[109] Dopo gli scorsi anni, abbiamo paura che finiate ancora nei guai

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Dopo la gita tutto andò tranquillamente per le successive settimane, mi parlavo con Justin, senza mai andare oltre e la falsa con Luke continuava ancora.

A casa, però, i miei genitori erano di colpo strani, fin troppo ossessivi nei miei confronti, senza capire come sapessero certe cose.

"Eccoli qui, tutti e due!" disse mio padre rientrando con Theo e Daniel, erano usciti prima di colazione.

"Siamo solo andati a correre" disse Daniel.

"A correre? Ancora fino alla zona industriale?" chiese mio padre, sapevo perché andassero lì.

I loro amici vivevano lì, ma non erano cattivi ragazzi, anzi, l'opposto, ma non avevano molti soldi perché molti erano con un solo genitore e così Daniel e Theo a volte regalavano loro cose in più di cibo e pochissimo altro, come vecchi vestiti.

"Cosa c'è? Ma poi come ci avete trovato?" chiese Theo, la cosa era allucinante.

"Ci stiamo solo preoccupando, va bene? Prima Tiffany che va a casa del suo fidanzato, a soli tredici anni, anche Charlotte" lo guardai.

"No, scusate, cosa avrei fatto?" chiesi.

"Cosa avresti fatto? L'altra sera eri ubriaca da ritorno di una festa con degli stupidi atleti, te ne rendi conto? E sei tornata con il tuo nuovo fidanzato ubriaco" sbarrai gli occhi, e come cazzo lo sapevano? C'ero io in macchina, non loro.

"Va bene, sentite, dobbiamo poterci fidare di voi. Quindi, partiamo da una cosa che terrorizza me e la mamma, quattro test antidroga, subito" disse mio padre, stava scherzando?.

"Scherzi? Hanno tredici anni" dissi.

"Si, e non frequentano bella gente, é un problema?" chiese mia mamma, noi quattro scuotemmo la testa.

"State esagerando, che cazzo" disse Theo.

"Ah si? Ripeti la parolaccia e vedi, dobbiamo poterci fidare di voi" disse mio papà.

"Facendoci un test antidroga?" chiesi.

"Fallo e mi togli ogni dubbio, su" me lo diede in mano mio papà, io lo presi andando verso il bagno e ci feci pipì dentro e poi a turno i miei fratelli.

"Visto?" dissi io la sera, erano negativi, tutti e quattro.

"Bene, allora semplici domande con risposte, partiamo dai più piccoli. Perché vai a casa del tuo fidanzato da sola?" chiese mia madre a Tiffany.

"Non vado da sola".

"Non vai da sola? Lo so che non ci vai con altri, hai tredici anni, te ne rendi conto? Vuoi fare sesso? Non puoi così piccola!" disse mia madre.

"Mamma, non faccio sesso, ma secondo te? Mica sono così grande, passiamo del tempo insieme" disse e mio padre sospirò.

"Ed una non parla, Theo e Daniel, che cazzo fate ogni pomeriggio alla zona industriale?" chiese mio padre guardandoli.

"Niente" dissero entrambi.

"Niente? Sinceri".

"Usciamo" disse Daniel.

"Si, non facciamo nulla di male, ma perché ci state rompendo il cazzo?" disse Theo e vidi mio padre incazzarsi.

"Una parolaccia, una. E vi beccate uno schiaffo. L'ultima, Charlotte, quante volte vuoi ubriacarti?".

"Solo quella sera".

"E la sera con Jessica e Diego?" sbarrai gli occhi, era inquietante, come sapeva di Diego?.

"Siamo solo usciti, ho bevuto un bicchiere, Luke non guida ubriaco" dissi, anzi, non era mai fuori.

"Bene, nessuno parla" disse mio padre prendendo James da in braccio a mia mamma.

NOI DUE NON SAREMO NIENTE; Justin FoleyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora