[95] Non mi sembra un numero

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Justin's pov

Avevo chiamato Seth per metterci d'accordo, mi avrebbe coperto per la notte della partita occupandosi dello spacciatore ed io sarei stato l'alibi di Clay, tutto apposto.

"Hai le palle a chiedermi un incontro" mi disse Seth, non aveva tutti i torti, dopo l'ultima volta con Clay e Ani.

"Che cosa cazzo vuoi?".

"Fare un accordo. Ti venderò la roba per quanto vorrai, te lo giuro. Ma mi serve un favore" dissi e Seth annuì, tanto sapevo vendere la roba e sarebbe andata bene questa volta.

Gli spiegai la mia situazione e lui mi disse che ci avrebbe pensato lui, parlammo per qualche secondo, quando mi suonò il telefono e lui me lo prese.

"La tua bella fidanzatina ha voglia di scopare mi sa" disse e glielo strappai dalle mani, dicendo a Charlotte di venire dai Jensen.

"Non sono affari tuoi" commentai.

"Ah si? Hai ragione, non sono cazzi miei. Trattala decentemente, però... La tua fidanzatina ricca, meriterebbe di meglio che uno come te" disse andandosene ed io sospirai, come se non lo sapessi, ma lei mi amava ed io lo sapevo.

Andai a casa e trovai Charlotte seduta fuori dal vialetto dei Jensen, mi guardò e mi corse incontro, io la strinsi baciandola.

"La mia principessa!" urlai e lei mi mise una mano sulla bocca.

"Vuoi svegliare metà quartiere?".

"Si! La mia principessa!" urlai facendola ridere, era il mio scopo.

"Sbaglio o ti dovevo un trattamento completo?" lei annuì sorridendo, era quello che volevo sentire.

La portai in camera e la appoggiai sul letto, poi mi venne in mente un'idea, per divertirci.

"Ok, ora facciamo un gioco bello" le dissi dandole un bacio sul naso.

"Mi leghi?" sorrisi.

"Lo vuoi?".

"Provaci e ti stacco il cazzo" mi disse facendomi ridere, non le piaceva e non l'avevamo mai fatto apposta.

"Accetto, non ti lego, però... Si fa un gioco. Ora ci mettiamo seduti, a turno uno dei due scrive un numero sulla mano dell'altro da 0 a 9, se si indovina l'altro si toglie l'indumento, se no bisogna toglierselo" le dissi, ci avevo giocato con altre ragazze da ubriaco perso, ma con Charlotte sarebbe stato bello.

"Ci sto" disse lei.

"Poi, dopo sei mia" le dissi e lei annuì, mi porse la mano e chiuse gli occhi, io disegnai un numero.

"Oddio, Justin scrivi di merda" disse lei.

"Dai, prima che torni Clay".

"Va bene. Cinque?" chiese.

"Cazzo, brava" dissi io, lei sorrise guardandomi togliere la maglietta, eravamo rimasti solo in maglietta quando eravamo entrati.

"Chiudi" sentii qualcosa sulla mano e non capivo se fosse zero o nove, oppure sei.

"Sei?" chiesi.

"Cazzo, anche tu sei bravo" disse lei togliendosi la maglietta e le guardai il seno chiuso nel reggiseno.

"Se le guardi ancora un po', vieni" sospirai e ripresi il gioco, eravamo agguerriti.

"Ok, siamo pari. La bella" disse lei, eravamo solo lei con le mutandine ed io con i boxer addosso.

"Chiudi gli occhi" dissi, lei sorrise e mi avvicinai alla mano, ma gliela strinsi.

La feci appoggiare al materasso per poi baciarle i due seni con calma, lei sospirava e sussultava ogni volta che con la lingua le toccavo il capezzolo e poi ci passavo sopra il dito, sapevo quanto amasse che io le toccassi i seni e glielo baciassi.

"Non mi sembra un numero" mi disse sussultando.

