[92] Invece, si. Hai cambiato me

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Justin's pov

"Stava solo cercando di proteggerti, no?" mi chiese Clay, gli raccontai della bugia di Charlotte ad Ani solo per proteggermi, ma non dovevo dire nulla su quella notte.

"Ma ora ha cambiato versione. Dice che era a letto con Jessica a casa di Jess, ma io avevo ben dieci chiamare perse, quella sera... E quando Charlie é con Jess, non mi calcola neanche, lo sai" dissi a Clay, ma Charlotte non aveva fatto nulla, però doveva sapere lui parti di storia.

"Ha lasciato un messaggio?".

"Si, però mi diceva solo richiamami, ma non era un... Ho voglia di fare sesso, vieni, anche perché era con Jess. Era più preoccupata da morire e non mi ha mai detto cosa fosse, anche il mattino dopo, ci siamo visti e abbiamo fatto sesso, ma non mi ha detto nulla" dissi a Clay, falso perché sapevo tutto.

"L'altro giorno, la polizia ti ha chiesto dove eri quella notte?" mi chiese Clay, più o meno si.

"Più o meno. Ho detto loro che ero a casa, ma possiamo dire che eravamo insieme a casa" dissi a Clay, almeno potevamo salvarci a vicenda.

"Qualcuno ti ha visto quella sera?" direi di sì, merda, lo spacciatore.

"Lo spacciatore, merda" dissi toccandomi gli occhi, era allucinante come situazione.

"Quindi se mentiamo, e poi... Gli sbirri lo prendono, la nostra versione crolla" disse Clay e sospirai, lui mi guardò.

"Charlotte non ha fatto nulla, lo so, come lo so di te... Siete le due persone che conosco meglio di tutti" dissi e Clay mi mise una mano sulla spalla.

"Nonostante quello detto, conosco bene Charlotte e sarebbe veramente una delle poche della quale non sospetto. Magari può sapere qualcosa e ha paura perché quella sera c'era lei con Jessica lì in mezzo, ma non l'ha ucciso lei... Cazzo, Charlotte?" annuii, almeno lo pensava ed eravamo salvi, perché continuavo a ripeterlo: Charlotte era complice? Si, ma non l'aveva toccato e non l'aveva ucciso lei, ma un cazzone.

Il coach mi richiamò nello spogliatoio e così andai, trovai la polizia che mi fece sedere e mi aprì davanti l'astuccio che avevo rubato ad Alex, non avrei ancora parlato, e protetto uno come lui.

"Non l'ho mai visto prima" dissi osservandoli, almeno sapevo mentire.

"Io non mi faccio. Ho superato tutti i test" dissi, il che era vero, negli altri avevo scoperto prima quando li facevano e li avevo tutti superati.

"Sta dicendo la verità. É pulito" disse il coach, sapevo che mi avrebbe difeso fino alla nausea, lui mi voleva bene e me lo dimostrava un po' a modo suo, ma mi voleva bene.

"Certo".

"Bene. Quindi é di Clay?" perché doveva essere di Clay? C'era scritto il suo nome sopra?.

"No. Non è possibile" dissi.

"Senti, lo abbiamo trovato nascosto nel cassetto tra i vostri letti. O li hai messi tu o Clay" quello era vero, ma non era detto che fosse nostro.

"Magari é di un suo amico" dissi.

"Quale amico?" mi chiese ed alzai le spalle.

"Sono della tua fidanzata?" mi chiese, era quello venuto la sera prima.

"La mia fidanzata si farebbe di steroidi? Si certo, si inietta anche il testosterone" dissi agitandomi, ma come ragionava?.

"Va bene, calmo... Puoi andare" mi alzai e diedi due calci contro l'armadietto prima di calmarmi, quella situazione era schifosa.

Charlotte's pov

Continuavo a pensare a me e Justin, stavamo rischiando grosso e non sapevo cosa pensare, ne stavamo parlando con Jessica che mi raccontava di Bolan e di quello che stava per succedere con quelli della Hillcrest.

NOI DUE NON SAREMO NIENTE; Justin FoleyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora