Bellatrix Lestrange/Reader

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Sto lavorando alle richieste che mi sono state fatte, ma ho avuto un po' da fare in questi giorni. Arriveranno a breve. Inoltre, ho deciso che da giovedì 28 ottobre a domenica 31 ottobre, proverò a pubblicare capitoli a tema Halloween. Dunque, è arrivato il momento di scatenarvi con le richieste.

Questa OS e la successiva sono nate in pochissimo tempo, poiché ho riletto/riguardato Harry Potter.
Mi sono presa la libertà di cambiare l'età dei ragazzi, affinché durante gli avvenimenti dei Doni della Morte avessero tutti dai vent'anni in su. 

What if...Voldemort had won the battle?

Forse, in un altro universo, Harry Potter non era morto davvero. In un altro universo, il prescelto trovava un modo per sconfiggere persino la morte e salvava tutti noi da quel destino crudele, uccidendo finalmente il Signore Oscuro. Una piccola parte di me, mentre quel mostro continuava il suo discorso dicendoci di scegliere se lavorare per lui oppure morire, sperava che il ragazzo aprisse gli occhi da un momento all'altro e saltasse giù dalle braccia di Hagrid. Ma non accadde. Voldemort continuò il suo discorso e terminò il proprio ultimatum: essere suoi schiavi o morire da persone libere. Lanciai un'occhiata ad Hermione, rendendomi conto che nei suoi occhi- oltre alle lacrime per il dolore- c'erano terrore e disperazione. Era una "sporca mezzosangue", come l'aveva chiamata in passato Malfoy, e nessuno avrebbe potuto aiutarla. Né Draco che aveva compreso di essere dalla parte sbagliata (ma che ciononostante era ritornato accanto ai propri genitori), né Neville che perse completamente la speranza che lo aveva caratterizzato per tutta la durata dello scontro. Osservai i vari membri della casata dei Serpeverde camminare dall'altra parte del cortile; la maggior parte si riunì con i membri della propria famiglia che già attendevano il loro arrivo. Lanciai un'occhiata alla professoressa McGranitt, l'ultimo punto di riferimento che sentivo ancora di avere, però mi resi conto che nemmeno lei sapeva più cosa fare. Dirci di non muoverci avrebbe comportato la nostra morte, ma farlo avrebbe significato che saremmo diventati come lui e le persone che si trovavano alle sue spalle.

<<Devo credere che tutti voi avete voglia di morire, quest'oggi?>>, tuonò il Signore Oscuro, guardandoci con estrema serietà. Sapevamo benissimo che non gli interessava ucciderci tutti, che le sue parole riguardo il versamento di sangue puro lo aveva rattristito era una grandissima cazzata per attirare quell'idiota di Harry che era caduto dritto nella sua trappola. Non gli interessava ucciderci, ma sembrava impazzire al pensiero che la maggior parte delle persone che aveva davanti preferiva la morte a lui. Non apprezzava essere rifiutato. Narcissa Malfoy (Black in passato) era dietro di lui, eppure l'unico narcisista che vedevo era proprio Voldemort. Tuttavia, dopo le sue parole, altri studenti si fecero avanti per unirsi a lui, timorosi di morire. Li guardò con attenzione, accogliendoli con quella teatralità che lo rendeva solo più pericoloso agli occhi di tutti. Dopo poco tempo, gli unici ad essere rimasti ancora nelle vicinanze della porta della scuola, eravamo i professori e noi che avevamo trascorso gli ultimi minuti prima della battaglia in compagnia di Harry Potter. 

<<Ebbene, immagino voi abbiate scelto la morte>>, disse Voldemort. 

<<Mio Signore>>, disse la donna che si trovava alla sua destra. Bellatrix Lestrange, sorella maggiore della madre di Draco, il motivo per cui avevamo perso Sirius, Dobby e quasi perso Hermione. La osservai mentre si avvicinava a lui, sussurrandogli qualcosa a voce troppo bassa affinché anche noi potessimo sentirlo. Qualsiasi cosa gli avesse suggerito, sembrò piacergli poiché un ghigno divertito si formò sul suo volto e poi ritornò a guardarci con interesse.

<<Così sia, allora>>, esclamò con divertimento. Con un movimento della sua bacchetta, sentii le gambe cedermi e prima che potessi guardarmi intorno per comprendere se era accaduto anche agli altri, tutto intorno a me divenne buio.

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