Carol Danvers/Reader

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Maratona Halloween: 1
Ambientato poco dopo gli avvenimenti di "Captain Marvel"

Too sweet to handle

Monica alzò la mano, salutando allegramente un gruppo di amici. Mi lanciò un'occhiata veloce, assicurandosi che le dessi il permesso con un cenno del capo prima che corresse verso di loro per continuare il giro di case. Sua madre, Maria, era occupata per un'urgente questione di lavoro e mi aveva chiesto se potevo accompagnare la bambina a fare "dolcetto o scherzetto". Quello che Maria aveva gentilmente dimenticato di menzionare era la presenza della donna al mio fianco, l'affascinante donna che era quasi letteralmente caduta dal cielo. Carol Danvers era stata la migliore amica di Maria prima che ci conoscessimo. Avevano lavorato insieme per anni, prima che in seguito ad una missione, Carol fosse stata ritenuta morta. Anni dopo, un alieno piombava dritto in un negozio di BlockBuster e l'amica che riteneva perduta era stata ritrovata.

<<Quindi, da quello che ho compreso dovrebbe essere vestita da...>>, lasciai la frase in sospeso, lasciando comprendere a Carol che avrebbe dovuto continuarla al mio posto. 

<<Kree>>, terminò per me la frase. Posai gli occhi su Monica, osservando la sua tuta nera in pelle e il volto completamente tinto di verde.

<<Anche loro hanno quel meraviglioso cespuglio di capelli?>>, domandai, sorridendo alla vista dei suoi capelli naturali, ricci e disordinati che la rendevano riconoscibile anche a distanza. Carol rise, scuotendo la testa.

<<E' unica>>, mormorò. 

<<Mi sarebbe piaciuto vederli, sai? Peccato che mi trovavo fuori città in quel periodo>>, dissi. In seguito agli avvenimenti che avevano ricondotto Carol sulla Terra, insieme a degli alieni in grado di impersonare chiunque, lo SHIELD aveva insabbiato l'intera storia, assicurandosi che nessuno potesse sapere che gli alieni esistevano per davvero e alcuni di loro camminavano persino tra noi. Ma Maria ed io eravamo ottime amiche, se non persino sorelle, perciò non era stata in grado di mentirmi, anche perché mi aveva poi dovuto spiegare la presenza della sua amica che credevo fosse morta. 

<<Potrei sempre farteli conoscere. So come contattarli adesso>>, rispose. Inarcai un sopracciglio, chiedendomi silenziosamente se poteva farlo per davvero.

<<Ma Fury...>>, <<Fury non dirà niente>>, mi interruppe subito. L'ammiravo per non avere paura di Nick Fury, visto e considerato che l'uomo sapeva essere terrorizzante quando voleva. Ovviamente, l'avevo conosciuto quando Maria gli aveva comunicato che mi aveva dovuto raccontare di Carol, perciò aveva voluto fare quattro chiacchiere con me per assicurarsi che non fossi una minaccia oppure rivelassi la verità a qualcuno.

<<Dimmi solo dove e quando, allora>>, dissi, ridacchiando. 

<<Attenzione>>, esclamò, prendendomi delicatamente per il polso per spostarmi. Terminai per sbattere contro il suo petto ed ebbi l'impressione di aver stretto un muro di cemento. Alle mie spalle, due bambini in bicicletta mi chiesero velocemente scusa, senza tuttavia fermarsi poiché avevano chiaramente iniziato una gara di velocità. Eppure, tutta la mia attenzione era posta sulla donna dai capelli lunghi e biondi, gli occhi color miele e quel piccolo sorrisetto arrogante che sembrava non voler mai scomparire. Sotto la mia mano, i muscoli del suo braccio si strinsero (per una reazione istintiva al mio tocco, oppure per vantarsi della sua forza non l'avrei mai compreso), lasciandomi comprendere che ero ancora stretta contro di lei.

<<Scusa, io...>>, mi allontanai, sentendo prontamente la mancanza del calore del suo corpo. Arrossii furiosamente, rifiutandomi di incontrare i suoi occhi. Fortunatamente, prima che Carol potesse dire qualcosa, Monica corse verso di noi con il suo sacchetto verso l'alto, gli occhi sorridenti e la bocca sporca di cioccolata.

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