[48] Ti sei fatta male per me

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Jessica mi scrisse che Chloe stava per testimoniare e così volevamo andare tutti, ma Justin era in punizione dopo la rissa con Clay e moltissimi ragazzi della scuola.

In infermeria mi si fermò il sangue, ma era vero, Bryce non voleva colpirmi, era stato involontario e l'aveva confermato anche lui che volesse solo picchiare Justin.

Aspettai la fine della loro punizione, la scuola era già conclusa e avevo avvisato i miei genitori che sarei tornata in tribunale, quel processo doveva finire prima o poi.

"Vi ha fatto uscire" commentai vedendo Justin, Tony e Clay uscire da scuola con me che li aspettavo in corridoio.

"Solo tu potevi convincere il coach Patrick. Quell'uomo ti vuole bene" disse Tony a Justin, gli voleva troppo bene.

"Credo di sì" disse Justin.

"Lo ama" dissi io prendendogli la mano e Justin sorrise, lo sapeva come me.

"Oh no" disse Clay, gli avevano rotto un finestrino dell'auto, ma perché?.

"Hanno preso la cassetta" disse, aveva seriamente lasciato le polaroid in bella vista?.

"Cristo!" disse Justin.

"L'avevi seriamente lasciata sul sedile?" chiesi sconvolta.

"Cosa avrei dovuto fare? Portarmela in giro? Metterla nell'armadietto? Quella é pornografia, porca puttana" disse lui, era agitato, troppo.

"É stato Bryce, é garantito che sia stato lui, é uscito prima di noi. Hai visto qualcosa?" mi chiese Tony e scossi la testa.

"Ero in aula studio, ho visto Bryce uscire e sono venuta dalla porta, ma era con l'avvocato" dissi, dubitavo che uno con laurea così spaccasse una macchina.

"Magari gli ha dato una mano" disse Tony.

"A commettere un reato?" dissi, non ci capivo più nulla.

"Ormai siamo fottuti" disse Clay.

"Va bene, informiamo gli altri ed andiamo in tribunale, Justin vieni in macchina, andiamo" dissi prendendo le chiavi.

Justin salì in macchina ed io presi a guidare seguendo Clay, era da un po' che non eravamo in macchina io e Justin.

Sorrisi e gli misi la mano sulla coscia e Justin scoppiò a ridere con me, spesso lo facevamo perché solitamente il maschio lo faceva alla femmina mentre guidava, ma noi eravamo il contrario.

"Mi era mancato" mi disse e sorrisi.

"Anche a me, in tutto questo casino, essere normali a modo nostro aiuta" dissi sorridendo.

"Molto, scusa per oggi, ti sei fatta male per me, per un coglione" odiavo quando pensava quello.

Justin non era stupido, non era un coglione, era una delle persone più brave mai viste in vita mia, era il mio fidanzato ed era la mia persona, lo sapevo benissimo.

"Per il mio fidanzato, e tu l'hai fatto per me. Lo sai, io ti amo e ti sei ridotto così, non lo meriti" commentai mettendogli una mano sulla guancia, lui mi morse un dito e sorrisi.

"Un bambino, sei un bambino" dissi.

"Ma vaffanculo".

"Vaffanculo tu, Foley" dissi e scoppiammo a ridere, almeno noi eravamo tornati come prima.

Arrivammo in tribunale, oltre a Jessica, erano arrivati anche Alex e Zach da scuola che sicuramente erano riusciti ad uscire.

"Hai perso le foto?" chiese Jessica a Clay quasi urlando quando raccontammo loro la storia.

NOI DUE NON SAREMO NIENTE; Justin FoleyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora