Commander Lexa/Reader(pt.1)

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Richiesta
Reader è una Griffin
C'è un accenno a Clarke innamorata di una persona, tuttavia non viene mai specificato chi.
La OS non segue il canon, ma alcune dinamiche e i personaggi sono quelli della serie.

Wife and wife

<<Sei sicura di volerlo fare?>>, domandò Clarke, poggiandomi le mani sulle spalle. Guardai i suoi occhi azzurri, chiedendomi silenziosamente se avessi mai potuto avere l'opportunità di rivivere un momento intimo con lei. Era la mia sorellona, colei che mi aveva sempre protetto da tutto e tutti e sapevo che se avesse potuto, mi avrebbe portata il più lontano possibile da Polis. Ma non poteva. Prima di tutto perché tutto intorno a noi, c'erano guardie del Comandante che non ci avrebbero concesso di allontanarci ed anche perché quello che stava per accadere serviva ad assicurarci la salvezza. Avevamo perso le nostre scorte, alcune persone si erano disperse nel momento in cui eravamo atterrati e nessuno di noi sapeva come muoversi oppure cosa raccogliere per poter nutrire gli altri. La scoperta di Polis e dei suoi alleati, ci aveva portato a prendere in considerazione quasi subito l'idea di unirci a loro e c'erano due modi affinché ciò accadesse: fornire al Comandante dei soldati valorosi oppure un matrimonio. Eravamo dei ragazzini, cresciuti su una navicella spaziale dove non c'erano pericoli. Nessuno di noi sapeva combattere. Il matrimonio, in un primo momento, non era stato preso nemmeno in considerazione ma era diventata la nostra unica scelta plausibile. Non avrei mai permesso alle ragazze che mi stavano intorno di compiere un simile sacrificio e sapevo che Clarke non avrebbe esitato un attimo a mettere da parte il proprio cuore (già stretto da qualcun altro) per compiere quel gesto. Perciò l'avevo preceduta. Avevo detto ad Anya, il braccio destro del Comandante, di recarsi a Polis a dare notizia che accettavamo il matrimonio e che mi sarei sposata io. Mia sorella era stata furiosa quando lo aveva scoperto, ma non aveva potuto fare niente per cambiare le cose e i soldati di Polis ci avevano condotto in città, dove delle donne si erano occupate di prepararmi per il matrimonio e spiegarmi il minimo indispensabile per non fare brutte figure.

<<Non possiamo più tornare indietro>>, le feci notare e mi sforzai di mostrarle un piccolo sorriso.

<<Porta pazienza. Il tempo di sistemarci e ti giuro che troverò un modo per portati via di qua>>, mi promise, lasciandomi un bacio sulla fronte. Fu Anya a venirci a chiamare, guidandoci verso la stanza centrale dove si sarebbe tenuta la cerimonia. Non c'era bisogno di tempo per i preparativi, dato che bastavano le due persone che stavano per sposarsi, un giudice e un testimone per le due parti che si sposavano. Clarke era la mia ed immaginai e scoprii che Anya era quella del Comandante. Entrata nella stanza, venni a sapere che il Comandante era in realtà una donna. Non l'avevamo mai incontrata, dato che ci aveva fatto accerchiare dai suoi soldati ed avevamo comunicato solo con loro fino a quel momento. Avevo dato per scontato, così come tutti, che si trattasse di un uomo, anche perché non aveva protestato quando il suo braccio destro le aveva riferito che avrebbe sposato me. La donna era alta quanto me e Clarke, ma il trucco nero intorno agli occhi e l'abito in pelle dello stesso colore che stava indossando, la resero ai miei occhi estremamente terrificante. I suoi occhi verdi seguirono ogni mio movimento finché non mi trovai di fronte a lei, poi si posarono direttamente nei miei e non si mossero da lì. Non stava provando a studiarmi con curiosità oppure con desiderio, nonostante il fatto che l'abito che indossavo fosse estremamente scollato. No, tutto il suo interesse sembrava essere nei miei occhi e mi sentii arrossire sotto quello sguardo penetrante. Alla fine della cerimonia, che passò più in fretta del previsto, ebbi la sensazione che mi avesse stregato, altrimenti non avrei saputo spiegare perché il mio cuore perse un battito quando- come di abitudine- la sua mano si posò sulla mia.

Durante quel mese, scoprii che il Comandante non aveva voluto quel matrimonio tanto quanto non lo volevo io. Anya aveva dovuto dirci per forza di cose che l'unione sarebbe potuta avvenire tramite matrimonio oppure con i soldati, ma fino a quel momento nessuno aveva mai scelto la prima opzione. Lexa, così si chiamava, era rimasta sconvolta quando le avevano riportato la nostra scelta ed anche se non mi conosceva, era stata obbligata dalla legge ad accettare perché non poteva rifiutare qualcuno che chiedeva aiuto ed accettava di far parte della loro unione.
Perciò, la convivenza con lei fu più difficile del normale. Era evidente che non mi voleva intorno, dunque la evitavo il più possibile. Ma quelle poche volte in cui ci trovavamo nella stessa stanza, volavano scintilla a causa dei nostri testa a testa che avevano iniziato ad attirare l'attenzione ed il divertimento di tutti coloro che si trovavano con noi in quel momento. Anya sorrideva e muoveva il capo con interesse ogni qualvolta partecipava ad un nostro litigio. Indra, invece, roteava gli occhi come se avesse davanti due ragazzine che avrebbe tanto voluto bacchettare. Gli altri soldati, che non avevano con il Comandante lo stesso livello di familiarità, si limitavano a distogliere lo sguardo, ma era evidente che si divertivano a vederci litigare. Tutto sommato, però, ero consapevole che mi sarebbe potuta andare peggio: non pretendeva affetto né intimità sessuale, tant'è che possedevo una stanza solo per me non molto distante dalla sua.

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