[19] Sono io il problema, vero?

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C'era sicuramente qualcosa da fare e dovevamo mettere su un piano e parlarne almeno noi stretti, così saltammo l'ora successiva andando in palestra, mentre Marcus diceva di avere un'idea e ne avrebbe parlato con Tony, noi così eravamo sugli spalti a pensare a cosa fare, avevo seriamente paura di alcuni di loro, Justin incluso sapeva fare male.

"Per me si é fottuto il cervello" disse Justin battendo le dita delle sue mani sul mio ginocchio, era nervoso.

"Noi siamo stati alle regole di Hannah, non é giusto che adesso tutti sentano le cassette per colpa di Clay" disse Courtney ed annuii, era pericoloso se le avesse rese pubbliche.

"Ragazzi, non le può rendere pubbliche" disse Zach.

"Non conosco bene Clay, ma da quello che sta mostrando, secondo me, potrebbe molto" commentai, credevo fosse solo uno introverso e solitario, non così.

"Mi aggrego all'idea di Charlotte" disse Jessica.

"É solo triste, ok? Perché non..." disse Alex prima di toccarsi la pancia, l'effetto della rissa con Monty.

"Hai ancora problemi allo stomaco?" chiese Jessica.

"Siediti" dissi io indicando gli spalti.

"Ce l'ho anche io mal di stomaco" disse Andreas e coprii la bocca di Justin con la mano.

"Ne tollero uno a fare scenate di gelosia, due no" dissi levandogliela, dovevamo restare concentrati.

"Lui la amava, ed é morta" disse Alex.

"Lo sappiamo, le abbiamo sentite tutti, posso anche solo immaginare cosa vuol dire vedere morire la persona che ami, ma mandare a puttane la vita di altri non gliela ridà indietro" commentai, insomma, se Justin fosse morto sarei stata a terra, ma avrei reagito in altro modo che addossare colpa ai "colpevoli".

"Si, ma diamogli un po' di tempo" mi disse Alex.

"Non é triste, é come dice Charlie, vuole vendicarsi" disse Courtney, e lo stava facendo.

"Si, e noi forse ce la meritiamo" disse lui.

"Ma non può mandarci a puttane la vita" aggiunse Justin, Alex non stava decisamente bene.

"Alex, siediti" disse Jessica, ma prima che Andreas partì con la sua gelosia, arrivò Marcus.

"Bello, sei in ritardo" disse Justin.

"Ho appena parlato con Tony. Dice che ci penserà lui" disse Marcus, detto da Tony non era una garanzia, sapeva picchiare bene.

"Tony ha le palle" disse Justin.

"Non é vero".

"Ha le palle, ha gli attributi e ha anche i coglioni" disse Andreas, ecco, loro due si erano menati, vivevano anche vicini.

"Si, ma é sempre la stessa cosa".

"No, ci sono delle sfumature diverse" disse Justin.

"Tutti e tre! Possiamo concentrarci?" domandai, neanche Daniel, Theo e Tiffany erano così polemici.

"Tony non farà delle cagate. Noi dobbiamo occuparci subito della cosa" disse Justin.

"Eliminare il bastardo una volta per tutte" disse Andreas, il fatto che l'avesse detto lui, mi faceva paura perché ne era capace.

"Questo é folle" disse Jessica, le davo ragione.

"Non lo so. Potremmo farlo sembrare un altro suicidio" disse Justin.

"Cazzo, ma ti senti? É una cosa assurda su" dissi osservandolo e levandogli la mano di dosso da me, ero seria e doveva capirlo, non era la soluzione.

"Una bella tragedia: i due amanti disgraziati o stronzate del genere" disse Andreas, si certo, era il piano migliore per farsi mettere dentro.

NOI DUE NON SAREMO NIENTE; Justin FoleyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora