Charlotte's pov
Quella mattina mi aspettavo un messaggio di Justin sui servizi sociali e sulla visita in mattinata, dovevano controllare la famiglia di Clay e decidere se fosse il posto giusto, ma credevo e speravo di sì.
Il messaggio di Justin arrivò puntale, ma dopo che gli mandai la notizia del possibile sparo a Bryce, che mi fece tranquillizzare su quella notte, pensai "Beh dai, oggi andrà bene".
Infatti, ero a colazione, stavo mangiando mentre parlavo con mia mamma delle solite cose, i miei tre fratelli minori si guardavano la TV prima della scuola e mio padre stava finendo di vestirsi per il lavoro, era tutto normale, con James in braccio a mia mamma.
"Ti ha fatto dormire sta notte?" chiesi.
"Ha dato meno di matto, é positivo. Mettiti il fondotinta, non voglio firmare note" annuii, non le importava dei succhiotti, la conoscevo.
"Sai, le madri normali non reagirebbero così bene" dissi e lei sorrise baciando James.
"Le madri normali pensano che le loro amate figlie a diciotto anni non facciano sesso già da qualche anno? Ho avuto la tua età anche io" mi disse e sorrisi.
"Ma hai continuato per un po' direi vedendoci" commentai sorridendo, anche il parlare con lei non mi faceva pensare.
"Simpatica. Ti tiene la mente libera stare bene con il proprio marito o fidanzato, a letto e non, poi siete sempre stati il mio sogno... Magari massimo quattro, non sette, ma il mio sogno" sorrisi, lei si alzò per darmi un abbraccio e subito non mi lasciò, le volevo un bene smisurato anche io.
Andai di sopra per prendere lo zaino, quando mi arrivò una notifica da Clay, il messaggio era solo: "Chiamami".
"Clay, che succede?".
"Non allarmare Justin, ci penso io. Tyler ha ancora una pistola e vuole liberarsene, ma Tony crede che possa avercela nello zaino" mi disse e sbiancai in volto, una pistola? A scuola?.
"Non crederai che la stia portando a scuola" dissi con un tono che mi traballava fra ansia e una crisi di pianto isterica.
"Spero di no, ma puoi tenerlo d'occhio insieme agli altri? Ho avvisato anche Jessica ed Ani" mi disse, beh... Almeno non ero la sola a controllarlo.
"Va bene... Voi quando arrivate?".
"Non prima di un'ora minimo, Justin non sa niente, lo agiterebbe per i servizi sociali. Glielo dico io prima di venire a scuola, tu sei già lì?" era giusto per Justin, perché mettergli ancora pressione? Toccava a me con gli altri, Tyler era particolare.
"No, porto i miei fratelli e poi vado, ti aggiorno".
Una volta a scuola iniziai ad osservare bene bene Tyler, non era la prima volta che mi sembrava davvero molto strano.
Avevo i miei dubbi condivisi con Justin: aveva subito abusi? Perché i segnali erano quelli, non si voleva neanche fare toccare da un maschio e aveva letteralmente il terrore di Monty.
Notavo come ci passasse vicino, a lui e agli altri, ma se con Charlie oppure Luke non sbatteva ciglio, con Monty aveva una paura innata dentro di lui... Come se lo avesse picchiato fortissimo.
Ricordo che ad Aprile aveva il viso rovinato, ma mai mi disse come se lo fece, se fosse caduto o altro... Non erano semplici botte come quella della rissa dei corridoi l'anno scolastico prima oppure quella della famosa partita di football del venerdì precedente, quelle di Tyler erano più botte come Justin dopo un pestaggio di Seth anni fa.
Se l'avessero solo picchiato, però, non sarebbe mai stato così terrorizzato, forse un po' di paura, ma aveva quasi paura di vedere gli occhi di Monty, di averlo vicino...
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NOI DUE NON SAREMO NIENTE; Justin Foley
FanfictionCharlotte Martin era arrivata a Crestmont all'inizio del secondo anno di superiori, con aspettative troppo basse dopo quello passato nella vecchia città. Non sapeva, che, invece, avrebbe trovato nuovi amici, un nuovo possibile fidanzato, avrebbe vis...