Prima di tornare a casa ero stata un quarto d'ora fuori da casa dei Jensen, c'era Justin che parlava col papà di Clay e guardavano un film, mi piaceva osservarlo da lontano, ma non ero pronta a parlargli ed affrontarlo.
Mi mancava, mi sentivo male, ma non volevo vederlo, perché c'era troppo da dire ed io volevo solo abbracciarlo e dirgli che fossi felice che lui fosse tornato.
Il mattino seguente mi alzai per andare a scuola come sempre, quando mia madre entrò in bagno senza bussare, succedeva, il bambino le premeva la vescica ed andava in bagno in continuazione.
"Devi fare pipì?" le chiesi.
"Tesoro... Le cassette sono online" mi disse e mi congelai sul momento, cosa?.
Le cassette di Hannah online? La gente avrebbe sentito tutto? Era un bene di Bryce, ma cosa avrebbero detto di me?.
"Cosa!? No..." dissi spaventandomi.
"Tranquilla, tranquilla" mi disse mia madre abbracciandomi.
"Le hai sentite?" le chiesi appoggiata a lei, che non mi voleva lasciare.
"Con papà, ieri sera tardi... Non siamo arrabbiati e sapevamo già di te, tranquilla" mi disse dandomi un bacio sulla testa.
"Ascoltami, oggi puoi stare a casa da scuola, mi accompagni a fare la visita dal ginecologo e stiamo un po' insieme anche con papà dopo in negozio... Ti va?" mi disse, io annuii.
Avvisai gli altri che non sarei andata senza dire il vero motivo, dicendo che non mi sentissi molto bene e Clay mi scrisse che sarebbe tornato Justin.
"In questo momento, non voglio vederlo perché non ragionerei e non sarei lucida, non voglio farmi altro male e fare altro male a lui. Sai bene quello che provo" dissi mandandogli l'audio.
Non ricordavo di avere trascorso una giornata con mia madre da sola, quasi mai nella mia vita, eravamo sei e non era possibile farlo, ma a volte cercavano di prenderci individualmente.
"Mamma... É tornato Justin" le dissi mentre eravamo in sala d'attesa per la visita.
"L'ho visto l'altro giorno correndo, lui non mi ha riconosciuto" mi disse prendendomi la mano.
"Ti manca, vero?" mi chiese, io alzai le spalle.
"No".
"Si, non no... Sei mia figlia, ti conosco" mi disse e sorrisi, era vero, mi conosceva benissimo.
"No" dissi.
"Wow, ho un futuro bambino, ma qui chi fa la bambina é un'altra" mi disse e la guardai, sospirai, Justin mi mancava.
"Anche se mi mancasse? Hai sentito le cassette, lo hai sentito cosa ha fatto" commentai, lei mi accarezzò la mano.
"Amore, io conosco Justin e tu lo conosci meglio di me... So che a casa non sta bene, so che probabilmente ha mille problemi, ma sai perché Justin non ha parlato? Perché aveva paura che quella ragazza sapendo quello successo... Potesse rovinarsi la vita intera, doveva dirlo, ma avete diciassette anni... Sbagliare é umano e lui non ha fatto della violenza su nessuna" mi disse restando seria e tenendomi la mano.
"Non lo devi perdonare oggi o domani, non devi fare quello che ti dico io, o papà, o chiunque... Ma quello che vuoi tu, se rivuoi Justin... Sarò solo che felice, perché ti rende felice" mi disse abbracciandomi.
"Grazie mamma" le dissi stringendola, lei sorrise quando sentii qualcosa nella sua pancia.
"Mi sa che è geloso o gelosa" commentai ridendo.
"Non può essere, sono divisa per sette adesso" mi disse ridendo.
Fortunatamente la visita andò bene, volevo davvero tanto adesso quel bambino, mia madre era tornata ad essere più felice, forse era vero che il fatto di avere figlie le dava gioia in determinati momenti bui, anche a me l'idea di un piccolino o una piccolina che sarebbe arrivato mi dava gioia.
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NOI DUE NON SAREMO NIENTE; Justin Foley
Fiksi PenggemarCharlotte Martin era arrivata a Crestmont all'inizio del secondo anno di superiori, con aspettative troppo basse dopo quello passato nella vecchia città. Non sapeva, che, invece, avrebbe trovato nuovi amici, un nuovo possibile fidanzato, avrebbe vis...