[77] Un tempo gli abbiamo voluto bene

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Andammo in macchina insieme a Clay mentre i suoi genitori ci seguivano con un'altra delle loro macchine dietro di noi.

Quando arrivammo strinsi la mano di Justin ed entrammo all'interno della chiesa dove si svolgeva il funerale, il quarto in due anni.

"Non ho voluto mettere la maglia" mi disse Justin, vidi gli altri ragazzi con la maglia della Liberty High.

"Tranquillo, non eri obbligato, neanche Zach la ha" dissi vedendolo davanti a noi con sua mamma, lui ci salutò venendoci a stringere con Chloe.

"Tutto bene?" le chiesi e lei annuì, mentre andarono a sedersi.

"Ma si frequentano?" mi chiese Justin di colpo, alzai le spalle e non lo sapevo.

"Non lo so... Ehi, calmo" gli dissi tenendogli la mano, era il suo migliore amico, il secondo, che moriva a cui tenesse.

"Sono calmo, ma tu rimani qui" mi disse stringendo la mano, si calmava con me e andava bene così.

"Come va, Justin?" chiese la signora Jensen camminando vicino a noi, lo vedevo nei loro occhi quanto tenessero a lui.

"Sto bene. Grazie di avermi accompagnato" le disse.

"Figurati" rispose lei vedendo che Justin non mi lasciasse la mano.

"Vado a salutare i ragazzi" disse Justin e credevo volesse andare da solo.

"Ti aspetto qui" gli dissi e mi guardò.

"No! Vieni con me, per favore" mi disse e lo seguii, non voleva che lo lasciassi un secondo.

"Stai tranquillo" dissi e lui si avvicinò a loro, per primo c'era Charlie e ci fece posto per sederci.

"La famiglia?" chiese Charlie a Monty che tornò a sedersi vicino a lui mentre lo facevamo passare.

"Il padre sta benino. La madre non molto" disse lui, stavo osservando il padre di Bryce.

Non sapevo molto, se non che si fosse rifatto una vita con una donna da cui aveva avuto una figlia fuori dal matrimonio, la signora veniva in negozio da comprare e lo raccontò a mia madre che lo disse come sempre a me, quella donna amava il gossip.

Non capivo come potesse essere così tranquillo al funerale del figlio, ma forse non tutti i padri erano come il mio.

"Hai parlato con Zach?" chiese Charlie a Monty.

"Quello stronzo detestava Bryce. Perché vuole intervenire?" chiese Monty, ma Justin si intromise nel discorso.

"Perché é il capitano della squadra".

"E tu perché sei venuto? Non eri più suo amico, e tu sei qui per la protesta magari?" chiese Monty e lo guardai fulminandolo.

"Sono qui per Justin, visto che sta soffrendo come te, anche se non lo dimostri e... Non farei mai una cosa simile, sono stata educata e ai funerali si porta rispetto per chiunque. C'è una madre che piange, non importa chi fosse Bryce Walker, rimane comunque un figlio sottratto alla madre" commentai e notai Charlie restare quasi sbalordito dal sentirmi parlare, gli facevo fin troppa paura.

"Comunque, neanche tu eri suo amico alla fine, ma un tempo gli abbiamo voluto bene" disse Justin.

"Io non gliene volevo" era la corazza di Monty, duro e forte, ma si vedeva che aveva qualcosa che non andasse.

"Io si".

"Con me è sempre stato gentile, da quando sono arrivato. Era cambiato?" chiese Charlie, non sapeva tutta la storia e l'aveva solo letta sui giornali, ma era forse il più buono lì in mezzo.

NOI DUE NON SAREMO NIENTE; Justin FoleyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora