La vita é un dono prezioso.
Non avevo mai dato peso alla concezione del pensare dello "stare vivendo", era un qualcosa dato per scontato, ma da quando quella che era la mia migliore si tolse la vita, inizia a darci peso.
Ero una causa della sua morte, mi sentivo pienamente in colpa, Hannah aveva bisogno di me, ed io le avevo voltato le spalle dopo una litigata stupida, nonostante avessimo torto entrambe, più lei di me.
La mia vita aveva dovuto continuare, non era passato neanche un mese dalla sua morte, più o meno 20 giorni, ma io dovevo comunque continuare la mia vita fra mille impegni.
Da quando lei morì, un qualcosa aumentò la mia paura, delle cassette.
Quelle vecchie su cui mio padre e mia madre da ragazzini ascoltavano la musica, alcune le avevamo ancora in casa, piene di Duran Duran e altri cantanti famosi nei loro anni, qualche decennio prima.
Cosa potevano avere in comune delle cassette con la mia migliore amica morta? Beh, lei aveva deciso di spiegare il suo suicidio, pensato già da un mese prima di togliersi la vita, dando la colpa a varie persone che l'avevano ferita.
Da come spiegò lei, qualcosa era andato male a Crestmont, così cercò di capire cosa e tirò fuori il nome di 14 persone, tra cui il mio nome... E dovevo darle ragione, sarei dovuta essere un'amica migliore.
Ero il secondo motivo della sua morte, in effetti aveva un senso.
Il mio motivo girava intorno al primo e al terzo delle cassette: Justin Foley, il ragazzo con cui avevo uno strano rapporto, una "relazione", e Jessica Davis, la mia nuova migliore amica e lo eravamo state anche con Hannah per un periodo.
Per non parlare del quarto motivo, Alex Standall, sempre mio amico e eravamo collegati noi quattro, lo sapevo benissimo.
Cosa avevo fatto? Avevo tradito la sua fiducia, prima con Justin e poi scegliendo Alex e Jessica, infine per restare tanto unita con Jessica, visto che litigò con me e il weekend dopo con lei.
Non volevo che quello inciso lì sopra uscisse fuori, il motivo? I miei genitori mi avrebbero probabilmente messo in punizione a vita, loro non sapevano che io e Hannah non ci parlassimo più, e, inoltre, sulle cassette c'erano accuse ben più pesanti di un litigio e una fine di un'amicizia.
C'erano tre accuse di violenza sessuale, che riguardavano Andreas Garcia, il fidanzato di Jessica, Justin Foley e Bryce Walker, un ragazzo popolare amico di Justin e anche mio, cioè, andavo alle sue feste con gli altri.
Quando le sentii andai nel panico totale, se era vero, Hannah aveva subito una violenza e anche Jessica, ma Jessica mi disse che Andreas non fosse colpevole, quando le sentì lei.
Quando Justin ascoltò per primo le cassette, chiamò Andreas e non informarono Bryce, ma dissero a noi che fosse un falso.
Io ci credevo? Volevo farlo, ma Justin sapeva la regola: se fosse stato vero, per me lui era morto.
Justin lo sapeva e io mi auguravo che non fosse avvenuto, ma, noi eravamo noi.
Noi potevamo fare finta di nulla, nonostante quello sentito lo avessi in testa dopo giorni e giorni.
Le cassette, però, adesso erano nelle mani di Clay Jensen, Clay non era come noi e avevo il dubbio che fosse seriamente innamorato di Hannah.
Con Clay doveva finire, dovevamo farla finire e andare avanti, nonostante l'enorme macigno che mi portavo sul cuore per la mia ex migliore amica.
"Hai usato un nuovo shampoo?".
Una voce alle mie spalle mi fece sorridere, ero davanti al mio armadietto per prendere i quaderni per la prima ora.
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NOI DUE NON SAREMO NIENTE; Justin Foley
FanfictionCharlotte Martin era arrivata a Crestmont all'inizio del secondo anno di superiori, con aspettative troppo basse dopo quello passato nella vecchia città. Non sapeva, che, invece, avrebbe trovato nuovi amici, un nuovo possibile fidanzato, avrebbe vis...