[96] Mi chiamo Justin Foley, e sono un sopravvissuto

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Spensi la sveglia con un colpo, quando mi resi conto che fossi sopra le lenzuola completamente nudo, Clay quindi ci aveva visto? Mi voltai, Clay non c'era.

Inoltre, il letto era fatto alla perfezione, Clay non lo faceva così perfetto e passava sua madre a rifarcelo prima di andare al lavoro molto spesso.

"Dove sei???" scrissi a Clay, prima di ricordarmi che il telefono lo avesse la polizia, così svegliai Charlotte.

Ci vestimmo e poi dovevamo andarcene, dovevamo andare a dirlo ai genitori di Clay.

"Lainie, Matt!" urlai entrando in casa, mi avevano dato il permesso di chiamarli per nome, ma non l'avevo mai fatto prima di quel momento, il che volesse dire che fossi pieno d'ansia con Charlotte che mi seguiva.

"Justin! Che succede?" mi chiesero loro che erano in cucina guardandoci.

"Clay! Non é tornato questa notte, il letto é fatto completamente" commentai, in effetti, mi sembrava strano non averlo sentito rientrare.

"Non sappiamo dove sia" disse Charlotte.

"Va bene, va bene. Venite, dobbiamo andare da Dennis, può aiutarci" disse la madre di Clay ed andammo nel suo studio.

Charlotte era spaventata quanto me, non era da Clay sparire nel nulla, assolutamente.

"Avete idea di dove possa essere Clay?" chiese la madre di Clay, non lo sapevo seriamente.

"Non ne so niente" dissi.

"Quando siamo arrivati ieri, non c'era" disse Charlotte.

"Che ora era?" chiese Dennis e lei prese il telefono.

"Ho scritto a mia mamma a mezzanotte, saremo tornati per le undici" mi disse Charlotte prima di guardare l'avvocato, mentre supponevo che capissero cosa avessimo fatto in un'ora.

"Questa mattina il letto era ancora fatto" disse sempre Charlotte.

"Si, poi mi sembrava strano, quando si ferma lei solitamente mi sveglia per dirmi che potevo avvisarlo. Così appena sveglio, gli ho scritto dove fosse, ma il telefono lo ha la polizia" dissi sospirando e Charlotte mi toccava le dita delle mani con le sue, amava farlo e mi calmava, soprattutto se passava le dita sul tatuaggio.

"Ti ha dato segnali di volere sparire?" mi chiese l'avvocato, assolutamente no.

"Assolutamente no".

"Come biasimarlo. La polizia ci ha sfondato due volte la porta, santo cielo, si é spaventato a morte" disse suo padre, aveva tutte le ragioni.

"Justin, io so che tu e Clay vi proteggete a vicenda, come so che anche Charlotte gli vuole bene, ma se sapete qualsiasi cosa...".

"Vi ho detto quello che so, lo giuro. Io... Non voleva che lo sapessi" dissi, era un grosso guaio.

Charlotte's pov

Dovevamo andare a scuola e stare in palestra a sentire il discorso di Jessica, edo seduta vicino a Justin ed ero pronta a Jessica che faceva il culo a tutti.

"Benvenuti a tutti".

C'erano anche tutti quelli ricchi della Hillcrest, non aveva senso, avevano iniziato loro ad istigarci, perché dovevamo chiedere scusa noi?.

"È un benvenuto speciale ai nostri ospiti della Hillcrest. Vorremmo che questa fosse un'occasione per riunirci. L'interruzione amichevole ha infiammato gli animi, da entrambi i lati... Ed é stata seguita dalla tragica notizia della morte di un ex studente della Liberty, che da poco frequentava la Hillcrest, Bryce Walker" tragica notizia, lo volevano tutti morto e lo sapevo.

NOI DUE NON SAREMO NIENTE; Justin FoleyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora