Con Seth non era andato bene, dovevo trovare della droga per lui di principio e provare con un altro spacciatore che conoscevo del mio vecchio quartiere che spesso mi aveva anche rifornito.
Stavo mettendo a soqquadro l'intera stanza, pregavo che Clay non tornasse, se no dovevo inventare una bella scusa che stesse in piedi.
Inoltre, serviva anche a me qualcosa da farmi anche solo sniffando, Clay non mi beccò mai e neanche Charlotte, anche se scommettevo che forse un tantino lo sospettasse, ma mai glielo feci notare.
Mi suonò il telefono mentre ero in preda al panico e cercare qualcosa di forte, era Charlotte, dovevo rispondere.
"Ehi, Charlie... Senti..." dissi, lei si mise a parlarmi di qualcosa, ma entrò Clay.
"Ma che diavolo..." io coprii il microfono.
"Scusa. É per Charlie. Si é accorta di aver perso un orecchino" dissi.
"Mi stai ascoltando?" sentii da Charlotte.
"Si" dissi, quando Clay notò la pistola sul letto.
"Senti, ti richiamo io, va bene?" le chiesi.
"Certo, tranquillo, a dopo. Ti amo".
"Ti amo" le dissi buttando giù, un problema per volta.
"Pensavo te ne fossi liberato" mi disse Clay sulla pistola, era andata male con Seth.
"Col primo tizio é andata male, ok? Tranquillo, ce la farò" dissi preparando il borsone per scuola.
"Tu non puoi lasciarla in giro!".
"Non agitarti, so come fare" dissi mettendo via la mia roba, ero sveglio da un quarto d'ora ed avevo più problemi che voglia di vivere.
"Hanno trovato la macchina di Bryce e delle macchie di sangue. É ufficialmente omicidio" disse e lo guardai, sperai dentro di me che Charlotte non toccò la macchina, anche le mie potevano esserci vecchie, ma quelle di Charlotte sarebbero di quella sera.
"Cazzo!" dissi.
"Hanno trovato della roba... Ed impronte digitali" quale roba? Bryce vendeva a Seth e... Rarissime volte gli presi qualcosa, quasi mai.
"Roba? Quale roba?" chiesi.
"Non lo so. C'erano impronte che non sono sue" mi disse Clay, beh era una macchina, poteva essere piena di impronte... Magari non le mie o di Charlotte, però.
"Ok, beh... É normale, no? É un'auto. Ci saranno un casino di impronte. Magari tutte quelle dei fighetti della Hillcrest" dissi cercando di evitare di pensarci, la versione di Charlotte doveva restare su.
Eravamo stati insieme, poi lei andò da Jessica ed io a casa, punto e finita lì, senza se e senza me.
"Potrebbero esserci le mie" mi disse.
"L'hai ammazzato tu?" gli chiesi, nonostante io sapessi chi fosse.
"Certo che no".
"Allora non preoccuparti... Sistemo quando torno" dissi chiudendo un cassetto, dovevo parlare con Charlotte.
"Non vuoi sapere perché ci sono le mie impronte?" mi chiese, in quel momento no, avevo già troppo a cui pensare.
"No, sinceramente... Meglio di no" dissi uscendo dalla casetta ed andando verso scuola in macchina di Charlotte.
"Ho letto degli steroidi" mi disse.
Avevamo lasciato i suoi fratelli ed eravamo nel parcheggio della scuola a parlare di quello, dovevamo parlarne per forza, perché sapevamo la verità.
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NOI DUE NON SAREMO NIENTE; Justin Foley
FanfictionCharlotte Martin era arrivata a Crestmont all'inizio del secondo anno di superiori, con aspettative troppo basse dopo quello passato nella vecchia città. Non sapeva, che, invece, avrebbe trovato nuovi amici, un nuovo possibile fidanzato, avrebbe vis...