    

Sweeter than revenge

Ambientato poco dopo Age of Ultron.
Prompt: Wanda è entrata a far parte degli Avengers più per obbligo che per altro, anche perché sicuramente non le avrebbero permesso di andare via con i poteri che possedeva. Il suo odio per Tony Stark non fa altro che crescere lavorando a stretto contatto con lui. Dopotutto, lei può aver aiutato Ultron, ma è colpa di Iron Man se il robot ha preso vita e ha ucciso Pietro. Wanda vuole fargliela pagare a tutti i costi e quale vendetta migliore se non corrompere sua figlia? 
AVVERTENZE: Wanda usa i suoi poteri nella camera da letto (finalmente, aggiungerei). 

Come accade spesso nei film e nei libri scadenti, mio padre non era sempre stato un donnaiolo. Sicuramente, sentiva su di sé il peso del lascito di Howard Stark e questo aveva contribuito al suo stile di vita, ma lui stesso mi aveva confermato che l'idea di avere una relazione stabile lo aveva terrorizzato poco dopo aver perso mia madre. Si erano incontrati al college, quindi entrambi avevano appena una ventina d'anni, tuttavia sembrava essere amore a prima vista. Lunga storia riassunta brevemente, tre anni dopo essersi incontrati ebbero me, però mia madre morì in un incidente d'auto. Tony mi crebbe da sola, promettendo a sé stesso che non avrebbe mai amato nessun'altra donna come aveva amato mia madre. Ciò, però, significava che aveva cominciato a portarsi a letto donne diverse, almeno fino all'arrivo di Pepper. Ero felice che stessero insieme, perché finalmente lo vedevo sereno e spensierato (per quanto potesse esserlo un avenger) e persino le sue paure sembravano essersi calmate. Inoltre, la presenza di Pepper significava che ci alleavamo contro di lui in ogni momento e terminavano per averla vinta quasi sempre. Una cosa su cui non eravamo mai riuscite a fargli cambiare idea era la regola: "non frequenti le persone con cui lavoro. Soprattutto gli Avengers e gli agenti dello SHIELD". Aveva tolto tutto il divertimento dalla situazione con queste parole, perché io avrei tanto voluto provarci con Natasha o con Maria, ma invece non potevo a causa sua. Anche se, in fin dei conti, erano entrambe molto più grandi di me e forse non avrei avuto una speranza con loro a prescindere, perciò fino a quel momento non mi ero mai lamentata di quella regola. 

Tutto era cambiato il giorno in cui Wanda Maximoff aveva fatto il suo ingresso alla base. Natasha aveva promesso, ad insaputa di mio padre, di insegnarmi a lanciare coltelli contro dei bersagli e dunque mi trovavo alla base proprio nello stesso momento in cui i cosiddetti "nuovi membri" si preparavano al primo allentamento con Steve. Nel momento in cui la vidi, il mio cuore perse un battito. Indossava un lungo cappotto in pelle rosso, dei guanti senza dita dello stesso colore e stesso materiale e anche da lontano potevo vedere i suoi occhi verdi. 

<<Quando avrai smesso di sbavare per Wanda, la palestra ci aspetta>>, mormorò Nat, lasciandomi uno schiaffo leggero dietro la testa. Arrossii furiosamente, perché non credevo di aver perso ogni tipo di contegno e mi affrettai a correrle dietro. Se mi fossi voltata, avrei notato il sorriso divertito della streghetta. 

***

Un paio di settimane dopo, mio padre era stato chiamato per un'emergenza alla base e siccome mi trovavo con lui, aveva portato anche me fin lì. Mentre lui e Bruce parlavano di questioni scientifiche, avevo cominciato a vagare per la base. I miei piedi mi portarono, quasi come se avessero vita propria, verso l'ala dove si trovavano le ragazze. Lì c'era una stanza anche per me, nonostante il fatto che non la usassi spesso. Due camere erano abitate da Wanda e Natasha, però tutte e tre speravamo che anche le altre camere si riempissero presto con la presenza di altre donne. 

Una melodia sconosciuta mi giunse alle orecchie e come se fossi ipnotizzata, la seguii lungo tutto il corridoio. Presto, una voce dolce ed armoniosa cominciò a cantare in una lingua che anche se non conoscevo, mi era estremamente familiare. Wanda e Natasha stavano lavorando sull'accento della prima, affinché lo perdesse del tutto e destasse meno sospetti durante le missioni. Perciò, anche se giorno dopo giorno Wanda acquisiva sempre più sicurezza e perdeva il suo accento, avrei potuto riconoscere la sua voce e il suo accento anche in una stanza affollata. Fu così che mi ritrovai fuori la porta della sua camera, trovandola a suonare la chitarra con gli occhi chiusi e il volto stretto in un'espressione addolorata. 

Multifemslash/MultifemaleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora