[61] Togliti questi occhi da Bambi

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Dopo quella grossa paura, andammo io e Justin a casa di Clay, dopo che lui ci scrisse che sarebbe andato da Tyler con Tony.

"I genitori di Clay dormono probabilmente, mi ha scritto sua mamma prima... Vieni" camminai piano sentendo la mano di Justin stretta nella mia.

Andammo in camera di Clay, io scrissi a mia mamma che probabilmente avrei dormito da Justin e che l'allarme fosse un falso, mi aveva chiamato come la madre di Clay aveva chiamato lui e Justin.

"Vuoi qualcosa per dormire?" mi chiese.

"Non lo sopporto più questo vestito" commentai sorridendo, Justin sorrise e prese il mio telefono, ci fece una foto e poi mi buttò sul letto.

"Oggi, mi hai fatto il regalo più bello del mondo" mi disse e sorrisi, me lo ricordavo benissimo, la nostra prima volta insieme avvenuta qualche ora prima.

"Si, e tu a me... Non sono rotta, cioè mi piaceva" lui sorrise.

"Non lo sei mai stata, visto? Perché ti hanno fatto credere che sei fatta male, ma non é così, non é vero. Non sei fatta male. Cavolo, può succedere che ti fa male, perché é quando non vuoi... Ma tu lo volevi, ed é andata bene" mi disse sorridendo ed io annuii arrossendo.

"Arrossisci? Cazzo, ci siamo visti in qualsiasi condizione".

"Adesso si" dissi sorridendo.

"Ah si, decisamente" mi disse sdraiandosi su di me e sospirai.

"Fammi togliere il vestito".

"Non finisce bene se te lo levi" mi disse.

"Preoccupati del fatto che i Jensen non sentano" commentai e Justin sorrise.

Prendemmo a baciarci, dovevamo scacciare l'ultimo pensiero negativo, lasciare tutto il mondo fuori per quei secondi, Clay se la sarebbe cavata con Tony, era ovvio.

Justin mi tolse il vestito ed io presi a togliergli camicia e cravatta, lui poi si spostò per togliersi i jeans.

"Seconda scatola nel cassetto di Clay" mi disse e mi sporsi, presi dei preservativi.

"Clay sa riservare sorprese" dissi osservandolo, credevo non l'avesse mai fatto.

"Non credevo che...".

"Ci stava provando con Skye, me l'ha detto... Dovrebbe andare" mi disse, lo osservai e lui mi guardò.

"Non guardare".

"Ora ti vergogni tu? Non fare il grande e grosso" commentai e mi diede una botta sulla gamba.

"Cosa vuoi? Ah, abbiamo la stessa misura".

"Onorata di sapere del cazzo di Clay, prima che mi passi la voglia, muoviti" dissi e lui mi diede un colpo sulla gamba, ancora.

"Va bene" disse lui riprendendo a baciarmi, io sorrisi toccandogli le braccia.

"Come prima, dimmi quando fermarmi" mi disse, lui entrò dentro di me.

Mi piaceva davvero tantissimo, per me era davvero un passo enorme ed era stupendo.

"Cosa urli?" mi disse e sorrisi, ripresi a baciarlo, dovevamo fare silenzio, c'erano i genitori di Clay a pochi metri.

"Mi manca poco" mi disse, anche a me, cercammo di fare meno rumore possibile e di non macchiare il letto di Clay.

"Quello ci ammazza se sa che l'abbiamo fatto qui" mi disse Justin.

"Ci togliamo dal letto, semplice... Vallo a buttare, non qui magari" dissi e lui sorrise baciandomi.

NOI DUE NON SAREMO NIENTE; Justin FoleyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora