[51] Me ne pentirò per sempre di quello successo

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Dopo prime domande che riguardassero me e Bryce come amicizia prima del casino delle cassette, sapevo che l'avvocato dei Baker doveva farmi dire quello importante.

"Come descriveresti, i rapporti di Bryce Walker con le ragazze? Anche essi basati sulla paura?" assolutamente, dovevo cercare di restare lucido.

"Si, signore. Per lui, erano solamente dei trofei. Non faceva che vantarsi di quello che aveva fatto con delle ragazze" dissi, era vero, lo conoscevo meglio io di tutti.

"Visto che c'erano state, le chiamava troie" dissi ed ero sicuro di me, guardavo un po' lui e un po' Charlotte seduta vicino a Clay.

"Ti ha mai raccontato di avere una specie di rapporto tira-molla con Hannah Baker?" assolutamente no.

"No, signore. Perché non l'ha mai avuto. Si saranno anche visti, ma... Se c'è stato qualcosa di più é impossibile che non me l'abbia detto" dissi in modo fermo.

"Perché amava vantarsene, l'hai detto prima".

"Esatto" dissi.

"Come descriveresti Hannah?" mi chiese, domanda complicata e bella insieme.

Guardai Charlotte che annuì, non volevo farla stare male.

"Era molto carina. E simpatica. Mi é piaciuta fin da subito, anche se mi interessa di più la sua migliore amica. Siamo usciti una sola volta, ma mi sono sentito bene" commentai.

"L'ho riaccompagnata e poi sono andato a casa, non riuscivo a dormire. Ho litigato con il fidanzato di mia madre, ho scritto a Hannah, e sono andato da lei".

Seth mi aveva conciato malissimo, aveva quasi picchiato mia madre, ma mi ero messo in mezzo.

Così scrissi ad Hannah, lei mi disse di andare da lei ed andai, entrai dalla finestra.

"Caspita, Justin. Sei sicuro che non vuoi chiamare nessuno?" mi chiese, non potevo chiamare la polizia sarei stato ancora più nei guai.

"Si" dissi.

"É questione di tempo" dissi mettendomi il ghiaccio sulla testa.

"Seth si stufa di mia madre e alla fine se ne va" dissi mentre lei mi teneva un fazzoletto sul naso che presi io.

"E se non se ne va?" mi chiese.

"Beh... Ho un motivo in più per venire da te" dissi, sapevo provarci con le ragazze ed era carina anche lei, nonostante preferissi la sua amica.

"A proposito, grazie".

"Niente... Ecco questa é la mia camera. L'avrei mostrata al terzo o quarto appuntamento" sorrisi, neanche io dicevo subito della mamma drogata.

"Di solito tutta la storia della madre drogata la racconto al quarto appuntamento" dissi sorridendo, mi aveva fatto male.

"Scusa" dissi e lei mi pulì ancora la faccia.

"Ti prendo una salvietta".

"Mio Dio!" dissi sentendo il letto, era comodissimo, lei parlò ma io crollai subito perché ero stravolto.

Mi coprì con una coperta e mi fece dormire lì, la dovevo ringraziare e l'avevo fatto il giorno dopo, anche se poi la foto aveva circolato lo stesso.

"Parlami di quello che hai visto, quando c'erano Bryce Walker e Andreas Garcia nella stanza" mi disse, ma l'altro avvocato aveva già detto di no.

"Rimandiamo l'opposizione. Questo é irrilevante e provocatorio".

NOI DUE NON SAREMO NIENTE; Justin FoleyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora