Fecero uscire tutti, io mi dovetti sedere perché mi girava la testa e mi portarono un po' di zucchero con acqua, bevvi per calmarmi.
"Tesoro" mi disse mia madre abbracciandomi con mio padre.
"Ci devi parlare di ciò, sempre" mi dissero, avevo sbagliato a tenermelo dentro, lo sapevo, ma avevo rovinato tutto.
"Si, ma non lo volevo dire, ho rovinato tutto come sempre... Non sono servita a un cazzo, adesso sanno che era una bulla e potremmo chiamare a testimoniare altri della vecchia scuola ed io... Io ho mandato tutto a puttane" dissi coprendomi il volto, mio padre mi strinse facendomi alzare, quando mi resi conto che in aula c'erano ancora i Baker.
"Tranquilla, tranquilla... Ehi, ehi, non singhiozzare così... Ci sono io" mi disse lui abbracciandomi.
"Mi dispiace tanto" dissi ai Baker che probabilmente non se lo aspettavano, loro due stranamente mi strinsero senza dirmi nulla, non me lo aspettavo.
Uscimmo dalla sala, vidi gli altri seduti ad aspettarmi e si alzarono abbracciarmi, stranente anche Clay, non me lo aspettavo da lui.
"Non credevo avessi le palle di dirlo" mi disse Jessica e la strinsi forte.
"Grazie" dissi ed uscimmo fuori da Tony che stava leggendo sul blog quello che avevo detto, l'avevano già pubblicato e mi strinse anche lui.
"Charlotte".
Mi voltai, era pieno di gente fuori dal tribunale, ma vedevo solo Justin, sul marciapiede vicino a me.
Era vestito bene e teneva in mano un mazzo di fiori, si avvicinò a me e quasi non mi guardava in faccia.
"A me dispiace per quello successo, so che non vorresti vedermi qui, ma prima di lasciarti stare volevo farti sapere che oggi sono stato qui ad aspettarti... Sapevo che ti avrebbero chiesto quella roba e mi dispiace un sacco, dovevo esserci, sono qui per te, perché io voglio e devo rimediare e farò qualsiasi cosa per te, per Jessica, per tutti... Soprattutto per te" mi disse iniziando a piangere, mi stavo sciogliendo, non sopportavo vederlo così.
"Ti amo, e avrei dovuto dirtelo fin dal principio, perdonami, non posso vivere senza di te" mi disse.
"Ti amo" vederlo scritto era una emozione bellissima, ma sentirselo dire, faccia a faccia, era stupendo.
Cameron non me lo aveva mai detto, Justin era stato il primo a dirmelo, a pensarlo, a volervi amare seriamente ed io a lui, perché era stato l'unico che io avessi mai amato in vita mia, che continuavo ad amare.
"Che cazzo mi hai fatto..." dissi prendendo coraggio ed avvicinandomi a lui, lo strinsi e lui mi strinse.
Spesso c'eravamo abbracciati, ma mai così, era cinque mesi che non lo sentivo e non lo abbracciavo e volevo baciarlo.
"Ti amo, Justin" dissi.
Mi avvicinai e le nostre labbra si toccarono, come se fosse la prima volta, mi erano mancate, mi erano mancati i suoi baci, le sue labbra sempre un po' screpolate dal freddo sulle mie, le nostre lingue intrecciate.
Justin mi era mancato, non era una novità e lo sapevano tutti che non avessi mai smesso di amarlo, volevo solo che capisse i suoi errori.
"Non andartene mai più" gli dissi piangendo.
"Mai, mai. Capito? Sono qui per te, per restare" mi disse prendendomi la mano, era il mio posto stare insieme a lui.
Si avvicinarono i ragazzi, Clay era un po' arrabbiato con Justin perché, a quanto avevo capito, era scappato da casa sua prima del weekend.
"Scusate, scusate... Ho dovuto fare ciò per lei, ma sono pronto quando volete a fare qualsiasi cosa, se Jessica vuole" disse Justin, guardai Jessica che mi strinse.
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NOI DUE NON SAREMO NIENTE; Justin Foley
FanficCharlotte Martin era arrivata a Crestmont all'inizio del secondo anno di superiori, con aspettative troppo basse dopo quello passato nella vecchia città. Non sapeva, che, invece, avrebbe trovato nuovi amici, un nuovo possibile fidanzato, avrebbe vis...