SwanQueen/Reader

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The door (pt.1)
Mettetevi comod* perché è molto lunga come OS. Comunque ci sarà un altro capitolo introduttivo, uno in cui viene scelta Regina e l'altro Emma. Poi più per piacere mio personale ci sarà un capitolo speciale con Ruby perché Meghan ha un posto speciale nel mio cuore

Eoni ed eoni fa, due stelle si innamorarono l'una dell'altra. In cielo non era mai accaduta una cosa del genere, perciò nessuno sapeva esattamente cosa fare o come comportarsi. Dunque, mentre continuavano a vegliare sugli umani, si resero conto che loro non erano sconosciuti ai sentimenti e decisero di voler scendere tra i mortali per comprendere meglio come trattare la loro relazione. Anche quella loro scelta non era mai stata compiuta prima e proprio per questo motivo, quando iniziarono la loro discesa verso la terra, persero il controllo di loro stesse, terminando per schiantarsi contro il terreno e creando un profondo cratere. Le due stelle non ci misero molto a rendersi conto che erano terminate, tra l'altro, in un regno diverso dal proprio poiché non avvertivano a pieno la loro magia. Su quella terra c'erano poche creature magiche, dunque chiunque giungeva da altri reami attraverso quel cratere decideva di voler attaccare gli esseri umani per poterli conquistare. Dopo alcuni mesi, le due stelle riuscirono a riunire quanti più esseri magici possibili e insieme costruirono una casa che terminò per diventare una porta che avrebbe impedito alle creature degli altri reami di attaccare la terra. Con un ultimo gesto estremo, le due stelle decisero di condividere volontariamente la loro magia con i proprio amici, regalando loro la forza necessaria per sigillare la porta e costruire delle protezioni intorno alla casa per potersi difendere da chiunque avesse provato ad attaccare. Venne stabilito, da quel momento, che il potere delle due stelle sarebbe sempre stato diviso tra tre persone: l'esploratore, il portatore di luce e il guardiano.

***
Sospirai, camminando nella libreria di mio nonno. Terminai per pensare a tutti i pomeriggi invernali passati lì dentro, seduta accanto al camino con lui che mi raccontava una storia diversa per intrattenermi mentre fuori la pioggia batteva contro la finestra e mi rendeva impossibile uscire per giocare con mio fratello. Nonno era stato presente nella mia vita sia quando Henry, mio fratello maggiore, era andato via per studiare legge, sia quando i miei genitori avevano deciso di trasferirsi in California. Adesso, anche se Henry era ritornato, mi sentivo comunque stranamente sola al pensiero che non lo avrei più avuto al mio fianco. I suoi amici erano soliti chiamarlo "Gold", sia perché era il nostro cognome, ma soprattutto perché era in grado di rendere unico e speciale ogni singolo avvenimento e perciò i minuti passati al suo fianco sembravano essere preziosi come l'oro.

Passai in rassegna i vari scaffali, provando ad associare il titolo di ogni libro ad un esatto momento trascorso con lui. Strinsi le sopracciglia quando, proprio a causa di questo gioco, mi resi conto che uno dei libri mi sembrava stranamente sconosciuto. Su di esso, c'era tanta polvere come su tutti gli altri, dunque non poteva essere un nuovo acquisto di cui non ero a conoscenza. Eppure, non mi era mai sembrato di vederlo in quel punto. Strinsi le sopracciglia, perciò allungai la mano, lasciandomi controllare dalla curiosità che mi spingeva ad aprirlo. Sul fianco, c'era una semplice scritta "La porta", ma nient'altro. Nel momento in cui provai a tirarlo fuori dallo scaffale, uno strano rumore di meccanismi mi invase le orecchie, prima che il mobile si spostasse di lato, trainato da un binario che mi mostrò un'entrata segreta. Boccheggiai, chiedendomi che diavolo fosse appena successo. 

<<E' stata qui per tutto questo tempo?>>, chiesi silenziosamente, come se sperassi che qualcuno mi rispondesse. Decisi di entrare, per verificare cosa mio nonno aveva deciso di tenermi nascosto. Una volta scese le scale, mi ritrovai in un corridoio che presentava un bivio e una vocina nella mia testa non esitò un attimo a dirmi di andare a sinistra, come se sapesse benissimo cosa avrei trovato. Il corridoio mi condusse all'interno di un'altra libreria che sembrava imitare quella di mio nonno: un tavolo con sei sedie al centro, scaffali colmi di libri tutto intorno e un meraviglioso profumo che non avrei saputo spiegare o descrivere. 
Curiosamente, iniziai a studiare il nuovo ambiente in cui mi trovavo e fu proprio grazie al mio studio minuzioso che mi resi conto che uno dei libri sembrava star...pulsando? Lo avrei potuto paragonare, per quanto disgustoso, soltanto ad un cuore che compiva gli ultimi battiti prima di fermarsi per sempre. Siccome il mio cervello aveva smesso di funzionare in quel momento, quasi come se ci fosse una forza esterna che guidava i miei movimenti, afferrai il tomo e lo aprii: una luce abbagliante mi costrinse a girare il volto e piegare la testa di lato, proteggendo gli occhi a tutti i costi. Nello stesso momento, il libro mi cadde dalle mani e sentii di aver perso l'equilibrio. Proprio mentre mi stavo preparando all'impatto col pavimento, due mani si posarono sui miei fianchi, tenendomi ferma per evitare di cadere. Automaticamente, avevo allungato le mie in avanti e notai di aver afferrato quella che avrei potuto descrivere solo come una giacca in pelle. Nel momento esatto in cui il bagliore si affievolì, riaprii gli occhi, trovandomi faccia a faccia con un'affascinante sconosciuta. 

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