[47] Vaffanculo, tocca a me

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Jessica aveva deciso di parlare con Chloe ed avevamo solo un'ora prima che la scuola chiudesse, avevo saltato tutto il giorno, ma entrai comunque per l'ultima ora per parlare con Chloe.

"Hai sentito cosa ha detto?" domandai a Jessica camminando, Chloe era da quelle parti.

"Tutte stronzate. Hannah voleva fare sesso con lui o l'aveva fatto? Ce lo avrebbe detto" mi disse, noi due annuimmo.

"Chloe é in tempo per staccarsi da lui" commentai.

"Me lo auguro".

"Se no, soffre della sindrome di Stoccolma".

"Ovvero?" chiese Jessica.

"Una vittima di sequestro o di stupro, in questo caso, prova lo stesso amore per chi gli fa del male nonostante tutto. Speriamo non sia il suo caso" dissi, beccammo Chloe in una delle aule studio seduta sul divano con le cuffiette: era il nostro momento.

Noi che ci avvicinammo salutandola e Jessica si sedette sul divano mentre io sul tavolino per guardare Chloe negli occhi, lei ci osservò.

"Cosa volete?" ci chiese.

"Ho saputo che oggi te ne sei andata, quando Bryce testimoniava" disse Jessica ed annuii.

"Anche un po' di fretta, c'ero anche io" aggiunsi, lei ci guardò, poi tolse lo sguardo.

"Senti, so che sei stata tu a cancellare quelle schifezze su di me nei bagni" disse Jessica.

"É sempre stata Charlotte" disse Chloe.

"Non lo faccio da quando é tornata, sono state cancellate di nuovo il giorno della pubblicazione delle cassette. Ero assente" dissi mostrandole l'assenza sul telefono, era stata lei.

"Si" disse Chloe.

"Perché lo hai fatto? Togliendo anche quelle su Charlotte e Justin?" disse Jessica, in effetti, avevo imparato a fregarmene, ma Chloe ci aveva sorpreso.

"Siete della squadra, volevo proteggervi" ci disse, non voleva parlare, ma dovevamo.

"No, ero già andata via".

"E sai che io, alla fine di quest'anno, mollo" affermai, avevo preso un impegno e lo portavo a termine.

"Ti ricordi un posto che chiamano Clubhouse?" chiese Jessica e lei ci guardò.

"Ci sono stata anche io, abbiamo una cosa... Non sarà facile guardare, vuoi tenermi la mano?" chiesi, Chloe era una bravissima ragazza, ma Bryce la stava rovinando.

Lei mi prese la mano e quasi tremava, forse aveva idea di cosa le stavamo per mostrare, Jessica le passò le polaroid e lei le guardò sospirando, non se lo ricordava.

"Ti ricordi quando é successo?".

"Chloe, se non te lo ricordi, puoi dircelo" dissi io stringendole la mano, le veniva da piangere.

"Ma perché l'ha fatto?" disse lei guardandoci.

"La risposta più ovvia sarebbe che è un coglione, ma non stiamo scherzando, perché questo capita ogni santo giorno a più donne" dissi osservandola.

"É una persona malata, una pessima persona. Ci sono passata io, anche tu, e chissà quante altre" disse Jessica e Chloe mi guardò.

"Non direttamente da lui, ma anche io. Fa la foto a tutte noi come una assicurazione e se la tiene lì" commentai.

"Nel mio caso, le ha appese su una lavagna qui a scuola" disse Jessica.

"Oddio, Jess. Non ho mai... Volevo che quelle foto ti spaventassero, così non avresti fatto il nome di Bryce" ci rimasi con Jessica, le aveva messe lei?.

NOI DUE NON SAREMO NIENTE; Justin FoleyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora