[49] Io voglio farla smettere, perché non smette

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Charlotte riportò a casa Jessica, poi andammo a casa sua, era ormai tardi e dovevo tornare a casa, così la salutai baciandola per poi incamminarmi, casa dei Jensen era molto vicina a quella di Charlotte.

Vidi un messaggio vocale di Clay, presi il telefono e lo ascoltai: "Justin, sono ancora io. Devi prendere la mia macchina e raggiungermi. Ti aspetto a Vaughan's Hill. Io... Devo fare una cosa" mi disse, a casa di Bryce.

"Merda!" dissi correndo verso casa sua, dovevo assolutamente fermarlo, quello se picchiava ancora Bryce si faceva male e magari si beccava anche una denuncia.

Arrivai in casa, presi le chiavi della sua macchina parcheggiata davanti a casa e poi iniziai a guidare, lo sapevo fare e avevo guidato macchine di Bryce ben più belle della Prius, ma anche i Jensen non se la passavano male.

Arrivai davanti a casa di Bryce, vidi Clay camminare e parcheggiai davanti a casa e poi scesi dalla macchina.

"Clay, che intenzioni hai?" chiesi vedendolo con una pistola in mano, doveva l'aveva presa?.

"Dove l'hai presa quella?".

"Fammi passare, Justin" mi misi davanti a lui, non serviva a nulla uccidere Bryce.

"Ti prego, Clay, sarebbe una follia" dissi.

"Nessuno le renderà giustizia" disse volendo camminare e mi misi davanti, ma mi puntò la pistola contro.

"Spostati!".

"Ehi! Ho parlato con Charlotte e Jessica, Jessica vuole che testimoni" dissi, avevo già chiamato la signora Baker, ero il giorno seguente al pomeriggio.

"Sono tutte cazzate, non é vero" mi disse lui, faceva seriamente paura con quella in mano.

"No, te lo giuro, é vero" gli dissi.

"Così potrai di nuovo scappare o magari ricominciare a farti" capivo il suo essere arrabbiato, ma era fuori di testa in quel momento e dovevo calmarlo.

"Clay, ti prego!" gli dissi con quella pistola ancora contro.

"Ormai non posso più contare su nessuno, ho capito che devo pensarci io" non doveva farlo, non aveva tutto il peso della morte sulle sue spalle, la amava, ma non era colpa sua.

"No, non devi farti giustizia da solo. Domani lo incastreremo" gli dissi, doveva calmarlo.

"Ho bisogno di farlo adesso" sembrava come se fosse lui quello fatto, aveva gli occhi altrove ed era arrabbiato.

"Per Hannah".

"Ascoltami bene, Clay. So che la amavi e so cosa significa, ma andare là dentro e sparare a Bryce, di certo non te la riporterà. Lei non c'è più" gli dissi, doveva capirlo, anche se già probabilmente lo sapeva, ma mi faceva paura vederlo così.

"Io voglio farla smettere, perché non smette?" non capii, ma chi doveva smettere? C'eravamo solamente io e lui lì.

"Chi deve smettere? Chi? Clay, di chi stai parlando?" gli chiesi guardandomi attorno, si mise una pistola alla testa, va bene non uccidere Bryce ma neanche quello.

"Clay!" dissi avvicinandomi.

"Clay, ti prego, basta dammi la pistola" dissi quando uscì Bryce e ci guardò.

"Ma che cazzo" disse, Clay lo guardò e mise giù la pistola, almeno quello.

"Me la dai?" gli chiesi guardandolo, ma lui guardava solo Bryce, era un bel guaio.

"Cosa state facendo voi due?" chiese Bryce scendendo le scale, ma doveva stare fermo.

"Aspetta, Bryce" dissi io facendogli segno di stare fermo.

NOI DUE NON SAREMO NIENTE; Justin FoleyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora