Justin's pov
Non era vero che avessi smesso di drogarmi, ma avevo trovato cosa non mi facesse stare male da perdere i sensi e mi serviva.
Non l'avrei mai detto a nessuno.
Clay, Charlotte, i Jensen... A nessuno, perché era un problema che io avrei poi risolto, per ora volevo tenermi una famiglia e una fidanzata, senza mandare a puttane tutto.
C'era il ballo, Charlotte sarebbe arrivata a breve e Tony avrebbe portato me, Clay e lei alla festa, nonostante poi lei avrebbe ballato più con Jessica e mi sarei ritrovato con Alex, lo sapevo già.
Volevo vestirmi bene, i Jensen mi prestarono tutto, ma io volevo cercarmi un lavoro per pagarmi almeno alcune cose e dare loro alcuni soldi.
Avevo scelto una camicia, volevo imparare a fare quel dannato nodo alla cravatta, ci tenevo particolarmente a metterla, a Charlotte piaceva quando la indossassi.
"Allora falla passare lì a destra" Clay provava a dirmi come fare, ma avrei preferito scegliere suo padre per farmi insegnare, Clay aveva l'ansia addosso sempre.
"No, la parte larga..." era un incubo, ma come funzionava.
"No, quella larga!" mi disse urlando quasi, mancava poco e lo avrei mandato a cagare.
"É quello che sto facendo" dissi.
"Non é quello che stai facendo" era così, insomma, era lui a non spiegarsi.
"Basta, ricomincia" mi disse e sospirai, di questo passo saremmo andati al ballo quando era già finito.
"Scusa, ma ti vuoi dare una calmata?" gli chiesi sorridendo, sembrava che la cravatta fosse una questione di vita o di morte.
"Non ascolti" risi, sembrava un padre col bambino, aveva il nervoso addosso.
"Tu sei troppo nervoso" gli dissi.
"Non sono nervoso. Sei tu che hai voluto mettere la cravatta perché dici che Charlotte la ama, però non siamo ad una festa formale. Ma se vuoi mettere la cravatta, devi seguire le mie istruzioni" io sospirai guardandomi allo specchio e vedendo Clay nel riflesso.
Doveva decisamente calmarsi e stare tranquillo, doveva trovarsi qualcuno e farci sesso... Perché serviva anche a me e volevo davvero farlo con Charlotte al più presto.
"Ti serve una scopata" dissi dal nulla, non credo che l'avesse mai fatto.
"Ma che vuoi? Ricomincia" sorrisi riprendendo con quella cravatta, avevo forse capito.
"Sul serio, Jensen. Allora, tu mi aiuti con le cravatte ed io ti aiuto con le donne" affermai.
"Non mi serve il tuo aiuto" come no, gli serviva.
"Certo, lo so! Era solo per dire... E comunque ti serve lo stesso una scopata, te lo dice uno che non lo fa da un po' e che sta aspettando" dissi continuando con quella cravatta.
"Tu... Hai fatto tanto sesso, giusto? Cioè prima di Charlotte e con lei" mi disse e sorrisi.
"Una certa quantità... Con Charlotte non oltre i preliminari, ma lei é pronta e quindi lo faremo presto... Quindi si" commentai, prima di riuscire con la cravatta a mettermela e lo mostrai a Clay.
"Messaggio dal piano di sotto: solitamente sono le donne che si fanno aspettare" disse il padre di Clay aprendo la porta, era arrivata Charlotte.
"Dille che arriviamo" dissi, scesi le scale e rimasi quasi a bocca aperta.
Aveva un vestito azzurro che le arrivava sopra il ginocchio, era pieno di brillanti, completamente, le stava benissimo con la mia collana al collo.
Arrivai vicino a lei prendendole la mano e non riuscii a dire nulla se non darle un bacio a stampo velocemente.
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NOI DUE NON SAREMO NIENTE; Justin Foley
FanfictionCharlotte Martin era arrivata a Crestmont all'inizio del secondo anno di superiori, con aspettative troppo basse dopo quello passato nella vecchia città. Non sapeva, che, invece, avrebbe trovato nuovi amici, un nuovo possibile fidanzato, avrebbe vis...