Avevo appuntamento con Justin in biblioteca per aiutarlo un po' con i compiti come al solito, quando Ani e Clay si sedettero di fronte a me, erano pericolosi insieme, ultimamente.
"Ragazzi, ciao" dissi osservandoli.
"Deve arrivare anche Justin, vogliamo parlare della questione Tyler" annuii.
"Va bene, attendiamo" dissi.
"Posso farti una domanda?" mi chiese di colpo Ani, io annuii senza ben capire.
"Si... Va bene" dissi.
"Per quanto tu ne sappia di conoscenza di Justin o dei tuoi fratelli, perché un ragazzo dovrebbe non usare un bagno, se può, per farla fuori?" la domanda mi prese alla sprovvista e senza capire bene il contesto e del perché riguardasse Tyler.
"Domanda strana, ma perché non la fai a Clay? É uomo" dissi.
"Non mi ha saputo dare risposta, mister perfettino" mi disse Ani ed alzai le spalle.
"Oh mio Dio, non ne ho idea. Cioè ai maschi sembra piacere a volte tirarselo fuori e pisciare dove capita... Justin soprattutto dopo qualche birra che deve andare in bagno ogni due minuti, ma se no... Non ne ho idea, cioè almeno che non sei in mezzo al nulla senza un bagno, non la fai in giro... Perché me lo chiedete?" domandai senza capire, non era una domanda da conversazione normale.
"Tyler mi ha detto che ha paura ad usare i bagni pubblici, non ha proprio detto paura... Ma me l'ha fatto capire" i miei dubbi continuavano ad essere molto presenti dentro di me.
Arrivò Justin, si sedette vicino a me dandomi velocemente un bacio a stampo per poi guardare Ani e Clay, dovevamo parlare era chiaro.
"Mettiamo che abbia la pistola e noi gliela prendiamo, cosa si fa? Dovremmo denunciarlo?" chiese Justin, in effetti, non avevamo nessun piano se non seguirlo.
"Prima ci assicuriamo che non faccia male a nessuno... Poi vedremo" disse Clay, voleva davvero prendersi l'impegno?.
"Non dovresti farlo da solo, non é sicuro" dissi io guardando Clay.
"Si, vuoi farlo ancora?" chiese Justin e fissammo Tyler per qualsiasi secondo.
"Beh, sarebbe meglio pregare che ci stiamo sbagliando" disse Ani.
"Ok, ma come lo sappiamo per certo?" chiese Justin.
"Lo zaino non te lo fa toccare, che facciamo?" dissi io.
"Come sappiamo per certo ciò? E tra l'altro, perché non chiamare la polizia?" si aggiunse Zach alla conversazione sedendosi, glielo aveva detto Justin.
"I cavoli tuoi?" guardai Clay.
"Non glielo ho detto io, l'ho visto solo a lezione" dissi, avevo molta confidenza con Zach, ma non gli avrei mai detto di Tyler.
"Glielo hai detto tu?" chiese guardando Justin, supponevo di sì.
"Amico, lui é parte della storia" disse Justin, non aveva tutti i torti, semplicemente non voleva occuparsi di Tyler dopo le foto scattate a sua sorella.
"É stato molto chiaro, non vuole farne parte" disse Clay.
"Rimane comunque Zach, forse uno dei pochi atleti non coglioni qui dentro... Senza offesa per tutti e due" dissi a lui e Justin.
"Ragazzi, dobbiamo chiamare la polizia" disse Zach, non aveva tutti i torti, ma sarebbe stato un problema in più... Ma era un problema che forse dei ragazzi non potevano risolvere da soli, ma ci avremmo provato come sempre.
"O é la tua chance per fare quello che hai sempre voluto?" chiese Clay.
"Ascolta, dimentica la festa di Primavera. Fai finta di nulla, ok? Qualcuno ha sparato a Bryce e Tyler ha una pistola" era un qualcosa che faceva condurre i punti, nonostante non fosse andata così ed io lo sapevo... E forse anche Zach.
"Ma non aveva una ragione per uccidere Bryce, capite?" io credevo che tutti l'avessimo.
"A dire il vero... L'aveva" disse Zach.
Si mise a raccontare di quando beccò Tyler nel corridoio della scuola durante l'estate che aspettava Justin che gli faceva da "babysitter" come lo chiamava lui.
Avevano mezzo discusso, perché Zach non lo sopportava e dal nulla lui gli disse che non doveva preoccuparsi per lui, perché Bryce sapeva tutto della festa di Primavera.
"Gran bel colpo terrorizzarlo" commentai osservandolo.
"Perché dirgli una cosa del genere?".
"Perché lui era... Non lo so perché" disse Zach, suonò la campanella e Clay seguì Tyler, dovevamo risolverla molto velocemente.
"Capisco ora perché fosse terrorizzato più del solito..." dissi dal nulla e loro quattro mi guardarono.
"Cosa?".
"Una volta quando lo tenevo io... Abbiamo parlato..." dissi, me lo ricordavo bene.
Toccava a me stare con Tyler, ma avevo sempre il problema che spesso avessi i miei fratelli a cui badare, lui non poteva avvicinarsi a Tiffany dopo l'anno prima e così trovai un'alternativa.
"Scusa se ti sto portando a vedere un film da bambini, ma ieri mia mamma ha portato mia sorella a vederlo da sola e... Se non portavo loro due oggi, mi avrebbero appeso a un muro" dissi a Tyler mentre salutavo Jessica, era la mia sera libera e pagai i biglietti per Hotel Transilvania 3.
"Non fa nulla, il primo film l'avevo visto".
"Anche il secondo era carino..." commentai prendendo i pop corn per loro, la sala era ancora chiusa e ci mettemmo sui divanetti.
"Justin non é geloso che esci con lui?" chiese Daniel studiando Tyler.
"Siamo solo amici" dissi a Daniel.
"Poi Justin ci raggiunge finito il turno" aggiunsi vedendo i suoi messaggi, Daniel si mise con Theo a giocare al telefono mentre io aspettavo l'inizio del film e studiavo i comportamenti di Tyler.
"Posso farti una domanda?" gli chiesi.
"Certo".
"So che non ci siamo mai parlati tanto, ma ultimamente siamo diventati amici... Tyler, a me preoccupa la paura che tu hai. Non me ne devi parlare" dissi per rassicurarlo, lui annuì.
"Ma ho visto che odi il contatto fisico fatto dai ragazzi, quando vedi gli atleti ti pietrifichi di brutto, hai paura... Ripeto che non me ne devi parlare, ma... Se vuoi... Sai che ci sono" gli dissi, lui abbassò lo sguardo non troppo convinto, per poi notare che non lo stessi prendendo in giro.
"Grazie" mi disse semplicemente quando guardò Theo e Daniel.
"Ti assomigliano" mi disse.
"Tutti e due, si" commentai.
"Wow, ma sei tu questo qui? Fai delle foto bellissime" disse Daniel prendendo il profilo di Instagram di Tyler.
"Si, le faccio io" disse lui.
"Wow! Puoi venire a farle quando giochiamo a scuola? Quello che fa le foto a noi con lo sport... É un coglione" disse Theo.
"Le parole!" dissi tirandogli un pop corn.
"Posso chiedere alla scuola, certo" disse Tyler e si misero a parlare con lui, Tyler sembrava a suo agio con loro due.
"Gli atleti del futuro sono meglio di quelli di oggi" mi disse ed io annuii.
"Se provassero a fare un decimo di quello che hanno fatto... Li ammazzerei" commentai, era la verità.
Spazio autrice:
Charlotte nota sempre di più dei segnali di Tyler e sa di cosa si prova... Ma non lo forzerà nel parlare❤️🩹.
Come sempre, fatemi sapere cosa ne pensate🫶🏻.
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NOI DUE NON SAREMO NIENTE; Justin Foley
FanfictionCharlotte Martin era arrivata a Crestmont all'inizio del secondo anno di superiori, con aspettative troppo basse dopo quello passato nella vecchia città. Non sapeva, che, invece, avrebbe trovato nuovi amici, un nuovo possibile fidanzato, avrebbe vis...