Multifemslash/Multifemale

Natasha Romanoff/Reader

Our pup

Alpha!Nat/Omega!Reader
Mi ha ispirato per questa OS una storia su Ao3 chiamata "Don't leave me alone again" di HiIAmSociallyAwkardButHereIAm(https://archiveofourown.org/works/30713498), perciò se leggete in inglese e vi piace l'omegaverse passate a dargli un'occhiata perché ne vale la pena.

Natasha aveva ufficialmente ucciso Dreykov, liberando le donne che aveva rapito in quegli anni e che stava torturando senza rimorso. Anche se la missione era personale per lei, gli Avengers erano stati più che disposti a darle una mano, assicurandosi di tenerla al sicuro per evitare che le emozioni, per essere tornata nel luogo in cui era stata prigioniera, avessero il sopravvento. 

Alla fine, ci dividemmo in vari gruppi per assicurarci che tutti i piani della struttura fossero completamente vuoti. Io e Natasha ci trovammo ai piani inferiori, dove diceva che un tempo c'erano state le munizioni per le armi. Quando aprimmo l'unica grande porta in metallo, un lamento attirò subito la nostra attenzione. Corremmo, perciò, alla fine del corridoio, trovando una bambina legata per i polsi al muro della stanza buia ed angusta. Natasha si affrettò ad andare verso di lei per liberarla, ma la piccola emise dei feromoni terrorizzati e cominciò a piangere.

<<No, ti prego no...>>, si lamentò, stringendo con forza gli occhi. Comprendemmo che l'odore dell'alfa la stava terrorizzando, perciò le chiesi di spostarsi leggermente per avvicinarmi a lei al suo posto.

<<Hey, piccola. Posso avvicinarmi?>>, domandai con cautela, mostrandole le mani per lasciarle comprendere che non volevo farle del male. Passò alcuni secondi ad odorare l'aria intorno a me, rendendosi conto che ero un'omega proprio come lei. Allora, annuì anche se con estremo sospetto.

<<Sta per entrare nel drop space. L'hanno stressata troppo. Ti prego, chiama Peter e Vision>>, dissi a Natasha, mentre toglievo le catene alla piccola per stringerla al mio petto, allora mi sedetti lentamente a terra, poggiando la schiena contro il muro. Quando un'omega affrontava un drop, significava che la sua testa si liberava completamente di ogni preoccupazione e motivo di ansia. Solitamente, era il branco oppure un'alfa a prendersi cura del proprio omega, per assicurarsi che non gli accadesse nulla mentre era così vulnerabile. Uno stress drop, però, era causato da troppo stress, solitamente in seguito a violenza fisica, verbale o psicologica ed immaginai lei le avesse subite tutte e tre. Dunque, la sua testa stava per riempirsi di tutti i momenti traumatici che aveva vissuto e la tristezza e il dolore si sarebbero impossessati della sua mente. Solitamente, per lo stress drop la presenza di un'alfa tranquillizzava ancor di più, ma mi rendevo conto che la piccola avrebbe reagito male. Perciò, in alternativa, mi servivano altri omega per farla sentire al sicuro. Purtroppo, gli Avengers erano tutti alfa e beta, tranne me e Peter. Vision, invece, sarebbe stato in grado di rilasciare dei feromoni simili a quelli degli omega. Non eravamo molti, ma avremmo fatto la differenza. 

Dei piccoli singhiozzi iniziarono ad abbandonare le labbra della bambina, perciò mi affrettai ad accarezzarle i capelli con delicatezza, iniziando a cullarla lentamente. Dopo pochi minuti, Peter si lasciò cadere al nostro fianco, portando la mano dietro la schiena della bambina. Poggiò il mento contro la sua spalla, sussurrando parole dolci e tranquillizzanti. Vision si sedette alla sua sinistra, limitandosi soltanto a rilasciare dei forti feromoni rassicuranti. Da lontano, vidi Natasha spiegare agli altri quello che stava succedendo, poi si allontanarono tutti, sicuramente per non sopraffare con i loro odori la povera ragazzina traumatizzata. 
Tre di noi, per quanta dolcezza usassimo, per quanto provassimo a tranquillizzarla, ci impiegammo quasi due ore per farla addormentare e dunque uscire dallo stress drop. Proprio quando chiuse gli occhi, la sua mano si posò sulla mia spalla e poggiò la testa contro il mio collo. Emise un piccolo verso contento, rilasciando una leggera dose di feromoni protettivi. Lanciai un'occhiata a Peter, che mi guardò con gli occhi spalancati.