"Ah no? Indovina" dissi dandole ancora due baci e scendendo sulla lingua sulla sua pancia e facendo un infinito con la lingua passando sull'ombelico e sorrisi, altro suo punto debole, voleva farci il piercing.

"Indovina?" chiesi.

"Infinito?" chiese lei guardandomi ed io mi tolsi i boxer, aveva vinto.

"Si, però... Ora, anche queste" dissi toccandole le mutandine, gliela abbassai per toglierle e guardai Charlotte sotto di me completamente nuda.

"Mi fissi?" mi chiese lei ed io annuii sorridendo, la baciai prima di bagnarmi due dita ed entrare dentro di lei.

"Uhm, vedo che lo volevi eh" le dissi facendola ridere mentre le stava piacendo da morire.

Le baciai le gambe piano piano, lei stava per non resistere più, così andai con la bocca sentendola gemere un sacco, diceva che fossi più bravo con la bocca che con tutto il resto, sapevo che lo amasse, ma avevo altri piani.

"Merda, perché ti sei fermato?" mi chiese.

"La mia lingua la comando io, e perché senti..." mi avvicinai a lei facendo toccare le nostre due parti intime, lei sussultò e sorrisi, mi piaceva da morire.

"Signorina Charlotte, le piace? Quasi quasi non entro, la stuzzico così" commentai e lei sospirò prima di gemere, vaffanculo al suo ex, Charlotte era passione allo stato puro.

"Arrivo" dissi sporgendomi e presi un preservativo, me lo misi ed entrai dentro di lei.

Iniziai a muovermi e lei seguiva i miei movimenti, ma eravamo entrambi alla fine e durò poco perché lei venne ed io pure, la strinsi baciandola sulla testa.

"Porca troia, Justin. É tutto bagnato" alzai lo sguardo, mi tolsi il preservativo pieno, ma il problema erano le lenzuola.

"Sono stato bravo" dissi e lei mi tirò un calcio sulla schiena, mi ero messo seduto osservando le lenzuola bagnate.

"Ahia!".

"Sono stato bravo? Dici solo questo? Che cazzo di casino".

"Adesso, che cazzo di casino, sei venuta, non é nulla" dissi io.

"Ah si, certo. La madre di Clay adora lavare le lenzuola dove scopiamo" mi disse e sorrisi, aveva un sacco paura di fare una brutta impressione.

"Sai, non credo che non lo sappia".

"Vabbè, alzati" mi alzai e lei le tolse, io la strinsi mentre lei rifaceva il letto e poi ci mettemmo a letto ancora nudi.

"Clay quando torna?" mi domandò lei.

"In questi giorni, meglio se lo lasciamo stare" dissi prendendo il suo zaino e guardando cosa avesse dentro.

"Charlotte Martin, non si fuma" dissi tirandole il pacchetto di sigarette che trovai nello zaino.

"Da chi viene la predica. Non fumo da un mese e passa come minimo... Vuoi?" mi chiese e ne presi una sola mettendogliela in bocca.

"Aspira" le dissi prendendo l'accendino.

"Possiamo qui?".

"Si, l'ho già fatto, dai che tu sei sexy quando fumi" affermai, davvero tanto, gliela accesi e la fumammo insieme, come facevamo da me.

"Posso dormire qui?" mi chiese lei.

"Si. Tieni" le passai il telefono, poi lei scrisse qualcosa a sua mamma.

"Sorridi" mi disse.

"A tua madre? Sono nudo!".

"Ah perché la donna che ti sta adottando può lavare le lenzuola dove abbiamo fatto sesso e mia mamma non può una foto dove ci si vede solo le teste e le lenzuola?" alzai le spalle, in effetti, poi sua mamma mi adorava e sapeva cosa facevamo.

Lei gliela mandò e ci addormentammo, ma Clay non tornò mai a casa.

Spazio autrice:
Justin Foley, insegna a metà popolazione maschile come si tratta una donna a letto❤️‍🩹🥹.
Come sempre, fatemi sapere cosa ne pensate🫶🏻.

NOI DUE NON SAREMO NIENTE; Justin FoleyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora