[87] Justin, ti presento...

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Andai dentro da Monet con Bryce per parlare, perché mi aveva aiutato e dovevamo un tantino aiutarci in quel momento.

Era stato il mio migliore amico per quasi dieci anni.

"Posso farti una domanda?" mi chiese.

"Si".

"Stai soltanto fumando, o ti stai anche bucando?" distolsi lo sguardo da lui guardando fuori dalla vetrata, ero un disastro, lo sapevo.

"Tutte e due" dissi di colpo.

"Cazzo! Justin... Quella merda ti ucciderà. Basta una dose. Prendi qualcosa di troppo forte..." voleva darmi lezioni? Quando lui si faceva come me? Magari senza bucarsi, ma aveva tutta la cocaina su per il naso.

"Vuoi darmi lezioni adesso?" chiesi.

"No, certo che no" mi disse lui guardandomi.

"Ma non voglio che tu muoia" sospirai, non volevo neanche io, ma ero dipendente e dovevo stare bene.

"Dai" mi disse allungandomi qualcosa sotto il tavolo ed io lo presi, ossicodone, costava un botto ed era roba buona che non mi avrebbe ucciso... Per lo meno non presto.

"Tu prendi questa roba?" chiesi.

"Non la prendo, no. Mi fa vomitare come un estintore" mi disse.

"Ma gli estintori non vomitano" dissi.

"Chiudi quella bocca" aveva ragione.

"L'ho preso quando mi sono slogato la caviglia, prendi quello piuttosto, ok? Dacci un taglio se ce la fai, vedi di non ammazzarti" annuii ringraziandolo.

"Scommetto che Charlie non lo sa" mi disse.

"Non dirglielo" dissi subito, non volevo che lo sapesse.

"Non ci parla neanche con me, tranquillo...".

"É che con lei non mi viene da farlo. Ci vediamo molto spesso ora che è estate, stiamo bene... Io sto bene" gli dissi e Bryce annuì.

"Quella ragazza, ti fa bene Justin" mi disse.

"Io non dovrei parlare, ma so bene che ti ama. Lo so da quando ti ha appeso al muro, perché non ho mai visto nessuna così determinata come lei... Charlie è la tua salvezza, lo dici sempre" annuii, era vero.

"É vero" affermai.

"Si, perché tu sei molto cambiato con lei. Cioè, sei innamorato, così tanto che un anno fa mi hai parlato una sera solo di lei mentre giocavamo alla play. Tutta una sera, a dirmi quanto lei sia bella e tutto il resto... Il che è vero, lo si vede, ma tu ne parlavi e ne parli sempre, hai gli occhi da innamorato quando pensi a lei" mi disse ed io alzai le spalle prima di sorridere.

"Si, sei innamorato. Ma... So che se tu dici che Charlotte é la tua salvezza, tu sei la sua" non era vero, io ero un casino.

"La sua? Non credo, lei meriterebbe di meglio".

"Lo dici tu. Charlotte, e lo sai meglio di me, sicuramente, é ricca e ha una vita che per molti sembra invidiabile, ma... Si prende cura di tre ragazzini quasi sempre da sola, aiuta spesso i suoi genitori in negozio, adesso lavora al cinema per aiutare per il collage, ha il massimo dei voti per una borsa di studio... Sicuramente, ha una famiglia che la ama e dei genitori che le vogliono bene, ma lei é stanca ed é felice quando sta con te" mi disse, era vero.

Charlotte spesso sembrava forte, ma lo era per davvero, perché i suoi genitori le davano spesso troppe responsabilità, ma le volevano bene.

"Si, ma io cosa c'entro?".

NOI DUE NON SAREMO NIENTE; Justin FoleyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora