[32] Ti modifica la tua cazzo di vita e hai paura del mondo

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Jessica aveva il tribunale nel pomeriggio, così avremmo pranzato insieme prima di andare in tribunale, almeno lei, io non potevo andare.

"Ciao Alex" dissi vedendolo arrivare e lui si sedette di fronte a me e Jessica.

"Guardate cosa mi é arrivato ieri" disse mettendo sul tavolo da pranzo un foglio.

Era un foglio del tiro a bersaglio in città, c'erano dei colpi di pistola in testa dell'uomo disegnato e una scritta rossa che diceva: "Avrai più mira nel beccarti la prossima volta", lo stesso dello scherzo a Jessica.

"Porca merda, Alex" disse Jessica.

"Eh già" disse lui.

"Ma come si permette uno di fare questo?" chiesi guardandolo bene e prendendolo in mano per analizzare la scrittura.

"Chi può essere stato?" chiese Jessica guardandolo con me quando Alex lo prese dalla nostra mano.

"Cristo! Non tenetelo così" disse lui e ci scusammo.

"Volevo capire la calligrafia" dissi, sicuramente era Bryce o un suo amico.

"Mi dispiace tanto Alex".

"Visto, non sei più sola adesso" dovevano aver litigato quando non c'ero, come sempre.

"Mi dispiace di averlo detto, so che non dovevo, ma stavo... É dura da affrontare" disse Jessica e le misi una mano sulla spalla.

"Tranquilla, lo so" le dissi passandole una mano sui capelli, li aveva fatti lisci.

"Cosa hai fatto ai capelli?".

"Li ha tinti di viola" dissi io in modo ironico.

"Li ha piastrati, non vedi che sono lisci?" chiesi sorridendo.

"Si, per l'udienza" disse Jessica.

"Non mi piacciono" disse Alex, lo guardai.

Era un genio nel tirare su il morale, sul serio... Era proprio un maschio, non sapeva mai cosa dire.

"Sai come tirare su il morale, Standall. Certe cose non si dicono, e sta da Dio... Glielo dico se sta male" commentai e Jessica sorrise, glielo avevo detto a volte e lei a me.

"Si, come questo felpa che hai indosso" mi disse.

"Una donna di 49 anni sta mattina era energica, voleva fare esercizi con me... Mi sono vestita al volo, sta gravidanza sembra che la abbia io" dissi alzando lo sguardo.

Davanti a noi c'era Clay col viso conciato simile a quando Bryce lo picchiò mesi prima, ma aveva ottenuto la sua confessione almeno.

"Ma che ti é successo?" chiesi.

"Si, merda, sei devastato" disse Jessica guardandolo.

"Qualcuno ha cercato di investirmi, ieri notte" disse Clay sedendosi di fronte a me.

"Qualcuno su un'auto che sembrava una Range Rover nera" disse lui, non ci voleva un genio a capire di chi parlasse: Bryce Walker.

"Bryce!" disse Alex.

"Tu non sei un testimone" disse Jessica.

"Si, ma lui lo sa?" chiese Clay.

"A te non ha fatto nulla?" mi chiese, io non dissi nulla, aveva la foto in mano, quindi si.

"No... Nulla" dissi, forse non troppo convincente.

"Non credo che importi, chiunque sia sta dando la caccia a tutti noi" disse Alex tirando fuori il foglio trovato nella posta e dandolo a Clay.

NOI DUE NON SAREMO NIENTE; Justin FoleyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora