[25] Tu esci dalla finestra e dalla mia vita cazzo di vita, addio

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Il mattino seguente la voglia di andare a scuola era sottoterra, avevo pianto tutta la notte e mi ero scritta con Jessica, che era a pezzi e volevo vederla per forza: nessuno doveva passare quello che io avevo passato, Jessica non se lo meritava.

"Tesoro, é tardissimo" disse mio padre entrando in stanza, mia sorella era già vestita.

"Sto male" dissi.

"Ha le mestruazioni" disse Tiffany, sorrisi, lei venne a darmi un bacio prima di andare a scuola.

"Mi fa malissimo la pancia, ho anche sporcato tutto mi sa... Dovrei alzarmi" dissi mettendomi seduta.

"Tranquilla, tranquilla... Non é nulla, succede" mi disse, stavo male per Justin, in realtà, e per Jessica soprattutto.

"Mi alzo".

"Si... Prendo questi e li porto in bagno".

"No, dai papà... Ti prego, sei maschio".

"Si, e ho sposato una donna, ho due figlie che hanno le mestruazioni... É naturale, sei mia figlia é un po' di sangue, non é nulla... Vieni giù dopo che ti sei cambiata" annuii.

Presi semplicemente la tuta della scuola e dopo essermi fatta una doccia, scesi a colazione vedendo i Baker in casa, ci mancavano solo loro.

"Char, Olivia ti vuole parlare... Questa mattina é arrivato il mandato di comparizione, dovremo andare a fare una specie di intervista, mi sta spiegando... Non é un vero e proprio processo" annuii, ci mancava solo quello adesso, un processo, in cui Bryce Walker se la sarebbe cavata.

"Si..." dissi.

"Tranquilla, ti fa male la pancia?" annuii e lei mi diede la colazione.

"Ho la nausea" dissi, non avevo fame.

"Almeno un pancake, va bene? Hai dormito male?" annuii.

"Avevo male, solo quello" dissi, mangiai un pochino e poi mi dovevano farmi parlare con la signora Baker.

"Questo l'ho trovato nell'armadio di Hannah, era nascosto, e ho pensato che magari sai cosa vuol dire" lei tirò fuori un foglio, non ci volevo credere.

Eravamo noi delle cassette, segnati e cerchiati, infatti avevo la freccia da Justin a me e poi a Jessica e Alex, c'erano un sacco di nomi poi cancellati come quelli di alcuni professori oppure Montgomery De la Cruz o Skye Miller, poi c'era Tony Padilla con un punto vicino... L'aveva premeditato bene.

"Porca troia!" dissi senza rendermene conto con i miei genitori e quelli di Hannah che mi guardavano.

"Scusate..." aggiunsi.

"Tu riesci a capire a cosa si riferiscono questi nomi" annuii.

"Sono ragazzi che vengono a scuola" dissi.

"Clay, credo che sia Clay Jensen" disse lei.

"Si, non é che abbiamo nomi normalissimi alla fine..." commentai, non c'era quasi nessun nome doppio.

"Molti corrispondono alla rubrica del telefono di Hannah e alla sua pagina facebook, abbiamo mandato il mandato questa mattina a tutti, ma volevo parlare con te prima" mi disse ed io annuii.

"Dimmi".

"Perché siete tutti collegati? Perché Bryce é cerchiato più degli altri? Perché Tony ha un punto interrogativo?" alzai le spalle.

"Non lo so".

"Menti..." la guardai, dovevo mentire bene.

"Non mento, non ne ho idea... Li conosco, vengono a scuola, alcuni sono miei amici, altri li vedo solo... Hannah aveva dei segreti, li abbiamo tutti, li ho anche io... Ma non conoscevo ogni segreto di Hannah" dissi, non potevo mandare tutto all'aria così.

NOI DUE NON SAREMO NIENTE; Justin FoleyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora