[44] Sono abituato a stare solo

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"Possiamo parlare io e te un secondo?" mi arrivò un messaggio da Jessica, non avrei mai detto di no.

"Vado da Jess, a dopo" dissi baciando Justin velocemente e salutando Clay con Sheri, presi il mio zaino e corsi via, ma Jessica non mi aveva detto dove vederci.

"Charlie" mi prese la mano e ci chiudemmo dentro un bagno io e lei, gli altri erano a lezione.

"Jess, che succede?" le chiesi e lei sospirò.

"Come capisco se ho affrontato i miei problemi? Perché non li sto affrontando e mi sento sempre male" mi disse quasi scoppiando a piangere, io la strinsi.

"É una cosa dura e difficile che ti segna, perché non si guarisce mai, fa solo meno male col tempo... Ma ci vuole tempo, ci vuole tempo" le dissi accarezzandole i capelli ricci, non si meritava tutto questo male.

"Tu come hai fatto? A fidarti di Justin" mi chiese e mi staccai prendendole le mani.

"Io non sono guarita del tutto, va bene? Io, inoltre, non ne ho mai parlato come stai facendo tu perché non voglio, anche se servirebbe... Semplicemente, Justin é una persona che sa del mio passato, gli ho raccontato di Cameron e vedendo che lui capisse, mi sono fidata... Non é il modo giusto, magari, ma per me si" le dissi e lei annuì.

"Sei diversa da me, perché ogni persona é unica e quindi a te magari baciare un altro ragazzo non aiuta, magari ti serve la terapia, ti serve tirare fuori la voce... Appena capirai cosa ti serve per guarire, anche se é una parola orrenda, sarà la tua droga e vedrai che tornerai... Io mai credevo di farmi toccare le parti intime da un uomo, o di farci sesso, Justin l'ha fatto, ma il sesso ancora no, perché ognuno ha i suoi tempi" dissi sorridendole e lei mi strinse, io non la lasciai, io c'ero per lei.

"Ho mezzo discusso con Nina... Dice che io non affronto i problemi".

"Non ti conosce come ti conosco io, ok? Baciarti con uno ti é sembrato troppo? Non era quello giusto, semplice" dissi e lei annuì.

"Sono tornata a dormire o con i miei fratelli o con i miei genitori soprattutto..." commentò, le presi la mano.

"E lo farai per quanto vorrai cazzo, non starò qui a dirti di metterti nel tuo letto, chiaro? Io ci sono, sempre..." lei sorrise.

"Sei una benedizione per me".

"Ti accontenti di poco" dissi sorridendo.

"Ma che... Sei letteralmente perfetta" mi disse stringendomi, era la mia migliore amica.

Jessica sorrise e noi due uscimmo dal bagno, sapeva che io ci fossi sempre ed ero l'unica che la capivo seriamente.

"A te va bene che io...".

"Tu e Justin? Mi va seriamente bene... Nina ha supposto che a me manchi Andreas, e forse... Non lo so" sorrisi, sapevo che le mancasse un bel po'.

"É normale e non devi vergognarti, va bene? Perché è successo in fretta e Andreas di colpo ha deciso di ammazzarsi" dissi prendendole la mano.

"Un po' per colpa mia" mi disse.

"No, per colpa sua, non é colpa tua. Intesi?" dissi e lei annuì abbracciandomi, le volevo davvero bene.

Justin's pov

Dovevo informarmi sulla scuola estiva, avevo perso cinque mesi quasi di scuola e volevo diplomarmi con i ragazzi del mio anno, compresa Charlotte, l'anno successivo.

Dovevo, inoltre, trovarmi un lavoro da fare e poi un posto dove stare, erano stati carini i Jensen, ma non potevo vivere da loro per chissà quanto tempo.

NOI DUE NON SAREMO NIENTE; Justin FoleyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora