[41] Ho capito che certe persone non sono destinate a fare parte della tua vita

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C'era il weekend e quindi ero stato solo con mia madre, stavo cercando altri soldi in casa di quel bastardo mentre lui chissà dove fosse e mia madre era stata fuori tutto il giorno.

"Ciao, tesoro. Per caso vuoi pranzare?" mi chiese, era fatta, lo vedevo, la conoscevo meglio di tutti.

"Non sono le dieci di sera?" le chiesi.

"Allora ceniamo, se vuoi ti preparo qualcosa" mi disse, cercava di fare la brava madre, ma non era capace.

"Non c'è praticamente più niente. Ieri abbiamo fatto fuori quasi tutto" le dissi io, avevo mangiato perché ero fatto e lei era come me.

"Non ricordavo quanto mangiate voi ragazzi".

"Già... Comunque volendo, di roba da mangiare ce n'è sempre al discount" dissi alzandomi e lei mi fermò per guardarmi, dopotutto le volevo bene, era pur sempre mia madre.

"Guardati. Sei più alto".

"Non é vero" le dissi.

"É che stando per strada, mi sono rinsecchito" dissi, lei neanche mi aveva cercato, mia madre aveva paura di Seth, lo sapevo, era un amore davvero tossico.

"Per me sei sempre il mio alto e bellissimo ragazzo. Mi sei mancato" mi disse, sapevo che fosse vero, e un po' mi era mancata.

"Anche tu mi sei mancata".

"Tesoro" mi disse toccandomi il gomito e vedendo il buco, tolsi il braccio, non volevo parlare.

"Non é nulla".

"Che cosa ti é successo? Ho sempre sperato che non ti riducessi così" era la fine probabile con una madre come lei.

"Si, lo so".

"Non ti meriti una vita così, nessuno se la merita" mi disse lei, sapevo che lo pensasse, ma allora perché si sceglieva solo fidanzati stronzi? Perché stava con Seth?.

"Allora perché stai con Seth?".

"Piccolo mio... Perché mi ama" mi disse, quello non era amore e lei lo sapeva bene.

"Ti prego. Dai ci troviamo un'altra cosa, possiamo levare i coglioni da qui" le dissi, sarei scappato con lei, veramente.

"Amore, lo sai che non posso... Ho bisogno che tu stia qui, promettimi che rimarrai" non potevo restare e lo sapevo bene, ma le dissi di sì lo stesso.

Quando mia madre non c'era il lunedì, mi misi a cercare dei soldi, c'era Charlotte a testimoniare verso sera e volevo sicuramente andare almeno all'uscita di lei dal tribunale, ma sapevo che Seth nascondeva i soldi e dovevo trovarli.

"Ecco" dissi a bassa voce trovando un sacco di soldi.

"Quindi é così?" mi voltai, mia madre.

"Era solamente questo. Volevi solo i suoi soldi?" chiese mia madre, non volevo solo quelli, volevo scappare con lei, ma lei non voleva.

"Io me ne vado, mamma. Dovresti farlo anche tu" dissi raccogliendo le mie cose, speravo che ci ragionasse.

"Potrai andare anche in capo al mondo, ma non potrai essere quello che non sei" disse mia madre, infatti, non volevo esserlo.

"Mi basta non essere più quello che ero" dissi rimettendomi i vestiti dei Jensen, almeno ero più presentabile per Charlotte, andai verso la porta.

"Mi ucciderà" sentii dire da mia madre, mi ammazzò quella notizia, dovevo fare forse un'ultima cosa per mia madre.

Le diedi circa cinquecento euro, ne avevo rubati duemila, era uno spacciatore e aveva tantissimi soldi lì dentro.

"No se non ti trova" le dissi, poi mi chiusi la porta e sapevo dove dovessi andare: in tribunale per Charlotte.

NOI DUE NON SAREMO NIENTE; Justin FoleyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora